4 capitolo

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CARLA

Sono passati già due settimane da quando sono rinchiusa , dentro questa clinica. Ammetto che mi sento un po meglio, moralmente. Continuo a non mangiare, tranne  quando james ogni pomeriggio mi porta a passeggiare fuori, in giardino e mi fa mangiare un panino. Ogni giorno con ripieno diverso. Un giorno con la cotoletta, altri giorni con tonno o salumi vari.
Amo fare le passeggiate con lui, in queste due settimane abbiamo parlato molto. Lui mi ha parlato quando ha aperto questa clinica aveva venticinque anni, è stato un lascito d'eredita dei nonni. Dopo essersi laureato ha pensato di ristrutturarla e farne una clinica, ha preso con sé suo fratello e il suo migliore amico. Mi ha detto anche che il suo lavoro è tutta la sua vita , insieme al fratello e all'amico.
Adesso ha trent'anni abita da solo, non lontano da qui. Mi ha raccontato dei suoi genitori, che sono morti quando lui è mark erano piccoli, si sono presi cura di loro i nonni.
Io invece gli ho raccontato della mia infanzia, la mia materia preferita a scuola,  cosa facevo nel mio tempo libero e il mio hobby. Ho parlato un po della mia vita, dei miei amici, di Giulia. Le pazzie che facevo con lei, la nostra musica preferita, e le nostre risate. Fino a quando non arrivava a farmi delle domande di un anno fa, o perché  volevo morire. Li mi bloccavo e mi facevo riportare in camera.
Oggi invece non stiamo passeggiando, siamo solo seduti in una panchina sotto ad un albero. James mi parla della sua passione per la medicina e per come ama aiutare gli altri, anche solo parlando. Ad un certo punto gli suona il cerca persona, a quanto sembra ha un urgenza in reparto e dobbiamo rientrare. Mi alzo e lui mi ferma.
<< se vuoi, per oggi ti lascio libera di rimanere qui.>> lo guardo incredula.
<< davvero? Lo faresti?>>
<< solo se mi prometti che farai la brava. Voglio fidarmi di te! >> mi afferma sorridendo.
Mi scompiglia  i capelli con un sbruffetto  e va via, lasciandomi da sola in giardino.
Mi rimetto seduta felice, continuando a mangiare il mio panino.
Ad un certo punto sento piangere qualcuno, vedendo di fronte a me una bambina seduta a terra sotto un albero. Stava piangendo ininterrottamente.
Mi avvio verso di lei e mi abbasso.
<< ciao, qualcosa non va?>>
Si alza gli occhi, guardandomi e si asciuga le lacrime  con la manica della maglietta. Potrebbe avere almeno otto o dieci anni. Carnagione chiara, un po paffutella, occhi verdi e riccioli d'oro.
<< voglio la mamma... ha detto di avere tanto lavoro e non può  stare con me,verrà il prima possibile. Ma qui è  lontano da casa mia.>> povera cucciola... ma come si fa a lasciare una bambina in un posto del genere, è da incoscienti.
<< capito... perché  sei qui?>>mi siedo vicino lei.
<< ho male al cuore >> sono riuscita a farla smettere di piangere.
<<  ti va di dirmi il tuo nome? Io sono Carla! >>
<<  sophie!>>
<< qualcuno sa che sei qui sophie?>>
Mi guarda dispiaciuta e mi fa cenno di no.
<< allora cosa ne pensi se andiamo dentro? Ti accompagno io nel tuo reparto! >> gli sbuffo i capelli e ci alziamo. Mi da la manina ed entriamo in clinica.
Alla reception mi informano di andare in cardiologia, perché la stavano cercando. Saliamo le scale  e andiamo al secondo piano, perché al primo c'è  chirurgia. Appena entriamo troviamo tutti gli infermieri e mark preoccupati e sollevati di averla trovata.
<< tesoro, ma dov'eri? Ci hai fatto preoccupare.>>
<< scusa, io volevo la mia mamma.>>
<< va bene dai, adesso dobbiamo fare tutti i controlli e iniziare le cure. Ok?>> mark è  così dolce con i bambini. Sto iniziando a credere che non sono tutti uguali i medici, ci sono anche quelli buoni.
<< grazie Carla, per averla portata qui.>> si rivolge a me con sorriso delicato.
<< figurati! Ero fuori e l'ho vista piangere, così mi sono avvicinata a lei. E così dolce.>> sophie va con l'infermiera e mi saluta con la manina .
<< già... peccato abbia un problema al cuore e la mamma non è voluta rimanere per non vedere soffrire la figlia.>>
Che stronza!!!
<< non sono l'unica ad avere una mamma stronza a quanto vedo!>> dico con amarezza.
<< perché, tua mamma cosa ha fatto?>>
<< tutto!!! Non mi è stata vicina quando ne avevo più bisogno, non mi ha creduto  e mi ha rinchiuso qui dentro!>>
Dopo un attimo di silenzio, lo saluto e ritorno nel mio reparto.

JAMES

Esco dal mio ufficio, scendendo le scale al secondo piano trovo Carla che esce dalla cardiologia.
<< cosa ci fai qui?>> le chiedo allarmato, vedendola un po scossa.
<< niente! Ho accompagnato una bambina, ricoverata qui.>> ah, la bambina che mark cercava. Sono soddisfatto di lei. L'ho lasciata da sola, aspettandomi di tutto. Pensavo fuggisse o facesse qualche sciocchezza, invece ha aiutato una bambina. Lo sapevo che non avesse un problema psichico, adesso ne sono certo.
<< stavo venendo a cercarti, devi fare  la terapia.>>
<< ma non ho ancora finito ? Non ce la faccio più  a tenere quest'ago!?>> sbuffa, mostrandomi l'ago nel braccio. E così dolce. Quanto vorrei portarla a casa con me, ma non per scoparla , ma provo qualcosa per lei.  Un sentimento forte. Non ho mai provato qualcosa del genere per nessun altra donna! Sono sempre stato il classico uomo da una notte e via, invece lei, mi piace guardarla mentre mangia, sorride, mentre parla. Mi piace tutto di lei! Se solo  si fidasse di me  e mi raccontasse quello che le e successo.
<< purtroppo devi continuare, avevi i valori bassi. Domani ripetiamo gli analisi del sangue, così vediamo come vanno.>> mi fa il broncio con quella Boccuccia piccola e ci incamminiamo verso il reparto.
Entrando in reparto sento un frastuono, notando paul e alison impegnati con il ragazzo nuovo.
<< Carla vai in camera!>> la obbligo ad entrare in camera urlando, lei obbedisce senza discussioni. Vado da paul e li aiuto  a sedare il ragazzo. Paul lo tiene nel petto  a terra e alison le gambe. Prendo la siringa dalle mani di alison e la inietto al ragazzo. Dopo qualche istante si calma e lo mettiamo sul letto, legato.  Il ragazzo ha un astinenza alla droga, e vuole scappare per andarsi a fare un altra dose. Purtroppo loro sono convinti con la droga passi tutto. E non gli basta una dose, ma ne vogliono sempre più. Fottendogli il cervello. Questa è rabbia... questi sono problemi mentali, non quelli che ha la mia dolce Carla.
Il resto del pomeriggio passa in fretta, chiuso nel mio ufficio  a firmare documenti.
Verso le sei del pomeriggio, la receptionist mi informa di un collega che mi aspetta all'entrata. Ci vado subito e noto un uomo sulla cinquantina, capelli sbrizzolati, grassottello e con occhiali da sole.
<< salve, sono il dottor walton!>>
<< salve , sono bruno conti... un amico di famiglia marchesi, nonché medico di Carla marchesi!>> si presenta con sorriso.
<< come posso aiutarla? Penso abbia affrontato  un viaggio lungo, sbaglio?>>
<< oh no , no.  Non sbaglia affatto. Sono atterrato un oretta fa. Sono qui per vedere come procede la terapia di Carla, sa, i genitori erano preoccupati e hanno mandato me... mi chiedevo se potevo vederla.>>
<< certo! Ma è solo possibile domani mattina, con qualcuno di noi in presenza.>>
<< oh, credevo era possibile vederla da solo... sa sono il suo medico di fiducia.>> ma neanche morto! Non vorrei turbarla di qualcosa, ora che si era aperta con me un pochino.
<< mi dispiace. Deve sapere, Carla si è calmata da pochi giorni. I primi giorni sono stati difficili, per questo non possiamo.>>
<< eh va bene , allora a domani mattina. Ah una cosa mi chiedevo se era possibile di mattina presto, domani a mezzogiorno ho il volo di ritorno.>>
<< certo!!!>>
Ci salutiamo e informo la receptionist  di informarmi appena arriva il dottor conti, il giorno  dopo.
Ho passato la notte con una bionda, ma mentre facevamo sesso, pensavo a Carla. Non riesco a togliermi quel viso dalla mente.
Mi alzo dal letto riluttante e sveglio la bionda, ancora bella addormentata. Prendo il cellulare e trovo una notifica di un messaggio di mark.

Buongiorno fratellone,
Come e andata la notte?
La mia ottima!!!
Comunque volevo chiederti
Se oggi pomeriggio
Posso portare la bambina
Da Carla.

Buongiorno a te,
Non ti rispondo per la
Prima domanda, ma
Per quanto riguarda la
Bambina, per me va bene.
Potrebbe andare bene verso
Mezzogiorno. Vediamo
Se con lei , Carla mangi.

  Furbetto, il mio fratellone!
Allora a più tardi!

Mi lavo, accompagno la bionda a casa sua e arrivo in clinica alle 8.30.
Appena entro, trovo già  il dottor conti seduto su uno dei divanetti, ad aspettarmi.
Lo saluto e ci incamminiamo per il reparto.
Gli presento gli infermieri, faccio vedere la struttura e arriviamo nella camera di Carla.
Appena entro, mi accoglie con sorriso stupendo.
<< buongiorno Carla, una persona è  venuta a trovarti!>>
Faccio cenno di entrare, ma appena il dottor conti entra, Carla impallidisce e comincia a tremare di paura. Non come quando si è ritrovata qui e ha visto noi,ma una paura più terrificante.
<< tu! Che cosa ci fai qui!!!>>












Chi sarà  il dottor conti? E perché Carla ha reagito così?
Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo?




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