JAMES
<<CARLA!!!>> chiamo Carla vedendola scappare in corridoio, ma la lascio andare, starà andando in giardino come sempre.
Rientro in camera dove c'è il corpicino della piccola sophie e mark afflitto e pieno di dolore.
Mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla , confortandolo.
<< lo sapevi... purtroppo hai fatto il possibile, non potevi fare altro.>>
<< già... era solo una bambina! >>
Alison entra, con uno sguardo assente, poverina non le era mai capitato di vedere morire qualcuno sotto i suoi occhi, soprattutto una bimba.
<< dottor waton... c'è la mamma di sophie...>>
<< si, dille che arrivo.>> mark accarezza i capelli di sophie per l'ultima volta ed esce, ma prima di andare, si gira verso me
<< james, grazie... grazie davvero!>>
Esco dalla stanza anche io, mark va verso ad una donna alta, mora e in splendida forma. Io vado in giardino a cercare la mia piccola Carla.
La cerco ovunque, in giardino, nei reparti, nel mio ufficio, anche in terrazza. Niente.
È passata già un ora da quando la cerco, vado nel mio reparto e chiamo alison.
<< alison!!! Dobbiamo cercare Carla, non riesco a trovarla!!>> le dico preoccupato.
Alla reception mi vengono incontro seth e mark.
<< che succede?>> mi chiede seth
<< non troviamo Carla...>>
<< che significa... non trovate Carla?! >> mi domanda mark allarmato.
<< si, non la troviamo. Stiamo cercando da un ora! Ma niente!!!>>
Mark va dalla donna che è appena salita in macchina e subito dopo viene, correndo e preoccupato.
<< james, la mamma di sophie ha detto di aver visto una ragazza uscire dal cancello, quando è arrivata. Dalla descrizione sembrava Carla!!>>
<< che cosa???>> non può essere, non doveva andare fuori dalla clinica, almeno non in quelle condizioni.
<< andiamo a cercarla, seth tu rimani qui... qualsiasi cosa ci chiami!>> lascio mark a dare raccomandazioni a seth, ma io scappo già via.
<< non può essere andata lontano... vedrai la troveremo!>>
<< lo spero... lo spero mark!>>
La cerchiamo in tutte le vicinanze, ma non c'è in nessun luogo.
Ad un certo punto vedo una sagoma da lontano, in un ponte stradale.
Ci avviciniamo con l'auto e mi accorgo che è proprio Carla, sopra il ponte.
<< oh mio dio!!! Ma cosa vuole fare?>>
Scendo subito dall'auto, senza aspettare mark e vado verso Carla. "Ti prego signore non farla buttare" prego nella mente, avvicinandomi il cuore mi batte. Non voglio perderla! Non si accorge nemmeno che io sia vicino a lei<< Carla!>> la chiamo dolcemente, ma lei non si gira. Guarda solo il vuoto sotto di lei, continuando a piangere.
<< Carla, tesoro... ascoltami!>>
Mark, nel frattempo mi è venuto vicino, spaventato quanto me.
<< ti prego scendi... scendi da lì...>>
<< i...io n...non c'è la faccio più. Tutto intorno a me è una merda!>> parla con la voce strozzata, piangendo e continuando a guardare sotto di lei.
<< non è vero... lo so, in questo momento pensi a tutto lo schifo che ti è successo, ma non è tutto così. Fidati di me! Ti prego scendi, non fare sciocchezze.>>
<< io non voglio vivere più!!! Ero felice... io non posso essere felice!!!>>
Ma cosa dice?! Non può farla finita, così. Non deve arrendersi, mai.
<< non è vero, tu devi vivere ed essere felice. Ti prego Carla, scendi.>> mi avvicino e finalmente lei mi guarda.
<< fermo, se no mi butto!!!>> mi arresto subito sul posto, per paura che lei si butti veramente. Si rigira a fissare il vuoto, continuando a parlare.
<< e sophie? Come me lo spieghi?!>> faccio per parlare, ma lei m'interrompe.
<< eravamo felici... io ero felice! Ma la vita è stata bastarda per l'ennesima volta... era solo una bambina!!!>>
<< hai ragione Carla, ma non potevamo farci niente. Nemmeno io potevo fare qualcosa.>> stavolta è mark a parlare, cerca di farla ragionare, spiegandogli tutto.
<< si, invece. Eri il suo medico! Oggi doveva andare a casa, era felice di farlo.>>
<< hai ragione, ma sophie aveva un problema al cuore dalla nascita, molto grave. Nessuno poteva fare qualcosa, la mamma era consapevole. Quando l ha portata da me, sperava di allungarle la vita per qualche giorno.>> Carla inizia un po ad ammorbidirsi e smette di piangere. Così gli faccio cenno a mark di continuare.
<< l ultimo mese di sophie è stato fantastico! Me lo ha detto la mamma. Voleva conoscerti e ringraziarti per quello che hai fatto per lei... sophie ti voleva bene, non vorrebbe che tu facessi qualche sciocchezza.>>
<< ti prego piccola, scendi da li>> intervengo io, avvicinandomi e porgendole una mano. Lei la prende e si butta addosso a me, abbracciandomi e piangendo.
<< intorno a me è tutto marcio... io sono marcia!!!>>
<< shh shh. Non è vero, non sei marcia... sei stupenda!>>
La porto in auto, mi metto dietro con lei tenendola forte a me cullandola e accarezzandole i capelli. Fin quando non si addormenta.
<< mark, andiamo a casa mia!>>CARLA
mi sveglio in un letto diverso della clinica, più grande. Mi guardo intorno, sono in una camera grande, lussuosa. Non sono in clinica! Dove sono? Mi alzo e perlustro la camera, c'è un letto over size, comodini, tutto moderno. Ci sono anche due porte, una va in una cabina armadio enorme, l'altra in un bagno lussuosissimo.
Esco dalla camera e vado in un salotto, con al centro un camino e dei divani attorno, in uno di questi c'è seduto james. Sta leggendo dei fascicoli, quando si accorge di me alza gli occhi e mi sorride, lasciando perdere i fogli, si alza e mi fa cenno di sedermi vicino lui.
<< dove sono?>>
<< sei a casa mia>>
<< perché mi trovo qui?>> gli dico storcendomi le dita delle mani.
<< perché stamattina eri troppo scossa, non volevo riportarti in clinica. E se a te va bene, voglio che rimani qui.>>
Lo guardo non capendo.
<< in che senso? Non capisco.>>
<< intendo...se a te sta bene, puoi abitare qui, invece di tornare in clinica.>> mi dice prendendomi le mani e sorridendomi.
<< davvero? Lo faresti davvero?!>>
Gli sorrido e lui mi fa cenno di sì, sorridendomi. Ad un certo punto non capisco niente e gli salto addosso, abbracciandolo e premendo le mie labbra nelle sue... baciandolo. Un bacio appassionato. Il bacio dura qualche secondo poi mi stacco guardandolo.
<< Carla, mi piaci... mi piaci tanto.>>Carla ha baciato james perché era felice di non ritornare in clinica, o prova anche lei qualcosa?
Riuscirà Carla a dimenticare il suo passato? Lo scopriremo presto!
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Io Ti Salverò
ChickLitCarla, 22 anni con un passato difficile da dimenticare e un tentato suicidio. i genitori la mandano in una clinica. James, 30 anni e bello da impazzire. l'unico problema?è il suo medico e proprietario della clinica dove é ricoverata. lei un carat...