Jimin trovò la zuppetta fatta con piante commestibili e pesce essiccato preparata da Hoseok e Taehyung particolarmente buona: abituato alla selvaggina, quel sapore più delicato era una novità.
Purtroppo non riuscì a mangiare molto perché non appena Seokjin iniziò a raccontare del loro raccapricciante incontro con uno dei Re del Nuovo Mondo gli si chiuse lo stomaco per la nausea.
"Probabilmente anche i due non morti dell'altra sera erano inizialmente dei sopravvissuti."
Gli altri quattro, dopo un iniziale attimo di silenzio, iniziarono a riderne, ma Jimin conosceva troppo bene le risate forzate per non riconoscerle subito.
Vi prego, ditemi che è uno scherzo e non la verità.
Questo esprimevano i loro sorrisi falsi e si sentì uno schifo nel dover dire che no, era tutto reale.
"Confermo anch'io. Aveva la fascia al braccio e anche se non l'avesse avuta il morso sul suo fianco è più che sufficiente a supportare questa tesi. Gli zombie non si mangiano a vicenda, che io sappia."
Il silenzio riempì la stanza quando finì di parlare e venne spezzato soltanto parecchi secondi più tardi quando Namjoon posò il cucchiaio sul tavolo con un tintinnio.
Non disse nulla e quando si alzò per andarsene Jimin riuscì per miracolo ad intravedere l'ombra di una lacrima sul suo volto.
Aveva soltanto riferito quanto avevano visto, eppure si sentì lo stesso in colpa, quasi fosse stato lui a causare quella nuova ondata di panico e sconforto che adesso aveva avvolto tutti loro nella sua morsa soffocante.
Yoongi già aveva iniziato a stringergli la mano per fargli forza, o forse cercava di dare coraggio a sé stesso.
"PORCA PUTTANA!"
Il pugno di Namjoon scosse il tavolo facendo tintinnare le posate e spaventando tutti.
"Oh andiamo ragazzi, quassù siamo sempre stati al sicuro, lo saremo anche adesso. Vero?"
Hoseok deglutì a fatica quando la sua voce si incrinò e fissò impotente Namjoon alzarsi e uscire dalla struttura, la scodella di zuppa ancora mezza piena e la giacca abbandonata in un angolo.
Seokjin lo ricorse in tutta fretta portandogli il cappotto, tutto fuorché intenzionato a lasciare che l'altro prendesse troppo freddo rischiando un malanno, e i rimanenti stettero in religioso silenzio.
Lentamente ripresero a mangiare giacché sprecare del cibo era tutto fuorché accettabile in quella situazione, ma anche un cieco avrebbe potuto vedere quanto forzatamente lo stavano facendo.
Nessuno si stava più godendo quel momento di ritrovo davanti ad un piatto caldo: le loro facce erano segnate dall'amarezza e dal desiderio di tornare indietro, anche di tre minuti soltanto per non sentire quella notizia terribile.
L'intera schiena di Jimin si riempì di pelle d'oca quando dei singhiozzi gli giunsero alle orecchie e alzando lo sguardo gli si strinse il cuore.
Jungkook piangeva con le guance rosse e gli occhi gonfi e le carezze che Hoseok gli stava facendo sulla spalla sembravano completamente inutili.
"Io non ci capisco più niente... perché ci siamo impegnati così tanto per arrivare fin qui se tanto adesso che ci sono quei cosi le nostre speranze sono ancora meno di prima?"
Non riuscirono a rispondere a quella domanda disperata, alcuni perché proprio non avevano la risposta, altri per codardia.
Alla fine pure Taehyung posò il cucchiaio che fino a quel momento aveva tenuto sospeso a mezz'aria nella speranza di trovare la forza per continuare a mangiare.
Aveva anch'egli gli occhi lucidi e l'espressione affranta, ma non piangeva come Jungkook.
Non ancora.
Jimin invece continuava ad essere un fiume di silenziose lacrime e dio solo sapeva quanta frustrazione stava provando in quel momento.
Se solo non si fosse fatto male alla caviglia non sarebbe mai stato a stretto contatto con quei ragazzi, non si sarebbe mai legato a loro e non avrebbe mai sentito simile angoscia al pensiero del destino che li attendeva.
Avrebbe dovuto continuare a starsene per conto proprio, almeno così non avrebbe sentito sulle proprie spalle il peso di quella situazione: era più che sufficiente il dolore dovuto alla propria vita in pericolo, non aveva bisogno di preoccuparsi per altre sei persone.
Ma ormai era tardi ed era inutile chiedersi come sarebbe stato se fosse rimasto lontano da loro.
Vi era dentro fino al collo, volente o nolente.
"Non sono bravo con le parole, ma so che se ci lasciamo abbattere sarà davvero la fine di tutto. Adesso questi nuovi zombie non hanno importanza: domani andremo a prendere tutte le provviste necessarie e supereremo l'inverno standocene qui."
Jimin titubante alzò lo sguardo e nel vedere tutti gli altri fissarlo un brivido gli scese lungo la schiena.
Strinse i pugni per darsi forza; si sentiva a disagio lì al centro dell'attenzione, ma non aveva ancora finito di parlare.
"Quando finirà il freddo sistemeremo la base rendendola ancora più sicura e autosufficiente di quanto già non sia. Andremo avanti, perché non so voi, ma a me l'idea di darla vinta a quegli stronzi proprio non va giù."
Si alzò in piedi e sporgendosi sopra il tavolo si concentrò esclusivamente su Jungkook.
"Non sai perché sei andato avanti fino a questo punto? Te lo dico io il perché. Tu non vuoi morire."
Jimin aveva passato mesi con quel dubbio a riempirgli la mente: la solitudine gli aveva lasciato fin troppo tempo per pensare al passato, al presente e al futuro.
Si era sentito perso nel ritrovarsi dal giorno alla notte senza più nemmeno un briciolo di speranza di coronare il suo sogno di danzare in giro per il mondo nei più grandi teatri del globo.
Per quasi tutta la sua vita aveva agito con quel singolo obiettivo ed era stato traumatico doverlo accantonare.
Soltanto poi aveva trovato un nuovo scopo nella vita: non era niente di entusiasmante come l'idea di diventare un ballerino professionista, ma non per questo aveva meno valore.
Voleva sopravvivere, tutto qui, e sapeva per certo quel suo stesso sogno, sotto sotto, lo avevano anche gli altri.
"Non vuoi morire così come non lo voglio io, non lo vuoi tu, tu e nemmeno tu."
Disse indicando uno alla volta i ragazzi attorno a lui.
"Quindi adesso finiamo di mangiare e andiamo a dormire, che domani ci aspetta una giornata impegnativa."
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SPAZIO POLIPETTA 🐙Spero questo capitolo vi sia piaciuto cuties!
Confesso che mi sarebbe piaciuto far fare a Jimin un discorso più completo, ma poi ho realizzato che qualcosa di così breve e conciso è più versimile, considerando il suo personaggio.
A volte può davvero sembrare di non avere alcun motivo per andare avanti, ma di tanto in tanto possiamo vivere anche senza grandi motivazioni/sogni/speranze.
Per lo meno, questo è quello che penso io: qual è la vostra posizione a riguardo invece?
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End Of Time [YOONMIN]
FanficGli zombie vagano liberi in un mondo ormai collassato dove ognuno pensa a sé stesso. Jimin riesce a sfuggire a morte certa grazie all'arrivo di Yoongi che lo invita ad unirsi a lui e ad altri cinque ragazzi. Unendo le forze riusciranno a superare l'...