Capitolo 27

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Cit. Daisy
Mi prendo i capelli fra le dita, arricciandoli freneticamente. Come un vizio, un tic. La felicità di prima si è trasformata in una grande e profonda paura, come un mostro che ti divora l'anima. Sono pronta, siamo pronte. Mi dovrei divertire, no? E forse sarà la serata più bella di tutta la mia vita. Ma sento che non è la volta buona. O sì? Sento vibrare il telefono. È la prima volta nella vita che lascio la vibrazione, e questo lo nota anche Camilla, che sta puntando il dito al cellulare scioccata. Rispondo senza fare troppe scene.

"Pronto?"

"Daisy!"

"Jenny! Ci manchi così tanto!"

Camilla corre da me, implorando con un semplice gesto di attivare il vivavoce.

"Ti prego Jenny che fine hai fatto?! È da giorni che non ci chiami!".

Camilla è amareggiata, come se fosse delusa da questa cosa.

"Ragazze, sono stata impegnata tutti questi giorni, ma questa sera...".

Non finisce la frase che cade la linea. Il cellulare sembra morto, stecchito.

"Cosa cercava di dire Daisy, cosa?!".

Camilla si sta scaldando, anche troppo.

"Calma, cerchiamo di ricontattarla!".

"Ma lo vedi tu stessa che è impossibile!".

Sono riuscita ad arrampicarmi sul davanzale della finestra per cercare segnale. Mi arrendo buttando il cellulare sul letto, e portando le calde ginocchia al petto, comincio ad ansimare, affaticati respiri, spezzati dal dolore.

"Camilla, io...io...devo sapere".

Il suo sguardo è serio, e arrabbiato. Per un attimo torniamo nella "fase" festa. Guardiamo allo stesso momento il grande e colorato orologio appeso in stanza.

"Daisy corriamo! Sono le 9!".

Come cenerentola, mi catapulto raccogliendo velocemente l'ultime cose rimaste. Cerco di risistemare l'acconciatura ed il trucco. Ora siamo perfette. Corriamo verso la hall, anche se con i tacchi mi sa praticamente impossibile. Ci sediamo sulle poltroncine, sfinite. Carlos è appena arrivato.

"Buonasera, bellezze".

Lo saluto con la mano.

"Divertitevi voi due!".

La prende sotto braccio e si dirigono a passo veloce all'esterno. Sono rimasta sola, a guardare come l'acqua riflette i raggi della luna, semplice ma splendida luna. Porto le mani al viso, esasperata. Possibile tutto a noi? Improvvisamente sento dei passi, caldi, precisi. Sento un respiro farsi più vicino. Il suo profumo, le sue labbra. Mi giro. James è di fronte a me, a due centimetri. Si morde il labbro inferiore, amo quando lo fa. Mi alzo, rimettendo a posto il vestito precedentemente rizzato stando seduta. Mi squadra dalla testa ai piedi, assaporando con gli occhi ogni singolo dettaglio. Poi si avvicina, alzandomi il mento con l'indice.

"You're amazing".

Arrossisco. Con il suo tono seducente, ammaliante. Riesce sempre a evocare quella sensazione di attrazione in me, semplicemente incontrollabile, una sensazione che non si può paragonare a nessun'altra, una sensazione che vivi, e che resta marcato nella tua vita, come un assillante promemoria. Mi guardo intorno, ma non riesco a non accecarmi dal suo fascino. Indossa uno smoking nero, elegante ma cool allo stesso modo. Un papiglion fa da decorazione al meraviglioso spettacolo che sto tenendo per mano.

"Posso accompagnarla signorina?".

"Sure".

Lo prendo a braccetto. È semplicemente eccitante essere accompagnata dal ragazzo più carino del Palm Woods. Ci avviamo al parcheggio, per chiamare un taxi. L'appuntamento è per le 22, quindi riusciremo a fare in tempo, spero. In attesa, comincia a giocare con il mio orecchio, stuzzicandolo con le dita.

Ho cercato il tuo nome|| BTRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora