Capitolo: V

43 4 0
                                    

I giorni passano in fretta ed io e Lisa abbiamo stringiamo maggiormente il nostro legame

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

I giorni passano in fretta ed io e Lisa abbiamo stringiamo maggiormente il nostro legame. Mi da qualche consiglio su cosa potrei indossare o che acconciatura fare: «Mh io ti direi di mettere così i capelli e li tieni su con questi bastoncini.» Lascio che sia lei a sistemare i miei capelli e il trucco, sono sicura che non avrebbe dimenticato nessun dettaglio: «Ti metto un po' di ombretto nero dato che è il tuo colore preferito, ovviamente non esagero, sennò diventerai un panda. Poi un po' di questi brillantini... ed ecco qui questo gloss non troppo scuro... perfetto! » Mi guardo per qualche minuto allo specchio in modo da controllare se era tutto al suo posto, così da andare ad allacciare le mie Converse nere: «È tutto fantastico, grazie!» Le faccio i complimenti,  prendiamo le nostre cose e usciamo da casa sua, dirigendoci al concerto e nel frattempo mi preparo psicologicamente a ciò che potrebbe  succedere.

Mostriamo i biglietti ed entriamo, con il vip avevamo l' ingresso anche per il backstage e penso possa essere carino fargli una sorpresa, così insieme a Lisa ci addentriamo cercando il loro camerino; chiediamo anche allo staff mostrando il cartellino che ci avevano dato e uno di essi ci indica una porta alla nostra destra, camminiamo per un po' e troviamo la porta; faccio un respiro profondo e busso, sentendo una voce dietro di essa: «Avanti!» Mando giù il nodo in gola per poi aprire la porta e trovare tutta la band: Bill seduto sul braccio della poltrona, Gustav accanto a lui, Tom poggiato alla finestra con le braccia conserte e Georg non poco distante da lui; tutti  stanno a chiacchierare tra di loro e a farsi gli affari propri per poi voltarsi verso di noi.

Bill decide di rompere il silenzio e alzandosi dal braccio della poltrona si avvicina: «Grace, Lisa! Che bello avervi qui.» Afferrando il cartellino al mio collo: « Quindi siete riuscite ad avere i biglietti vip!» Ci abbraccia entrambe, poi richiama gli altri e noi li salutiamo: Gustav e Georg super gentili e davvero simpatici, Tom era un po' freddo ma ci ha comunque salutate lanciandomi qualche occhiata, mi fa un cenno  per avvicinarmi, dicendomi, con tono quasi pentito: «Hey, ti va se...ecco facciamo quattro passi? Solo per parlare.».  Lungo il corridoio, lascia che sia io ad andare avanti dirigendoci verso la porta così da uscire e camminare lungo il corridoio: «Con che coraggio  mi hai chiesto di fare quattro passi?» Mentre tengo una mano nella tasca dei miei jeans: «Ho capito che la colpa è mia.» Dice Tom a voce bassa, guardandomi  negli occhi:« Mi rendo conto di quanto male ti ho trattata, e mi pento profondamente di ciò che ho fatto. Non ci sono scuse per le mie azioni, né intendo minimizzarle. Ti prego di ascoltarmi mentre cerco di spiegare.» Sento un mix di emozioni che mi travolgono. La paura e il disgusto che  provai durante quell'incresciosa situazione si stanno fondendo con la sorpresa per la sincerità di Tom. Mi prendo qualche istante per raccogliere i pensieri e poi rispondere con voce ferma: «Non saranno parole facili da sentire, ma se vuoi spiegare, ti ascolterò.» Tom annuisce , sentendo il peso delle sue azioni sulla sua coscienza:« Non c'è scusa per quello che ho fatto. Sono stato egoista, impulsivo e completamente fuori controllo. Mi dispiace profondamente per aver violato la tua fiducia e la tua sicurezza. So che le mie parole da sole non possono cancellare il dolore che ti ho causato, ma prometto di fare tutto il possibile per imparare, crescere e diventare una persona migliore.» Rimango silenziosa, cercando di elaborare le parole di Tom. Sa che il perdono non sarebbe arrivato facilmente, ma c'è qualcosa nella sua espressione e nel modo in cui si è aperto che mi fa riflettere: «Dobbiamo andare avanti.» Dice Tom con voce rotta dall'emozione. «Ma se mi dai una possibilità, lavorerò duramente per guadagnarmi il tuo perdono. Non voglio che questo evento chiuda i nostri rapporti, ma voglio che serva come un punto di svolta, un punto in cui possiamo crescere e imparare qualcosa.» Le parole di Tom mi fanno eco nella mente. Avrei ancora bisogno di tempo per elaborare i miei sentimenti, ma intravedo una possibilità di guarigione e crescita, sia per me stessa che per Tom:« Non posso prometterti il perdono immediato.» Dico con voce ferma: « Ma posso prometterti che cercherò di superare questo trauma e di trovare un modo per andare avanti. Ma saranno necessari tempo, impegno e trasparenza da parte tua.» Tom annuisce, rispettando la decisione di Grace: «Farò tutto ciò che è in mio potere per dimostrarti che posso cambiare e diventare un uomo migliore.» La strada verso la riconciliazione sembra difficile e richiede un lavoro costante da parte di entrambi. Esco il mio pacchetto di sigarette e mentre ne prendo una e la offro anche a lui che senza farselo ripetere due volte la porta alle proprie labbra e l'accende, con il suo accendino, fa il primo tiro e si avvicina a me ripetendo il gesto mentre continua a fissarmi dopo aver acceso la mia chiudo gli occhi e faccio alcuni tiri, tornando a camminare: « da quanto tempo la usi? Non ho mai incontrato ragazze che sapessero rollarla a mano, i miei complimenti!» Ridacchia mentre fa due tiri, scuoto la testa ripetendo lo stesso gesto di prima: «Diciamo che fa parte dei miei passatempi, dovresti provare quelli con la camomilla, uno di quelli e crolli in un sonno da neonato.»  Mentre terminiamo la sigaretta e sentiamo una voce che ci richiama, mi giro e vedo Bill: «Hey, tra pochi minuti dobbiamo esibirsi; se non avete altro da chiarire cercate di tornare dentro e di mettervi ai vostri posti.» Io e Tom annuiamo e torniamo dentro, io vado con Lisa che aveva già preso i posti più vicini al palco e l'unica cosa da fare era aspettare che entrassero in scena. Ha inizio il concerto

Le luci si spengono, il palco inizia ad essere invaso dal fumo ed una lieve luce fa apparire Bill che inizia a far scaldare il pubblico mentre applaude ed urla: «GODETEVI LO Spettacolo! FAREMO SALTARE BERLINO!» Urla caricando ancora di più il pubb...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Le luci si spengono, il palco inizia ad essere invaso dal fumo ed una lieve luce fa apparire Bill che inizia a far scaldare il pubblico mentre applaude ed urla: «GODETEVI LO Spettacolo! FAREMO SALTARE BERLINO!» Urla caricando ancora di più il pubblico. Si inizia a sentire la base degli strumenti, Tom inizia a suonare la sua chitarra; ogni tanto guardavo Lisa per cercare di capire cosa succedeva, essendo la mia prima volta ad un concerto dal vivo e cerco di godermi ogni singolo secondo, sento la base di "Monsoon"e ascolto incantandomi la voce di Bill dal vivo, cazzo se era stupenda. Ogni tanto Tom si avvicinava a lui continuando a suonare; dovevo ammettere a mani basse che suonava alla grande, mi sarebbe piaciuto poterlo fare anche io.

Senza rendermene conto mi faccio prendere dal ritmo e inizio a cantare anche io insieme al resto dei fan, arriva la parte più bella del ritornello e tutti si gasano al massimo. Finita la prima canzone, Bill decide di fare un piccolo discorso per ringraziare tutti coloro che sono venuti al concerto e per tutto il supporto e l'affetto che riceve dai fan:«ADESSO CONTINUIAMO CON "DON'T JUMP"!» Parte subito Tom con la chitarra e ogni tanto faceva dei movimenti strani mentre suona; Bill mi lancia qualche sguardo come se fosse indeciso sul fare qualcosa, ma una cosa è sicura: mi sentivo gli occhi di entrambi addosso e le mie guance stavano diventando calde: «Ti stanno puntando entrambi Grace, stai attenta a ciò che combini.» Mi dice all'orecchio Lisa, mentre si lasciava trasportare dalla loro musica,  so per certo che devo stare attenta a ciò che faccio, ma almeno per il momento non ho nessun tipo di interesse... o almeno penso. La serata vola davvero in fretta, tra battute e scherzi con la band dal palco, Bill si avvicina nella mia direzione, si abbassa appena per raggiungermi e mi stringe la mano: «Dai! vieni su, ti divertirai! » Mi incoraggia a salire sul palco e, dandomi una mano, riesco a salire, mi sento un po' a disagio ad essere sincera, tutta quella gente che mi fissava, e magari c'era qualcuno che voleva sentirsi al mio posto.

SPAZIO AUTRICE:
Salve ragazzuoli, ecco sfornato al momento il quinto capitolo spero vi piaccia la piega che sta prendendo la storia, fatemi sapere cosa ne pensate come al solito con una stella o un commento vi do dei biscotti se lo fate🥺💞

𝙏𝙃𝙄𝙎 𝙊𝙍 𝙏𝙃𝘼𝙏 [𝙏 & 𝘽]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora