Capitolo 21

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Cit. Camilla
Sono distesa sul letto, fottuto letto. Kendall, sei così meledettamente bello, perché mi fai questo? Avrei dovuto dirlo a Daisy, sarebbe stato tutto meno complicato. Ormai le lacrime hanno bagnato il cuscino. Sento entrare qualcuno: Jenny e Carlos. Non voglio nessuno, sono solo immersa tra i pensieri, pesanti pensieri, che si diffondono per tutta la mia mente, dolorante. Affondo la testa nel cuscino, cercando di non far notare la disperazione, cosa praticamente impossibile. Si avvicinano al letto. Dopo una chiaccherata decido di trasformare quel momento di desolazione in una giornata magnifica. Mi alzo, asciugando quei sentimenti oramai instaurati nel mio corpo. Lo afferro a braccetto, ed insieme, io e Carlos ci avviamo alla hall.

Carlos:"Allora, cosa vuoi fare principessa?".

Io:"Non saprei".

Mi guardo attorno imbarazzata. Mi alza il mento mostrando il suo sorriso semplicemente raggiante.

Carlos:"Intanto vediamo di distruggere questo velo di tristezza".

Annuisco accennando un sorriso. Mi prende la mano. Corriamo verso la piscina.

Carlos:"Dai, vieni a fare un tuffo!".

Io:"Em...io".

Non ho un costume e non so come fare. Mi intuisce al volo ed esce dalla piscina. Ha dei semplici short come costume.

Carlos:"Andiamo un pò al parco?".

Io:"Okay".

Vorrei sprofondare. Non ho avuto nemmeno il tempo di lavare il viso. Ci avviamo al parco a passo svelto. Raccoglie uno, due, tre piccole margherite, e con le sue mani così delicate le infila tra i miei capelli. Comincio a ridere: con il casco è veramente buffo. Ci spostiamo in una piccola piazzetta con una fontana. Ci sediamo nei bordi. Prende le mie mani e comincia a cantare, parole nitide, belle, vere.

Carlos:"When you know some stupid boy's just trying to break yourheart
Don't even play his game
He doesn't see how beautiful you are
Baby just walk away". (Na na na)

Rido. Ci guardiamo negli occhi.

Io:"Grazie, sei riuscito a farmi ridere, dopo una brutta giornata".

Ci abbracciamo. Il suo profumo mi inonda. È veramente magico. E forse come dice lui dovrei solo guardare avanti, non farmi più idee sugli altri. Ma non posso, Kendall ha spezzato il mio cuore, ma non riesco a dimenticare il suo sorriso, smagliante, contagioso. Vorrei solo un suo abbraccio, una sua carezza, un suo bacio. Lo amo troppo. Mi allontano un pò da Carlos, che confuso porta una mano alla testa.

Carlos:"Scusa, non sono un buon amico".

Io:"Che scherzi? Sei fantastico Carlitos!".

Carlos:"No ti prego non mi chiamare in quel modo!".

Io:"Oh si invece!".

L'acqua così stranamente limpida della fontana ora è sui nostri vestiti. Ci stiamo bagnando a vicenda. Ed è così bello vedere che un semplice ragazzo è riuscito a farmi tornare il sorriso.

Carlos:"Così mi fai arrabbiare!".

Mi prende da sotto facendomi cadere nella fontana.

Io:"Ti porto con me!!!".

Lo afferro dalla camicia bianca cenere. È costretto a cadere assieme a me. Lo abbraccio, di nuovo.

Io:"Ti voglio bene Carlitos".

Carlos:"Te ne voglio anche io, sei fantastica, e niente potrà farti più del male".

Io:"Ne sei sicuro?".

Le lacrime minacciano di scendere.

Carlos:"Ci sono io qua".

Mi stringe ancora più a se. Ora il suo profumo è dentro di me, lo riesco a percepire.

Io:"Grazie".

E rimaniamo la abbracciati, come due semplici calamite.

~after two hours~

Sono mano nella mano con Carlos. Oramai è tardi, quindi mi sta riaccompagnando all'appartamento. Siamo davanti alla porta. Non voglio lasciare la presa, e come se fosse una cosa naturale. Ma sono costretta. Sento un vuoto quando mi accorgo che ormai lui non c'è più: ci siamo appena salutati. Mi giro per aprire la porta, ma qualcuno la apre da dentro. JAMES?! Sembra divertito. Mi fa l'occhiolino sussurrando qualcosa.

James:"Vedi? La faccio piangere per quanto sono bello".

Io:"Modesto".

Sputo la parola come se mi avesse fatto del male. Perché alla fine Daisy è la mia migliore amica, quindi è sempre una parte di me. Corro in stanza. Lei è in costume, in lacrime. Mi guardo attorno, cercando di capire cosa fosse successo.

Io:"Ma perché era qua? E come mai sei in lacrime?!".

Daisy:"Lui...lui...".

Non riesce a finire la frase a causa della crisi di panico che sta appena avendo. Non riesce a respirare, così le vado a prendere un po di acqua fresca e un panno. Quando torno sembra tutto più tranquillo, più calmo.

Io:"Tranquilla, vai ora sfogati...cosa ti ha fatto quel deficente?"

In quel preciso istante si spalanca la porta. È Jenny. Anche lei sembra disperata, o scioccata, non so. È la prima volta che mi sento felice ripetto alle mie amiche.

Io:"Come va?".

Jenny:"Io-io-io vi devo dire una cosa...".

Si avvicina a noi con il fiatone, come fosse qualcosa di urgente. Daisy ormai si è calmata, meglio così.

Jenny:"Domani...partirò per la Francia".

Daisy:"Adesso ce lo dici?!?".

Si alza velocemente dal letto, stranamente felice. Sembra essersi scordata della situazione precedente.

Jenny:"Gustavo mi ha avvertita solo poche ore fa...".

Io:"Quindi andrai a lavorare all'estero".

Jenny:"Sì,ma tornerò state certe non mi farò influenzare!".

Cominciamo a ridere. Ma il mio è un sorriso falso, amaro. Non tanto per l'invidia, ma per il fatto che mi sarebbe piaciuto scappare un po dalle mie preoccupazioni, anche se è la cosa sbagliata. Non pensare più a lui, a chi mi ha spezzato il cuore, e dedicarmi solo un pò a me stessa.

Baci dalle vostre sognatrici rusher❤

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