《15》

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Un bastoncino si ruppe con uno scricchiolio al primo passo di Jimin sulla terraferma, ma non ebbe il tempo di ascoltare per bene quel rumore che subito Yoongi lo afferrò per un braccio.

Quasi fosse una bambola di pezza venne trascinato via, lontano dalla casa sull'albero e verso profondità della selvaggia vegetazione.

Non appena ritornò lucido e si rese conto che effettivamente era meglio muoversi il più in fretta possibile scacciò la mano del maggiore ed iniziò a correre autonomamente al suo fianco.

Seokjin con le sue gambe lunghe era già un paio di metri davanti a loro e voltava la testa a destra e sinistra senza sosta sull'attenti, il fucile stretto fra le mani pronto a sparare al primo movimento strano.

Si spostava veloce, cosa incredibile considerando il fatto che teneva sulle spalle una delle taniche di carburante nello zaino, ma Jimin pose fine anche a quei pensieri.

Doveva concentrarsi.

Aumentò la stretta sulla pistola che teneva in mano e si guardò intorno alla ricerca non solo di zombie, ma anche di punti di riferimento per raggiungere l'auto.

"SVOLTA DIETRO QUELLA ROCCIA E PROCEDIAMO VERSO SUD!"

Era difficile urlare con il fiato corto per la corsa, ma i due ragazzi davanti a lui sentirono bene le sue parole non appena raggiunsero quel masso coperto da spesso muschio scomparvero dietro ad esso.

Jimin li seguì senza indugio, anche se purtroppo la caviglia iniziava già a mandare i primi segnali di cedimento con brevi e leggere fitte: strinse i denti e si fece forza.

"Tutto ok?"

Yoongi aveva rallentato quel poco che bastava per permettere al minore di essere ora di nuovo al suo fianco.

Come lui anch'egli aveva un leggero fiatone e Jimin annuì velocemente prima di distogliere lo sguardo per tornare ad osservare il bosco sempre più inquietante.

Gli alberi dalla corteccia scura intorno a loro assumevano forme distorte e longilinee man mano che l'ossigeno si faceva scarso nei polmoni ed i battiti del cuore riempivano la mente.

Non vi era alcun animale nelle vicinanze, nemmeno un uccellino od una lucertola che potesse rendere quel luogo meno spettrale e privo di vita: perfino il cielo a causa delle nuvole cariche di pioggia era grigio e smorto.

A Jimin sembrava quasi di essere intrappolato all'interno di un dipinto romantico di Friedrich, un mondo di desolazione e abbandono completo nel quale, in qualsiasi direzione si fosse puntato lo sguardo, non si vedeva altro che il niente.

Tornò velocemente alla realtà sbattendo le palpebre un paio di volte: non era il momento per essere filosofici.

"DOPO L'ALBERO MORTO A SINIST-"

Si gelò sul posto quando Seokjin davanti a lui si fermò all'improvviso e fu un miracolo se non scivolò sulle foglie bagnate cadendo a terra.

Teneva ancora lo sguardo basso per assicurarsi di essere in equilibrio quando sentì chiaramente lo scatto della sicura di un fucile che gli fece venire i brividi sull'intero corpo.

Seokjin aveva notato qualcosa.

A fatica provò a guardarsi intorno, ma il suo fiato era tanto corto che gli stava scoppiando la testa e la cosa gli impediva di concentrarsi appieno su ciò che lo circondava.

Un colpo e lo zombie accovacciato in mezzo alle radici esposte di quell'albero sradicato rantolò cadendo a peso morto in avanti.

Era rimasto immobile e silenzioso ad aspettarli e Jimin sentì la nausea riempirgli lo stomaco perché se non fosse stato per Seokjin, lui sarebbe passato come nulla fosse.

End Of Time [YOONMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora