Nuvole agrodolci

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Le nuvole di maggio sono sempre le stesse, batuffoli di cotone, zucchero filato dal retrogusto di ricordi agrodolci. Il sole placidamente continua ad intiepidire le membra, il vento a far danzare fronde e polline, il canto degli uccelli a risvegliare l'alba.
E Dalì continua a trascinarsi dietro sempre le stesse paure, appiccicate alle suole delle sue scarpe troppo larghe come chewing-gum fastidiosi. Dalì continua a tenersi le tachicardie in tasca e a pressare fiori in via di morte tra le pagine dei libri, a nascondersi dietro una nebbia di sorrisi con gli occhi gonfi. Di sonno, non ho dormito.
Anche il maltempo di maggio è sempre lo stesso, un maltempo tiepido e canticchiante, un'imitazione abbozzata e sbavata d'inchiostro dei temporali estivi. Le nuvole si fanno grigie, i bambini iniziano ad esser trascinati a casa dalle nonne apprensive e gli studenti si preoccupano per il debito di matematica.
La pioggia sospira un'estate imminente.
Dalì non scrive da un po', però. Assieme ad acrilici brillanti e pennelli martoriati, ha chiuso i pensieri nella scatola trasparente sotto al letto. Non sa se ci siano mostri, non guarda mai, ma le linee viola sulle cosce non la incoraggiano a controllare. Sta cercando di essere più presente, sta cercando di ritrovare la gioia nei raggi di sole e nelle nuvole agrodolci, ma non ha più il coraggio di prendere acrilici e pennelli e ritirarli su tela.
Dalì continua ad avere la paura della vita attaccata sotto le scarpe.
Accende un'altra sigaretta ed osserva lo smalto nero, sbeccato sulle dita, l'accendino di Ponyo che le ha dato lei.
Dalì osserva la vita e il maltempo di maggio, e sa che dovrebbe tornare a dipingere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 14, 2023 ⏰

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