Capitolo: II

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Era passata una settimana ormai, avevo completamente rimosso ciò che era successo nei giorni precedenti tralasciando gli scleri della mia amica che sono complicati da togliere

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Era passata una settimana ormai, avevo completamente rimosso ciò che era successo nei giorni precedenti tralasciando gli scleri della mia amica che sono complicati da togliere. Ma torniamo a dove ero rimasta si, i biglietti sono riuscita a recuperarli in modo molto semplice visto che comunque l'evento  iniziava oggi pomeriggio e mi sono portata avanti in molte cose. Inizio con il vestirmi con tutto ciò che avevo preparato e metto una calzamaglia a rete in modo che mi permettesse di mettere i miei pantaloncini immancabilmente a jeans neri e con una catena sui primi due passanti di quest'ultimi e concludo con una semplice maglia di lana a righe nere e rosse leggermente strappata, attacco i miei capelli nella solita coda scompigliata e tocco finale; leggero ombretto nero e un po' di eye liner e gloss niente di più.
Metto in spalla il mio inseparabile zainetto e mi dirigo al luogo dove mi ero data appuntamento con Lisa negli ultimi giorni in cui ci siamo sentite, la vedo da lontano che agita la mano salutandomi e ricambio il saluto fino ad avvicinarmi del tutto: «Pensavo non volessi più andarci, stavo per andare da sola sai?» Mi stava parlando con un tono misto tra la preoccupata e l'ansiosa, scuoto la testa e poggio una mano sulla sua spalla: «Mi conosci da quanti anni, nove? Dovresti sapere che se mi metto in testa qualcosa io la porto a termine no?» Affermo tranquillizzandola: «Adesso andiamo prima di perderci il divertimento.» Rido alla mia affermazione e ci dirigiamo nel luogo riportato sul biglietto.

Io e Lisa siamo fottutamente davanti alla porta o come diceva un mio amico storico: "lasciate ogne speranza, voi ch'intrate." ci mancherebbe non ho niente contro di loro solo che quel Tom mi ha solo un po' dato fastidio e voglio pagarlo con la stessa moneta, sono buona in fondo; guardo la mia amica e prendiamo un grosso respiro per poi entrare facendo vedere i biglietti e iniziamo a guardare un po' intorno a noi per vedere anche cosa ci fosse di così speciale in questi eventi a cui non ho mai partecipato: «Bene adesso cerchiamo questa stanza ma proviamo a non attirare l'attenzione chiaro? Siamo noi stesse, persone normali che non devono fare niente di male.» Autoconvinco sia me stessa che Lisa mentre cerco la stanza fino a quando noto un cartellino attaccato alla porta con scritto “Meet and Greet” Gigante ed entro, non nego che c'erano tantissime ragazzine e anche bambine che avranno tipo dieci anni? Intanto che ero tra i miei pensieri mi sento spingere da dietro e vedo che era la mia amica e cerco di capire che stava combinando: «Dai avviciniamoci non posso ammirare la loro bellezza da qui!» Sospiro lasciandomi trascinare tenendo le braccia al petto e per poco non invadevo il loro spazio per le foto.

Cercando di stare a debita distanza provavo ad osservare ognuno dei componenti anche per capire che faccia avessero, non si poteva negare che ognuno di loro avesse qualcosa di particolare; i miei occhi dopo aver osservato quasi tutti i componenti uno di loro è riuscito a incrociare il mio sguardo e io mandai giù il nodo in gola mordendomi il labbro inferiore: «Merda, mi ha vista e ora?Lisa tu stai qui tieni il turno, io ehm...devo andare un secondo al bagno faccio subitissimo, mi raccomando conto su di te.» Porto il mio sguardo nuovamente su di lui per poi correre via e andare a prendere un po' di aria fuori da tutto quel casino.

𝙏𝙃𝙄𝙎 𝙊𝙍 𝙏𝙃𝘼𝙏 [𝙏 & 𝘽]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora