THORNS AND DAYLIGHT [1]

24. di resoconti fra cugine e appuntamenti

Il primo gennaio è un giorno morto.
I negozi sono chiusi, la gente è o in hangover o a pentirsi delle scelte prese la sera prima, quindi in giro non c'è nessuno e hai l'intera giornata per rimuginare sui tuoi problemi.
Vaghi per casa come uno zombie, guardi l'orologio nella speranza che scatti in fretta la mezzanotte e quando finalmente questa giornata interminabile arriva alla sua fine, tiri un sospiro di sollievo.

È dal secondo giorno del primo mese dell'anno che inizi ad affrontare le conseguenze delle tue azioni, ma da una parte ti rincuora, perché significhi che torni alla vita di sempre, ai problemi che, volente o nolente, fanno parte della quotidianità.

L'Angolo di Paradiso non è mai stato così silenzioso nei miei ricordi.
Ci sono state tutta una serie di eventi accaduti qui che queste mura faticheranno a dimenticarsi: la prima litigata di Ettore e Diamante, Riccardo ed Ettore che litigano perché Diana si è messa col migliore amico di nostro cugino, Dante e Zanda che si sfidano a chi riesce a bere più milkshake per poi finire entrambi chiusi nei bagni del bar a sboccare l'anima.
Sono tutti momenti iconici che ho vissuto da spettatrice e ora che sono la protagonista, questo posto mi sembra meno allegro, più cupo e tetro.

Corinna, seduta di fronte a me, si sistema il cappellino con la visiera - in una situazione normale le chiederei perché diamine si è messa in testa un cappellino estivo se è inverno e ci sono meno tre gradi, ma vista la tensione creatasi fra noi due, alzo un sopracciglio e mi taccio.

È stata proprio Corinna a mandarmi tutti quei messaggi la notte di capodanno.
Quando li ho visti, brilla e stanca, l'ho subito richiamata ma il telefono non ha fatto nemmeno in tempo a squillare che già mi aveva messo giù.
Oggi ci ha chiamate tutte quante (leggasi me, Elsa e Primavera) per incontrarci e parlare.

Volevo venire?
Una parte di me non era convinta, voleva continuare a fare la cugina cattivona che tiene il muso, ma quei messaggi mi hanno preoccupata e non poco. E quindi alla fine ho detto di sì.

Non sarò di certo io la prima ad aprire bocca e a giudicare dall'animo delle persone accanto a me, nessuna di noi sembra aver voglia di dar inizio alla conversazione.
Prima continua a mordersi le unghie e a lanciare occhiate colpevoli ad Elsa, che sta ignorando la nostra amica dalla sera di Capodanno.

Perché? Perché Dante e Prima sono andati contro ad ogni regola non scritta che è stata stabilita nel nostro gruppo di amici.
E se vogliamo andare nello specifico, Dante ha pure infranto il brocode.
O almeno, questo è quello che Skater ha solennemente scritto sul gruppo la mattina dopo.

Corinna, dopo interminabili minuti di silenzio, si schiarisce la gola.
"Voglio partire con delle scuse." Inizia e i suoi occhi, più azzurri e meno verdi dei miei, si posano su di me.
Ha uno sguardo da cucciola bastonata, come se mi stesse implorando di perdonarla.
E io purtroppo sono molto debole.

"Scuse accettate-"
"E falla parlare." È Elsa ad interrompermi e a piazzarmi una mano sull bocca, facendomi tacere. "Piantala di fare il cane che si fa calpestare in testa da tutti. Falle implorare il tuo perdono." Sibila nel mio orecchio la mia cugina castana, mentre quella bionda si pianta in viso un'espressione offesa.
"Sono scuse sincere!"
"E dille allora." Le fa il verso Elsa, per poi puntare un dito contro di me. "E te non fare la maledetta sottona crocerossina. Tira fuori le palle."

In tutto questo, Prima sembra quasi tremare, come se lo sguardo acuto e terribile di Elsa fosse indirizzato a lei e non a me.
Non ho neanche avuto il tempo di fare una delle mie solite chiamate da tre ore con la mia migliore amica in cui mi racconta esattamente com'è andata con Dante (non che io voglia sapere i dettagli, questa volta... cioè dai, è mio cugino, però voglio almeno capire lei dinamiche) e quindi non posso neanche saltare in sua difesa.
Insomma, se ti scavi il tuo fosso da sola, ci devi uscire con le tue forze.