Capitolo: I

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05:00 A

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05:00 A.M

*bep-bep-bep*

Eccolo lì, come ogni mattina, quel dannato suono proveniente dalla mia maledetta sveglia che mi costringe ad alzarmi. "Dannazione..." mormoro, con la faccia contro il cuscino che per poco mi soffoca. Mi alzo dal mio amato letto per stiracchiarmi e nel frattempo ammiro il sole che lentamente sorge. Respiro a pieni polmoni quella brezza mattutina che mi dà la carica, poi raggiungo la cucina per fare colazione.

«So di essere una voce fuori campo tranquilli, non vi voglio annoiare con la mia "morning routine"» dopo aver fatto colazione mi sposto in bagno a darmi una sistemata e faccio partire la piccola radio nel mentre che prendo il necessario e controllo la temperatura dell'acqua evitando qualche ustione e dalla radio ascoltai ciò che il conduttore radiofonico aveva da dire.

Dalla radio:
«Buongiorno a tutti coloro che ci stanno ascoltando e che ci seguono da molto tempo! Oggi siamo qui con molti ospiti che ascolteremo e con cui scambieremo con molto piacere quattro chiacchere! Ecco a voi i Tokio Hotel!»

Sono entrata in doccia da qualche minuto e sulle mie labbra era apparso un sorriso quasi divertito, probabilmente per quel nome "strano" che il conduttore aveva pronunciato ma comunque era riuscito ad avere la mia attenzione così lasciai la radio come sottofondo in modo da poter ascoltare al meglio la loro canzone: «Ecco a voi la canzone con cui hanno scalato le classifiche, Monsoon!!» tiro un sospiro di sollievo dopo che finalmente questo conduttore fastidioso smise di parlare e ascoltai la canzone con curiosità mentre terminavo la mia doccia.
Asciugati i capelli mi accendo una sigaretta per poi legare i capelli in una coda alta e andare a cercare cosa indossare, raggiunta nuovamente la mia camera continuavo a sentire anche da lontano la canzone che stava per finire ed era tornato quel conduttore fastidioso: «Oh no ecco che torna ad aprire bocca...» Porto una mano sul viso e sospiro scuotendo la testa guardando dentro al mio armadio.

RADIO:
«Grazie ragazzi siete davvero bravi! Allora vi lascio presentarvi così parliamo un po'.»
I ragazzi iniziano a presentarsi uno ad uno: «Georg, Gustav, Bill e io sono Tom ti ringraziamo per averci invitati nella tua trasmissione.»

Nel mentre ascoltavo la presentazione avevo indossato i miei jeans neri strappati al ginocchio con una maglia mezza corta a quadri e le mie immancabili converse bianche: «vedo che è molto sicuro di sé l'ultimo membro però, vediamo cos'altro ha da dire.» Mi siedo tranquillamente sul letto e ascolto la loro intervista mentre finisco la mia sigaretta: «Allora  ragazzi, qui la regia mi riferisce che avete fatto stragi di cuori durante i vostri tour è vero?» Non credevo alle mie orecchie e speravo non glielo avesse chiesto seriamente scuoto la testa e cerco di continuare a seguire l'intervista: «Beh...domanda tosta, siamo pieni di fan questo si ma non saprei dirti con precisione se abbiamo anche fatto stragi di cuori, Tom tu che te ne intendi dal tuo punto di vista?»

Nella mia stanza era calato un silenzio di imbarazzo come potevo sentirmi in imbarazzo io per loro? «Vuoi sapere il mio punto di vista Bill? Guarda sono sicurissimo che ci sono tantissimi ascoltatori che sono nostri fan e poi guarda proprio lì, verso quella vetrata se questo non è fare colpo non saprei.» A quelle sue parole andai a spegnere con violenza la radio e decido di uscire di casa per andare a finire qualche mio studio e poi al corso di pittura, mentre percorrevo la strada di ogni giorno fino alla metro e in testa mi rimbombava quella domanda fastidiosa che quell'idiota aveva fatto al gruppo ma ero stata svegliata da un gruppetto di ragazzine che stava urlando come un branco di galline e le guardai oltre i miei occhiali per ascoltare che stavano dicendo.

«ODDIO RAGAZZE LEGGETE QUI, I TOKIO HOTEL TORNERANNO QUI E CI SARÀ ANCHE UN MEET AND GREET!! Ma dobbiamo affrettarci prima che i biglietti vadano sold out!» Rimetto i miei occhiali al loro posto e mi sistemo la mia giacca di pelle incrociando le braccia tornando dentro i miei pensieri: «un meet and greet eh? Potrebbe essere divertente, ma ho bisogno di qualcuno con cui andare, sarebbe noioso andare da sola lasciami pensare mhh...»Mentre componevo l'SMS da mandare alla mia amica, la metro era già arrivata alla sua fermata. Esco e, nel mentre che mando il messaggio, non faccio caso che vado contro qualcuno e finiamo entrambi per terra.

«Hey ti sei fatta male? Non è una buona idea andare in giro con quegli occhiali da sole in metro.» Mi dice la voce di un ragazzo mentre mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi. Non appena sento la sua voce, non riesco a collegarla a quella della radio. Prendo un respiro e, ancora con il volto basso, guardo appena intorno a me prima di rialzarmi da sola: «No no sto bene grazie, ho avuto i miei motivi per aver scelto di indossarli comunque.» Rispondo freddamente, togliendo la polvere dai miei jeans che da neri erano diventati cenere. Il ragazzo, se così posso chiamarlo, ridacchia giocando con il piercing al labbro. Per poi rispondermi: «Scelta tua, peccato hai dei bei lineamenti, io li avrei buttati via se nascondevano così tanto il mio viso, adesso vado ci vediamo in giro o in qualche locale in futuro chissà.» Dice, portando le braccia dietro al suo collo come per salutarmi: «Tranquillo, questa sarà la tua ultima volta che mi vedi qui!» Gli urlo mentre ormai si allontana abbastanza da me. Torno sui miei passi, decido se togliere gli occhiali o meno e, mordendomi il labbro inferiore, alla fine li tolgo.

Raggiungo la biblioteca dove mi aspettava anche la mia amica che mi corre contro e per poco non mi faceva cadere dagli scalini: «Grace! Ho letto il tuo messaggio ma è tutto vero?!» Faccio cenno di entrare in biblioteca così che potevo parlare a bassa voce e nella speranza che nessuno mi avrebbe sentita: «Si, hai letto bene anche se pochi minuti fa mi ci sono scontrata per sbaglio in metro.» Lisa mi guarda tra chi è senza parole e chi stava per avere un collasso: «Oddio davvero? Ti prego dimmi chi è non lo dico a nessuno te lo giuro!» La guardo male facendo cenno di stare zitta o di almeno non urlare e le lancio uno sguardo serio: «Beh sai l'intervista era in radio quindi non so chi, sia chi; ma aveva dei dread particolari e un cappello con la visiera. Tu che li conosci meglio di me puoi dirmi chi sia ma è molto sicuro di sé comunque.» Le racconto sinceramente mentre restava incollata a ogni mia singola parola e intanto aveva preso un sorso d'acqua dalla sua bottiglia: «Oh cazzo! Ma tu non sai con chi ti stavi per mettere a discutere Grace! Quello era Tom Kaulitz uno dei gemelli!» Mi guardo rapidamente intorno e porto velocemente una mano sulla bocca della mia amica per zittirla sperando che nessuno avesse sentito.

«Quante volte devo dirti di fare silenzio e di non urlare? Comunque si ho intenzione di andarci ma se sono già qui significa che è questione di giorni e ci sarà il loro meet and greet, non so cosa aspettarmi ma potremo divertirci.» La guardo con sguardo complice tornando poi con gli occhi sul libro a leggere e prendere appunti sul mio quaderno.

Spazio autrice:

Mi rivolgo a chi leggerà questa storia, alloora è la mia prima storia chiedo scusa per eventuali errori di punteggiatura o grammaticali. Spero che comunque possa piacervi e spingermi a continuare a scriverla, fatemi sapere con una stellina o con dei semplici commenti sono gratis quindi fatelo 🥺🥺

𝙏𝙃𝙄𝙎 𝙊𝙍 𝙏𝙃𝘼𝙏 [𝙏 & 𝘽]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora