10 capitolo

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CARLA

E da un mese che lavoro in clinica, sono impegnatissima. Durante il giorno non ci vediamo per niente con james, alcune volte nemmeno a pranzo. Era troppo impegnato in reparto, soprattutto con una ragazza arrivata un mese fa. Credo si chiami Jessica. Ha avuto il mio stesso problema, e stata violentata, ma da un gruppo di ragazzi. A differenza mia le hanno creduto e hanno denunciato l'accaduto, ma lei si è chiusa in sé stessa. Non parla, non esce e non vuole vedere nessuno. Io non lho mai vista, ma james mi racconta ogni cosa di lei. Lui non si arrende mai, vuole aiutare tutti e se non ce la fa  ritenta dinuovo. È  un ottimo medico, tranne quanto lo fa con me... ecco, li lo odio!
Spesso quando james mi dice di non poter pranzare insieme, vado a mangiare un panino sul terrazzo. Mi piace stare lì a guardare il panorama della città. Oggi ad esempio è uno di quei giorni. Arrivo sul terrazzo e noto una figura snella sul parapetto del terrazzo. Mi avvicino ed è una ragazza, sta piangendo. Ma cosa vuole fare? Vuole buttarsi!
<< ehi!>>
Si gira a guardarmi e vedo il viso rigato dalle lacrime.
<< chi sei tu? Lasciami sola>> mi dice acida.
<< mi chiamo Carla, vengo qui a mangiare qualcosa quasi sempre... cosa fai li sopra?>>
<< non t'importa!!>> si rigira a guardare il vuoto sotto di lei. Oddio cosa faccio, questa vuole buttarsi veramente. Mando un messaggio veloce a james, con il mio cellulare appena comprato, per fargli sapere cosa sta succedendo. E continuo  a parlarle.
<< senti, io non so cosa ti e successo , ma lì e pericoloso. Scendi ti prego, le cose si possono risolvere.>>
<< non si può risolvere niente!!! Nessuno mi può capire!>> si avvicina di più al bordo del parapetto e mi avvicino.
<< ferma!!! Non ti avvicinare o mi butto!!!>>
Mi arresto immediatamente per paura che faccia una sciocchezza.
<< ok , ok! Va bene, rimango qui... dimmi solo come ti chiami?!>>
<< j...jessica>> e la ragazza che hanno violentato! O mio dio! Come faccio ad aiutarla?
<< ti sbagli sai? Quando dici  che nessuno ti capisce, ti sbagli di grosso... io ti capisco perfettamente.>> mi guarda continuando a singhiozzare.
<< cosa vuoi dire?>>
Sento alle spalle qualcuno, mi giro e vedo james e alison dietro di me. Mi rigiro a guardare jessica, ferma a guardare  sotto di lei.
<<  so quello che ti hanno fatto... lo hanno fatto anche a me, un anno fa!>> mi viene un brivido solo, a ripensare tutto.
<<  ho passato l inferno, dopo lo stupro. Non volevo uscire, né vedere gli amici. Volevo solo farla finita.>> continuo a parlare, ma lei mi interrompe.
<< io non ce la faccio più, penso sempre le loro mani, il dolore... la voglio fare finita una volta per tutte!>>
<< no! Non devi farlo. Non sai quante volte ci ho pensato io, e ci ho provato a farla finita due volte, ma ho capito di non darla vinta a lui. Tu sei fortunata ad avere tutti accanto, io non ho avuto nessuno... non mi ha creduto nessuno.>> smette di piangere e mi guarda.
<< come hai fatto a superare  tutto.>>
<< grazie a loro!>> mi giro verso james e alison, facendo un gesto con la mano verso loro.
<< loro, mi hanno aiutato! Fidati di loro... parla con james, ti aiuterà  a superare tutto!>>
<< vorrei tanto essere come te... forte come lo sei tu!>>
<< non lo ero prima, ma grazie a lui lo sono diventata.lo sarai anche tu, ma devi scendere da lì, ti prego scendi.>>
Guarda il vuoto e ritorna a guardare me, poi james e alison. Dopodiché finalmente scende, ed io do un respiro di sollievo e le vado incontro abbracciandola. Jessica scoppia in un pianto liberatorio , rimanendo abbracciata a me. Guardo james, mi sta sorridendo soddisfatto e mi fa cenno  con la testa, come per dire " brava".

JAMES

Guardo stupefatto Carla, e stata bravissima! Non immaginavo avesse quest forza, ma oggi ha superato se stessa. Mi avvicino alle due ragazze pian piano, per non far spaventare jessica.
<< che dite se rientriamo?>>
Porgo la mano a jessica e lei guarda prima la mia mano poi Carla, aspettando la sua approvazione. Carla le fa cenno di sì, abbassando la testa su e giu.
<< ti accompagna alison in camera, io vengo tra poco.>> alison la prende per mano d entrano nelle scale di sicurezza. Mi avvicino a Carla, vedendola ancora seduta a terra.
<< ehi, come va?>>
<< non lo so... ho avuto paura!>> è pallida e un po trema.
<< ti capisco, ho provato la stessa cosa con te, su quel ponte. >> mi guarda e abbassa subito lo sguardo a terra.
<< scusami!>>
<< è tutto passato... dai adesso rientriamo, sarai stanchissima! >> l accompagno nel mio ufficio e la faccio sedere sulla mia poltrona, essendo più comoda delle sedie. È ancora scossa per quello che è successo, ma è normale, non è abituata a queste cose. Le do un bacio in fronte.
<< riposati un pò, io ritorno fra qualche ora. Cerca di rilassare la mente , ne hai bisogno.>> faccio per andare, ma prima di aprire la porta mi rigiro a guardarla e le dico quello che penso, sorridendo<< sono fiero di te!!!>>

CARLA

Il Pomeriggio prosegue tranquillo, io continuando a fare delle chiamate, per accertare i ricoveri se sono confermati. James con jessica ha parlato per tutti il pomeriggio.
Sono le otto di sera, quando arriva in ufficio, stanchissimo.
<< come è andata?>> gli domando, vedendolo sconfortato.
<< poco a poco... un po si è lasciata aiutare.>>
<< buono.>>
<< andiamo a casa? Sono distrutto!>>
Prendiamo le nostre cose e usciamo.
Uscendo dalla clinica troviamo una donna, ad aspettarci. E la stessa donna della cen di beneficenza.
<< james, aspettavo proprio te!>> si avvicina a james senza nemmeno calcolarmi.
<< che ci fai qui?>> gli tuona james , arrabbiato.
<< ma, tesoro... chi dovrei aspettare se non mio marito>> le beffarda e con un sorriso soddisfatto.
Che cosa? Marito?! È sua moglie!!! È  sposato e me l'ha nascosto. Che bastardo!
Corro via con le lacrime agli occhi, james mi rincorre chiamandomi.
<< Carla, ti prego... ascoltami!>>
Ad un certo punto mi fermo, mi trovo non molto lontano dalla clinica. Il cielo è grigio sopra di noi, penso stia per piovere tra non molto. Alcune persone si fermano a guardarci, e guardano soprattutto me, che piango.
<< cosa vuoi? Eh?! >>
<< ascoltami!>>
<< ascoltarti? Che cosa dovrei ascoltare? Non mi hai detto di essere sposato!!!>> gli dico arrabbiata. Qualche goccia di pioggia, mi arriva sul viso.
<< hai ragione! Dovevo dirtelo.>>
<< si, dovevi! Ma non lo hai fatto!!! Cos'è, e stato  solo un gioco? Volevi portarmi a letto e poi scaricarmi? Bhe felice di non esser arrivata fin lì, brutto stronzo!!!>>
<< no!!! Non sei un gioco per me... e non ti permetto di chiamarmi stronzo! E vero siamo stati sposati, ma siamo ormai divorziati da due anni!>>
Adesso piove fortissimo, la pioggia ki cade addosso, come le mie lacrime scivolano dal mio viso .
<< provo qualcosa per te , Carla. Qualcosa di forte... quando mon ti sto vicino mi manca l'ossigeno,  penso sempre al tuo viso, non riesco più a lasciarmi andare... quando ti guardo non penso altro a come ti senti  e se sei felice! Non ho mai provato queste cose per nessuna e soprattutto per lei.>> lo guardo stupefatta e le lacrime hanno smesso di scendere. Mi prende le mani  e continua.<< non voglio altro che te Carla!!! Voglio stare dentro te... ma dentro al tuo cuore!!!  Perché mi sono innamorato di te!!!>>  Ci guardiamo occhi negli occhi, mi prende il viso e mi bacia. All'inizio  la mia bocca rimane chiusa, ma subito dopo si lascia trasportare dal bacio e mi lascio andare anche io insieme alla mia bocca. Ormai siamo bagnati fradici dalla pioggia  quando ci distacchiamo. Lui mi guarda negli occhi.<< TI AMO!!! TI AMO IMMENSAMENTE!>> mi dice.
<< TI AMO ANCHE IO!>> GLI CONFESSO FINALMENTE.






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