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Appena apriamo la porta di casa vediamo tutti seduti sul divano tranne Aurora che probabilmente sarà in camera sua.
Prima di raggiungerla saluto Ansu e mi presento a Balde e Kounde evitando di fare iniziare qualsiasi tipo di conversazione.
<Auri> urlo spalancando la sua porta.
<So, com'è andata, racconta tutto, dai siediti>
<Mi vado a cambiare e torno a raccontarti tutto>
Vado in camera e dopo aver messo un top e dei pantaloncini senza cercare alcun felpone nell'armadio metto quello che Pedri mi aveva prestato prima.
Prima di tornare in camera sua però decido di scendere in cantina a prendere una bottiglia di vino da berci assieme.
Vado in salotto e subito chiedo a Gavi se ha voglia di accompagnarmi ma come immaginavo mi risponde di no per poi farmi una domanda.
<Ma ora che devi prendere?>
<Una bottiglia di vino>
Pedri senza dire nulla si alza facendomi capire che sarebbe stato lui ad accompagnarmi.
<La volete pure voi?>
Gavi cerca approvazione negli occhi dei ragazzi che tutti insieme annuiscono.
<Ma quindi ti è piaciuta sta uscita?> chiede appena le porte dell'ascensore si chiudono.
<Si molto, sto iniziando a rivalutarti>
<Mi fa piacere, ma quindi...avrei un'altra possibilità di portarti fuori?>
<Mhh si dai, se ti comporti bene forse anche più di una>
<Ma dai non vedi che angioletto che sono>
<Si si, angioletto dai muoviti> dico uscendo dall'ascensore.
Mi segue e appena decidiamo le bottiglie di vino torniamo su senza dirci più nulla.
<Eccomi>
<Alla buon'ora>
<Dovevo prendere questa> mi giustifico mostrandole la bottiglia di vino che stavo nascondendo dietro alla schiena.
<Racconta tutto> mi dice strappandomi la bottiglia dalle mani.
Lentamente tra un sorso e l'altro e senza tralasciare alcun dettaglio le racconto la serata.
<Che carini dai>
<Te lo giuro che in quel momento era come se ci conoscessimo da una vita, non so nemmeno come descriverlo ma ti giuro che è stato bellissimo>
<E perché non vi siete baciati?>
<Non lo so>
<Te l'avresti baciato?>
<Se avesse preso lui l'iniziativa sicuramente non mi sarei spostata>
<Mamma mia che stupido>
<Eh già>
Restiamo a parlare di lei e Balde, porelli, stasera non si possono nemmeno parlare perché stanno tenendo tutto nascosto a Gavi.
<Andiamo in cucina, ho voglia di dolce e ieri ho comprato una vaschetta di gelato> mi dice togliendosi la coperta per poi alzarsi.
<Andiamo>
Ci mangiamo più di metà vaschetta e quando vediamo che mancano il numero di cucchiaiate per farlo provare agli altri glielo portiamo.
Tutti insieme ci ringraziano e quando facciamo per tornare in camera ci fermano.
<Ci stiamo annoiando> si lamenta Gavi.
<E quindi?>
<Stavamo pensando di fare un partitone a uno> risponde Ansu.
<Per me ci sta, vado a prendere le carte in camera> dico andando via per poi tornare dopo meno di due minuti.
Ci spostiamo tutti sul tavolo e affianco a me si siede Pedri, che appena prende le carte in mano mi tira un'occhiata di sfida.
<Chi inizia?>
<Io e facciamo in giro orario> risponde Gavi.
<Cazzo> impreca Pedri quando scopre di non essere prima di me.
Appena vedo il +2 che mi è stato dato da Kounde non ci penso due volte a mettere anche quello che avevo io e far pescare 4 carte a Pedri.
<Stronzi> commenta lui dopo aver buttato solamente una carta.
Continuiamo a giocare, facciamo un'altro paio di partite ma dopo un po' incomincia ad annoiarci anche uno.
Si sono fatte le due e non trovando più altro da fare decidiamo di andare a dormire.

*4:32 di mattina*
Di scatto apro gli occhi tornando nella vita reale e abbandonando l'incubo che avevo in testa.
Dopo aver bevuto un po' di acqua ed essermi ripresa mi risdraio sperando di riaddormentarmi ma dopo una piena mezz'ora continuo a non riuscirci.
Decido allora di andare in giardino, scendo le scale e passo dal salotto cercando di fare meno rumore possibile così da non svegliare nessuno, arrivo in cucina e lentamente apro la portafinestra per poi uscire e sdraiarmi sull'erba a guardare le stelle che tra poco l'alba si porterà via con se.
Concentrata a contemplare le stelle e la luna non mi accorgo del cigolio della portafinestra in cucina.
Immediatamente salto in aria quando nel buio pesto vedo un'ombra irriconoscibile sedersi accanto a me.
<Tranquilla sono io> dice la voce di Pedri.
<Ma sei stupido, che ci fai sveglio?>
<Potrei farti la stessa domanda>
Gli dico il perché sono sveglia finendo per raccontare poi tutto l'incubo.
<A te invece cosa tiene sveglio?>
<Guarda vorrei capirlo pure io, ho provato a dormire e non ci riesco proprio>
<Capisco> dico alzandomi.
<Dove vai?>
<A prendere una candela, arrivo subito>
Torno in cucina, scelgo tra le tante che abbiamo in casa e dopo averla accesa torno da lui.
<Che schifo ora ti riesco a vedere> scherza lui appena mi risiedo.
<Non dirlo a me>
Rimaniamo in silenzio per un paio di secondi fin quando Pedri non fa partire la musica a basso volume dal suo cellulare.
<Comoda?> domanda lui osservando la sua felpa che ho addosso.
<Si molto>
<Te la regalo>
<Ma va domani mattina te la rido>
<No tienitela, a me ormai va stretta>
<Sicuro?>
<Si, se no non te l'avrei detto>
<Grazie>
<Trattamela bene>
<Tranquillo la tratterò come se fosse mia figlia>
Restiamo a parlare per un bel po' di tempo e appena vediamo il cielo prendere un po' di colore decidiamo di salire in camera mia per vedere meglio l'alba dal balcone.
<Quasi meglio del tramonto> commenta lui.
<Togli il quasi> lo correggo subito.
Sento che i suoi occhi e il suo volto si girano verso di me ma continuo a guardare avanti senza distogliere lo sguardo dal cielo colorato.
Skippa canzone facendo partire "Vista al mar".
Palesemente fatto apposta.
Mi giro per rivolgerli un sorriso ma finisco per essere catturata dal suo sguardo che mi impedisce di guardare altrove.
Quando noto che il suo si posa sulle mie labbra abbasso la testa imbarazzata ma subito con un dito sul mento mi spinge a guardarlo, instaurando un contatto visivo che subito viene rotto appena mettiamo a contatto le nostre labbra per due secondi contati.
Si stacca solamente per rivolgermi un sorriso e riniziare a baciarmi portando avanti il bacio, rendendolo più di un semplice stampo.
Facciamo fatica a staccarci ma dopo un paio di secondi purtroppo arriva il momento.
Restiamo abbracciati ad ascoltare la musica senza scambiarci più alcuna parola e dopo una ventina di minuti passati così si alza.
<Dovremmo provare a dormire, dobbiamo riposare>
<Io non riesco, se no faccio altri incubi> dico chiudendo la portafinestra per poi raggiungerlo sul mio letto sul quale si era seduto.
<Provaci>
<No son sicura che li rifarei e non voglio che risucceda, non accade sempre ma quando accade poi non riesco più a dormire per giorni>
<Capisco, vuoi che resto qui finché non ti addormenti?>
Non rispondo subito perché effettivamente non so se vorrei che resti qui, ho paura che poi se Gavi lo dovesse scoprire dica qualcosa.
<Si, resta>
Magari mi aiuterà con gli incubi addormentarmi con qualcuno.
Entriamo entrambi sotto alle coperte e dopo esserci sdraiati mi invita ad appoggiare la testa sul suo petto.
Appena mi appoggio sposta una mano sul mio braccio e appena vede che chiudo gli occhi inizia a muoverla accarezzandomi e facendomi grattini che fortunatamente aiutano a rilassarmi.
<Notte> sussurro appena sento il sonno cadermi addosso.
<Buonanotte>

vista al marDove le storie prendono vita. Scoprilo ora