Ho paura e... ti amo. Parte 1

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Ignazio

Quest'anno sto facendo qualcosa che non avevo mai organizzato in vita mia: la festa di Halloween a casa mia a Bologna. Mi è venuta questa idea una sera quando stavo giocando online con i miei amici della PS5 e parlavamo di feste, così, siccome giorno 29 saremmo tornati dal tour infinto che abbiamo fatto in Australia, ho proposto ai miei amici di gioco questa festa. Tutti si sono mostrati subito d'accordo e molto entusiasti della festa.

Sono arrivati ieri, io e mia sorella abbiamo sistemato le varie stanze, curato il giardino che era un pochino trascurato e la sera abbiamo fatto un bellissimo e buonissimo barbecue a base di carne.

La sera l'abbiamo passata prima a guardare un film horror e poi fino alle quattro a giocare a turno ai videogiochi a tema horror.

Questa mattina ci siamo svegliati abbastanza tardi vista la nottata, abbiamo fatto colazione con cornetti e caffè che ho ordinato al bar qui vicino.

In tutto siamo otto persone: io, mia sorella, tre amici della playstation, due amici siciliani, un ragazzo ed una ragazza che vivono vicino Bologna ed un'amica di mia sorella, anche lei siciliana però lavora qui a Bologna.

Io questa sera non mi trasvestirò, ho organizzato questa festa solo per passare del tempo con alcuni amici e fare qualcosa di diverso, però non amo travestirmi.

Penso che passeremo la giornata un po' come ieri, di pomeriggio andremo in giro e poi la sera grigliata tutti insieme mentre ascoltiamo musica, film e partite alla play.

I miei amici si sono portati i costumi di Halloween e si travestiranno, forse anche mia sorella indosserà qualcosa.

...

Il pomeriggio è stato fantastico, siamo stati in giro con due macchine: la mia dove c'eravamo io, mia sorella e i miei tre amici di gioco e nell'altra i nostri amici siciliani.

Li ho portati a vedere i posti più belli di Bologna, ci siamo fermati a mangiare una cioccolata in un bar nuovo che volevo assolutamente provare e poi cena a base di pasta con i ricci fatta da me!

Ho mandato la foto del piatto nel gruppo con Piero e Gianluca però ancora non hanno risposto.

Sono le dieci di sera quando sento il suono di una notifica, la apro ed è Gianluca che commenta nel gruppo.

Dopo qualche secondo lo fa anche Piero rispondendo a Gian.

Ora che ci penso, Piero non si è fatto sentire per tutto il giorno.

La cosa è strana perché lui di solito mi manda sempre qualche messaggio oppure mi chiama, oggi invece nulla e dal messaggio è abbastanza strano.

"Ragazzi, scusate, continuate voi a giocare" dico passando il mio joystick a Marco

"Dove vai?"

"Devo fare una chiamata importante" rispondo togliendo le cuffie

"Ti aspettiamo" mi dice Pelle

"No, giocate pure, magari ci metterò tanto" dico prima di uscire dalla porta.

Mi dirigo al primo piano dove c'è la mia stanza e solo dopo aver chiuso la porta prendo il cellulare e faccio partire la chiamata per Piero.

Squilla più volte e solo alla fine risponde.

"Pronto"

"Piè"

"Ignazio, ciao"

"Come va?" gli dico di getto, perché questo suo silenzio magari è associato a qualcosa che riguarda la sua salute

"Bene, perché?"

"Oggi non ti sei fatto sentire..."

"Nemmeno tu veramente"

"Ho mandato la foto della pasta"

"Sì, ho visto"

"E non hai risposto"

"Scusa Ignazio, cosa dovevo dirti? Bravo?"

"Ogni volta che mando qualcosa hai sempre commentato, che hai ora?"

"Niente"

"Piero non dire niente perché mi incazzo. Lo so che hai qualcosa"

"Senti Ignà, tu sei con i tuoi amici? Bene, ci vediamo quando dobbiamo lavorare"

"Ma che significa? Tu lo sai che io sono sempre disponibile a parlare"

"Sì, va bene Ignà. Ci sentiamo domani, ok?"

"Piero, ma che ti prende?"

"Ignà scusami devo andare... ciao"

Piero chiude la chiamata ed io rimango a fissare il cellulare senza parole.

Ma cosa gli è preso?

Noi tre ci sentiamo in qualsiasi momento, possiamo anche essere impegnatissimi però se uno di noi chiama o manda un messaggio subito rispondiamo.

Piero mi è sembrato come se avesse qualcosa, poi non mi aveva mai risposto in quel modo.

Ritorno nella stanza dove ci sono i ragazzi e mi siedo vicino a Pelle pensieroso.

"Tieni Ignà" dice Marco passandomi il joystick

"No, continua a giocare tu"

"Cosa è successo?" mi chiede Stefano

"Niente"

"Sicuro?"

"Insomma... ho sentito Piero ed era strano"

"In che senso?"

"Era distante, freddo"

"Ma avete litigato?" chiede il mio amico

"No..."

"Non è che se l'è presa per questa festa?"

"Ma non credo, io ho invitato sia lui che Gianluca e nessuno dei due poteva venire"

"Ma è qui a Bologna?"

"No, Piero è a Naro a trovare la sua famiglia"

"E allora non lo so. Magari è geloso che stai con noi"

"Ma che dici? Piero vi conosce e non penso proprio che sia geloso, anche perché non l'ho mai escluso dalle mie giornate. Ogni tanto mi fermo anche di giocare per rispondere a qualche suo messaggio"

"E che vuoi fare?"

"Niente purtroppo... però non mi va di giocare, guardo voi"

"Non capire Piero per te è difficile, vero?"

"È inaccettabile" rispondo io pensieroso

"Dai, vedrai che le cose si sistemeranno"

"Lo spero tanto" dico io per poi concentrarmi a guardare i miei amici giocare.

Ogni tanto controllo il cellulare, ma nulla.

Nessun messaggio, nessuna chiamata.

Nemmeno qualche storia sua per vedere dov'è.

Niente.

Tutto ciò è assurdo.

Devo sapere cosa ha, non possiamo andare avanti fino a fine gennaio in questo modo.

Che facciamo? Ci vediamo direttamente a gennaio sull'aereo per il Canada?

Non ci sentiremo nemmeno per le feste?

Non ci faremo le nostre chiacchierate lunghe ore in videochiamata parlando di tutto mentre le cose non dette ce le leggeremo l'uno negli occhi dell'altro?

Guardo di nuovo il cellulare e nulla... il vuoto.

Lancio il cellulare dall'altro lato del divano, alzo il cappuccio della felpa e poggio il viso sulle gambe.

Non mi piace questo silenzio.

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