Ho paura e... ti amo. Parte 5

77 6 0
                                    

Ignazio

Faccio un grande respiro e poi busso.

Dopo qualche secondo sento la voce di Francesco rispondere.

"Chi è?"

"Sono Ignazio"

Francesco apre il portone così io salgo con passo veloce le scale, conosco a memoria questo posto, ormai ho perso il conto di quante volte sono stato qui.

"Ignà, ciao"

"Ciao Francè. Avevo bisogno di parlare con Piero, è in casa?"

"Sì, è tornato venti minuti fa. Adesso te lo chiamo, accomodati pure in soggiorno"

Faccio come mi dice mentre lui sparisce nel corridoio dove ci sono le varie stanze.

Mi accomodo sul divano grigio angolare ed aspetto.

Alcuni mobili di questa stanza, siamo andati insieme a sceglierli perché all'inizio Piero si è comprato questa casa per lui dato che avevamo sempre riunioni a Bologna per lavoro. Poi suo fratello si è laureato, ha iniziato a lavorare qui così stanno insieme.

Mi ricordo perfettamente quando siamo andati al negozio per comprare la TV fissata al muro oppure il mobile vicino la finestra abbinato al colore del divano ed anche la libreria posta all'altro lato della stanza.

Poi adoro questa casa, così tanto luminosa, piena di finestre e stanze grandi!

La cucina è il mio posto preferito perché ha un piano cottura grandissimo dove poter cucinare un sacco di cose.

"Ignà, sta arrivando. Io ti saluto che sto andando al lavoro"

"Va bene, grazie Francesco! Buon lavoro"

"Grazie! A presto Ignà"

Il fratello di Piero va via ed io faccio un altro respiro.

Sento dei passi nel corridoio e poi lo vedo, finalmente.

"Ciao" esclama lui freddamente mentre mi guarda con le braccia incrociate.

Ha una tuta blu, il cappello alzato e le pantofole.

Sento il mio cuore accelerare.

"Piero... vieni siediti" gli dico indicando il posto vuoto vicino a me

"Preferico stare qui" risponde lui poggiato alla porta, distante da me.

"Va bene"

"Perché sei qui?"

Lo guardo bene e noto che ha gli occhi rossi come quando ha l'allergia però so perfettamente che questa volta non è stata l'allergia, ma è colpa mia.

Solo mia.

"Sono qui perché ho capito di essermi comportato malissimo con te. Scusami. Mi sono comportato da stronzo"

"Adesso te ne sei reso conto? È un po' tardi, non trovi?"

"Perdonami Piè. Quando mi hai detto cosa provavi io non ci ho capito più nulla perché è stata una notizia veramente..."

"Brutta" risponde lui guardandomi male

"No. Assolutamente no. Solo che non ho ragionato"

"Ignazio, ma tu ti rendi conto di ciò che mi hai detto? Delle parole terribili che hai usato?"

"Sì... e mi dispiace. Gianluca aveva ragione però"

"No, aspetta. Cosa c'entra Gianluca?"

"Io... avevo bisogno di parlare con qualcuno e gli ho raccontato tutto" ammetto io guardandolo con timore.

Ho paura e... ti amo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora