Stiamo tornando al pulmino per andare in hotel.
Poche ore ci dividono dal concerto e mi sento come una bambina che sale sulle giostre per la prima volta.
È tutto merito del grande amore che ho per la Musica.
E, ironia della sorte, c'è una persona che mi ha insegnato a non viverne senza: Mater.
Le nostre domeniche mattina erano al sapore di Bohemian Rhapsody, al rumore di Starway To Heaven, al dolce sentire di Imagine.
La Musica è energia, è emozione, è vita.
La Musica è evasione, è cura per l'anima.
Riduce lo stress, raddrizza le giornate, ti accompagna nei momenti down e solleva, ancor di più, quelli up.
A volte amplifica la malinconia, ma è bella anche per questo.
Per me, la Musica è sempre stata una medicina nelle giornate no, un bel bicchiere di Red Bull in quelle euforiche, una tazza calda di tisana relax nei momenti in cui avevo bisogno di pace.
Ascolto ogni genere da quando sono in fasce, pur avendo una predilezione per il rock.
E amo l'Energy Mood musicale.
Sapete di cosa si tratta?
Situazione tipo.
Ti svegli e sei una mina impazzita.
Sei allegra, euforica, non sai quanto durerà ma cogli l'attimo.
Sei in uno di quei giorni positivi, quelli in cui non compare ciclo, pre-ciclo, ovulazione, fase post luteinica e gli ormoni ti assistono. Ti senti stranamente più figa del solito, ti auto-strizzi l'occhio per quanto sei felice e inizi col piede giusto la giornata.
Fai partire il pezzo che ti gasa come pochi, inizi a cantare a squarciagola e ti senti la padrona del mondo.
Sei nel tuo minuscolo spazio vitale ma è come se guardassi il mondo dalla cima del K2.
L' Energy Mood è una fonte inesauribile di buonumore.
Io, quando sto in uno di quei giorni, ascolto i miei cavalli di battaglia adrenalinici, le bombe energetiche a impatto devastante.
Sono, però, anche una fan dei pezzi Evergreen.
Gli Evergreen sono i pezzi che non ti stanchi mai di ascoltare.
Passano gli anni, cambiano le mode, ma loro rimangono lì.
Ti legano ai ricordi, ti fanno viaggiare nel tempo.
Una sorta di LSD legalizzato e senza effetti collaterali.
Personalmente, ho la sana abitudine di associare sempre i frammenti di vita a una specifica canzone.
Così facendo, i momenti vissuti diventano tatuaggi.
E le canzoni diventano la colonna sonora del tuo cammino, delle tue conquiste, di tuoi scivoloni, della tua vita.
«Ali, prepara i documenti e torna tra noi che siamo quasi arrivati» dice mamma Stef, dopo avermi tolto le cuffie dalle orecchie.
Annuisco senza ribattere, mentre cerco di acquisire la concentrazione giusta per cercare la carta di identità.
Ma vi rendete conto che tra qualche ora saliremo sul palco e sentirò le farfalle nello stomaco? Ehm, a proposito di stomaco... spero di non avere ripercussioni spiacevoli a causa di Sorella Ansia. Lui è un bersaglio molto accattivante per lei.
Immaginate la scena.
Voce fuori campo: «Ed ecco a voi i Rocket Queen!».
Applauso, noi che entriamo, io che inizio il concerto con i conati e vai col patatrac. Fine di una storia triste.
STAI LEGGENDO
Alice vuole sognare
ChickLitVi presento Alice, anima irrequieta in fase di assestamento emotivo. Mente cervellotica, black humor incalzante, emozioni che viaggiano alla velocità della luce e istinto che prende il sopravvento ogni qualvolta la razionalità tenti di conquistare i...