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Jungkook si spostò sulla sella, e i suoi occhi acuti scrutarono lentamente la campagna circostante. All'orizzonte, il cielo plumbeo si confondeva con i bruni e i grigi del paesaggio invernale.
Un vento gelido e pungente gli faceva aderire al corpo il pesante manto di lana e sferzava le sue guance arrossate.
Dietro di lui, Gowain, Kawasa e Cha aspettavano insieme con gli altri al suo comando, sedici uomini sempre pronti con lunghi archi, lance e corte spade.
Al riparo degli alberi il carro coperto col quale erano arrivati Chang-wook e Somi arrancava su per la collina, carico di viveri per gli uomini e granaglie per integrare il foraggio rimediato lungo il percorso.
Un vecchio ma robusto Alpha, Do Hyun, che, tornato dal servizio militare prestato a Gojong, aveva trovato la casa rasa al suolo, aveva accettato di unirsi a Jungkook e ora incitava i cavalli in un linguaggio colorito che era incomprensibile ma non del tutto incomprensibile ai Joseon che cavalcavano di fianco al carro.
Grazie alla sua lungimiranza, Jungkook aveva organizzato la sua banda in modo che fosse forte ma mobile.
Aveva studiato a lungo le tattiche militari e aveva scelto di far montare in sella tutti i suoi uomini nonostante fosse consuetudine che solo i cavalieri e i nobiluomini andassero a cavallo, mentre i soldati semplici fungevano da fanti. Lui aveva previsto che i suoi uomini non sarebbero andati lontano marciando sull'aspro suolo del Sud. Quelli che si era portato dietro lo seguivano a cavallo, e tornavano a essere soldati a piedi solo in caso di combattimento.
Mentre Jungkook era a Gungnae, Kim Namjoon era rimasto bloccato al suo accampamento a causa di una malattia piuttosto frequente negli eserciti. In attesa che gli uomini e lui stesso si rimettessero in forze e potessero riprendere la marcia, aveva deciso di inviare Jungkook in un ampio giro di esplorazione per accertarsi che nessun esercito LighWolf si stesse organizzando a sud o ovest.
Aveva sempre affidato a lui l'incarico di controllare i villaggi e le città minori che avrebbero potuto coalizzarsi contro i Joseon.
Era un compito che Jungkook svolgeva bene, e i suoi uomini si trovavano meglio agendo separatamente dal grosso dell'esercito.
Adesso si trovava tra le boscose colline dell'ovest, a una svolta decisiva della sua missione. Lui e i suoi uomini avevano viaggiato stando ben attenti a non farsi vedere, mascherando il più possibile la loro presenza. Finora non c'erano stati inconvenienti, ma mentre Jungkook scrutava attentamente all'intorno un gruppo di tre cavalieri apparve tra le colline.  Fece cenno a Kawasa e Gowain di raggiungerlo e ordinò agli altri di tenersi pronti a intervenire, perché non poteva sapere se nel folto degli alberi si nascondessero nemici. Seguito dai due, si lanciò al galoppo giù dalla collina, per raggiungere i tre nella vallata. Un grido richiamò la loro attenzione e, vedendo avvicinarsi il gruppo di Jungkook, i tre misero le lance a terra e mostrarono i loro scudi, che li fecero riconoscere come lupi del Sud e quindi nemici di Kim Namjoon
Quando si fu avvicinato abbastanza perché gli altri cominciassero a preoccuparsi, Jungkook si fermò e attese per un momento, lasciando agli altri il tempo di vedere il suo stemma e le sue armi.
"Io sono Jungkook, agli ordini di Kim Namjoon," disse in tono autoritario. "Dai vostri colori vedo che siete al servizio di Si Woo. Devo intimarvi la resa, perché egli ha rifiutato di prestare giuramento a Kim Namjoon e stiamo muovendo contro di lui."
Il più anziano dei tre cavalieri lo guardò dritto in faccia e gli rispose a tono: "Io sono Joo Won, e non intendo sottomettermi al vostro Gong. Ho votato la mia lancia e la mia spada a un Alpha fedele al nostro sovrano, e con l'aiuto della Dea scacceremo gli invasori dalla nostra terra. Non saremmo sudditi del Nord"
"Allora ci costringete allo scontro," replicò Jungkook,
"Loro non prenderanno parte alla battaglia, poiché voi" poi fece cenno verso i suoi uomini in attesa sulla collina "siete soldati della Dea e avete giurato sull'onore della mezzaluna che portate addosso".
Detto questo, voltò Bam e tornò indietro di qualche passo. I cavalieri si schierarono tre contro tre, strinsero forte le lance e spronarono i loro cavalli con un grido, Bam partì impetuosamente alla carica; conosceva bene quanto il suo padrone l'ebbrezza del combattimento, e sapeva come comportarsi. Jungkook strinse tra le ginocchia i fianchi pulsanti dell'animale e si piegò sulla lancia. Lo scontro con l'avversario, il più anziano dei tre, avvenne con un clangore, ma entrambi uscirono illesi dal primo passaggio, e i cavalli si voltarono e ripartirono alla carica. Questa volta il maggiore peso di Jungkook si fece sentire: la sua lancia colpì lo scudo del LighWolf e glielo sbatté violentemente contro la spalla.
La lancia gli volò di mano, e lo scudo cadde a terra, ma lui riuscì a restare in sella. L'anziano Gunin non poteva più muovere il braccio sinistro, ma il cavallo rispondeva ancora alle sue ginocchia. Jungkook si allontanò per dargli un po' di tregua, ma l'altro impugnò coraggiosamente la pesante spada con la mano destra e spronò di nuovo il cavallo. Gettando via la propria lancia e lo scudo, l' Alpha Joseon estrasse la lunga lama scintillante con la quale aveva tante volte difeso il proprio onore, e Bam scattò in avanti senza bisogno di alcun comando. Le spade si incrociarono, e adesso fu la superiorità della sua cavalcatura a pesare a favore di Jungkook, ma tenendolo sempre di fronte all'avversario, mentre Bam premeva il possente petto contro quello dell'altro cavallo fino a farlo vacillare. La spada di Jungkook risuonò fragorosamente contro l'armatura e la spada dell'altro Gunin. Un colpo lo raggiunse alla testa, e un rivolo di sangue colò lentamente da sotto l'elmo del LightWolf. L'uomo scosse il capo e cercò di sollevare l'altro braccio, ma quello rimase inerte lungo il fianco, non poteva far altro che offrire la propria spada ai colpi sempre più violenti di Jungkook mentre Bam continuava a incalzare l'altro destriero. Jungkook brandi la spada con entrambe le mani e la fece calare dall'alto con tutte le sue forze. La spada dell'avversario si spezzò sotto quel fendente, e la lama del corvino gli affondò nella spalla. Ormai il LighWolf era stremato e aveva entrambe le braccia immobilizzate.
Jungkook indietreggiò, e l'altro non disse una parola, ma annuì semplicemente col capo, accettando la sconfitta.
L' Alpha Joseon si volse agli altri due Contendenti, e anche quelli vennero rapidamente sopraffatti.
I tre cavalieri vennero catturati e spogliati delle armi e delle insegne, non più vincolati da alcun giuramento, ma semplici prigionieri da inviare a Kim Namjoon, che ne avrebbe disposto a suo piacimento.
Era stato così che Kim Namjoon aveva potuto marciare indisturbato, senza che trapelasse notizia del suo avvicinarsi. Molti branchi e gruppi di ribelli si erano ritrovati un bel mattino circondati, e alla vista del suo vasto esercito spiegato sulle colline in attesa del segnale di attacco i mediatori si erano affrettati ad andargli incontro per trattare i termini della resa.

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