《11》

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"Andrò dritto al punto: stiamo finendo il cibo."

Jimin era ancora scombussolato da quanto successo con Yoongi poco prima e ci mise un attimo più del previsto per comprendere il significato di quella frase.

Appena realizzò, brividi di ansia risalirono lungo tutta la sua schiena.

Parole del genere fino a un anno prima non sarebbero state alcunché: sarebbe bastato uscire di casa e andare al supermercato o al ristorante, oppure ordinare qualcosa al take away... nulla di più semplice.

Ma da quando era scoppiata l'epidemia zombie le scorte alimentari non era più qualcosa di così facilmente reperibile.

Poteva decretare la fine, specialmente nella stagione fredda in cui non si poteva contare su frutta, erbe o funghi.

Si sentì un po' meno arrabbiato con Namjoon che gli aveva richiamati a gran voce dal fondo della scaletta interrompendo il momento intimo suo e di Yoongi: quella riunione straordinaria aveva un motivo più che valido per essere organizzata.

"Jungkook e Taehyung hanno rifatto l'inventario e siamo messi peggio dell'anno scorso. Dobbiamo organizzarci per andare al fiume a cercare di prendere almeno qualche pesce, ma dobbiamo assolutamente trovare qualche altro animale."

Il ragazzo era estremamente serio nel parlare, ma non riusciva a celare completamente la propria agitazione all'idea di morire di fame.

La sua voce era lievemente incerta ed anche la sua postura era leggermente piegata, come stesse cercando di farsi il più piccolo possibile, spaventato dal suo stesso discorso.

Era visibilmente teso, come tutti d'altronde; Jimin abbassò lo sguardo cercando di tranquillizzarsi e sussultò quando Yoongi seduto accanto a sé gli afferrò la mano con dolcezza.

Andrà tutto bene.

Questo il minore leggeva nei suoi occhi ed un sorriso tirato gli incurvò lievemente le labbra nonostante non credesse affatto a quelle parole.

Per la prima volta comprese quanto dovesse essere difficile per loro trovare cibo a sufficienza per tutti e sei anzi, per tutti e sette adesso che c'era pure lui...

In un gruppo la quantità di cibo che occorreva giornalmente era decisamente maggiore rispetto a quella che gli sarebbe bastata stando da solo.

Se catturare un cerbiatto lo avrebbe sfamato per tre, forse quattro giorni, in un gruppo un esemplare sarebbe a malapena bastato per un pasto.

Ma loro avevano comunque deciso di tendergli la mano e condividere con lui il loro rifugio, il loro calore ed il loro cibo senza chiedere niente in cambio se non una bottiglia di acqua ossigenata ed una mano nelle faccende più semplici come tagliate del funghi o piegare sacchi a pelo.

E se davvero non c'era nessun motivo nascosto che giustificasse la loro ospitalità, la presenza di Jimin era ingiusta.

Era sbagliato che lui vivesse così a scrocco, doveva assolutamente ricambiare tutto l'aiuto che gli avevano dato incondizionatamente.

Se non volevano niente di specifico in cambio, doveva trovare lui stesso qualcosa da dar loro: rimanere in debito era fuori discussione, specialmente adesso che doveva ripagarli non per qualche giorno, ma per circa quattro mesi.

Aumentò la stretta sulla mano di Yoongi per farsi forza, la mente che viaggiava veloce.

Sapeva cosa avrebbe dovuto offrire, sapeva perfettamente cosa avrebbe completamente spazzato via il suo debito con loro, ma l'idea di condividere ciò cui teneva di più al mondo lo spaventava.

Non si fidava, non aveva la certezza che quei ragazzi non ne avrebbero approfittato, ma in quel momento le dita di Yoongi erano un porto sicuro pronte che gli davano forza.

End Of Time [YOONMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora