9 capitolo

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JAMES

Finalmente sapevo tutta la verità. Quel bastardo  non toccherà mai più il mio amore.
Questa notte ha avuto dinuovo gli incubi, era ormai da tanto, e per colpa sua le sono rivenuti. Sento squillare il cellulare sul mio comodino, vedo il nome di mark scritto . Mi alzo dal letto e vado in salotto, lasciando Carla dormire.
<< mark?!>>
<< ehi fratellone, come sta Carla?>> bella domanda.
<< male... ieri sera ha avuto problemi a dormire, gli ho dovuto dare un calmante, stanotte ha avuto anche gli incubi.>>
<< mi dispiace, alla fine hai saputo chi era quello?>>
<< si!!! Quel fottuto bastardo che la violentata!>> sono incazzato nero!
<< come scusa? È  un medico? >>
<< purtroppo  si! E la sai la cosa più schifosa? È quel figlio di puttana di bruno conti!!!>> lo voglio ammazzare!!! Vorrei averlo tra le mie mani.
Dopo un attimo di silenzio, mark inizia a parlare.
<< non ho parole! Brutto figlio di puttana!!! Ha pure il coraggio di minacciarla!>> già, talmente il nervoso mi prudono le mani.
Vedo entrare Carla in salotto, assonnata.
<< mark devo riattaccare, si è svegliata Carla. Oggi in clinica non vengo, di a paul di pensare lui a tutto e di avvisarmi per qualsiasi cosa.>>
<< non preoccuparti, stasera  passo.>>
Ci salutiamo e riattacco.
Carla rimane appoggiata sullo stipite della porta a guardarmi, quant'è  bella!  Gli faccio cenno di sedermi vicino me, lei riluttante viene , ma mantiene le distanze. Come immaginavo, ha paura dinuovo come quando è arrivata in clinica.
<< piccola, non devi temere. Io non ti farò  niente.>>
<< lo so, ma no riesco a non pensare... a lui!>> ha ragione .
Pian piano comincia a fidarsi  un po e viene vicino me, l'abbraccio e lei si lascia coccolare.
<< piccola andiamo a fare colazione>>
Le chiedo accarezzandole I capelli.
<< non ho fame.>> mi dice  rimanendo sempre appoggiata con la testa sul mio petto.
<< no, tesoro. Devi mangiare, poco ma devi.>>
<< sto così bene qui, con te. Vorrei tanto stare così per sempre.>> le sorrido, sono felice di sentirglielo dire. Anche se so e stata una tattica per cambiare discorso, furbetta la mia piccolina.
<< devi mangiare, andiamo>> sbuffando si alza e andiamo in cucina.
Preparo dell'omlette con prosciutto e formaggio  e facciamo colazione.
Passiamo la giornata a guardare dei film, sdraiati sul divano. Vicini l'un l'altro, coccolandola ogni singolo istante.
Sono appena le otto di sera quando sentiamo suonare il citofono. Vado a vedere chi è dalla telecamera e noto mark, seth e alison con delle pizze. Sono dei mitici.
Carla quando  vede apparire tutti, rimane sbalordita, sorridendo  e andando a salutare i ragazzi. Passiamo la serata a scherzare e prendendo in giro seth e mark.
<< e quella volta che hai fatto la pipì a letto? Eravamo tutti e tre insieme... >> ecco, adesso tocca a me prendere in giro. Grazie mille mark.
<< ricordo ancora... stavo morendo a crepapelle!>>  grazie anche a te seth.
Ma non m'importa tanto, perché vedendo Carla ridere così, mi fa bene al cuore. Non amavo vederla così triste. E se raccontare le mie figuracce  passate la rendono felice, a me sta bene!
<< comunque ragazzi io adesso devo andare, domani inizio il turno prestissimo.>> ci dice alison.
<< ti accompagno io... ho visto sei venuta in taxi.>> le chiede mio fratello, ma più che chiedere era un affermazione.
<< o...ok>> gli risponde timidamente.
Così vanno via e anche seth dopo qualche istante.
<< sono stata benissimo oggi, grazie!>> mi dice ad un tratto Carla,  mentre andiamo a letto.
<< io non ho fatto niente, hanno fatto tutto loro. >>
<< dico per tutto quello che hai fatto oggi, da stamattina a adesso.>>  le bacio la fronte << farei di tutto per te!>> Ci mettiamo a letto.
<< grazie comunque.>> si accoccola a me sorridendo e dopo qualche istante si addormenta beatamente.

CARLA

" lasciami" Mi tocca ovunque, mi lecca il viso con quella lingua disgustosa. Ho una nausea tremenda. " sta ferma! Se stai ferma finirò  presto" no no, ti prego signore mio non farglielo fare. Non voglio la mia prima volta sia così, e  soprattutto con lui." Quant'è  bello il tuo corpo. " mi allontano da lui, ma mi afferra per una gamba e subito sento un ago sul collo.

Mi sveglio di soprassalto, tremante per l'incubo appena fatto.
James entra in camera correndo e mi abbraccia.
<< shh, shh. Tesoro sono qua.>>
<< mi ha distrutta... si è preso la mia verginità>> gli dico piangendo.
<< tranquilla, ci sono io adesso.>> mi coccola accarazzandomi le spalle.
<< che dici se oggi vieni con me in clinica, non voglio che rimani qui da sola.>>
<< posso stare qui, tranquillo.>>
<< no, voglio che vieni con me. E poi ho qualcosa da farti fare >> mi dice sorridendo, facendomi alzare dal letto.
<< cosa?>>
<< vedrai... dai a lavarsi, pigrona>> mi spinge dolcemente  verso il bagno.
Appena arrivati in clinica,  siamo saliti subito nel suo ufficio.
<< allora, dovresti riordinare questi fascicoli . In ordine di reparto e data.>> mette dei fogli sulla scrivania  e mi fa sedere sulla sua poltrona.
<< ma, se sbaglio?>>
<< non penso, ma, se non vuoi lo farò io stasera. Però  ti farà  bene tenerti occupata un pò.>>
<< ok!>>
<< perfetto! Io ho un po di cose da fare, oggi arriva una ragazza, come tu ben sai il primo giorno e difficile. Quindi sarai quasi tutto il giorno sola, con queste scartoffie.>>

Passo tutto il giorno impegnata a sistemare i fascicoli, james è venuto solo per pranzo, portandomi un panino. Durante il pranzo, mi ha raccontato della ragazza e del suo trauma trovandosi dentro quella camera.
Bussano alla porta.<< avanti>>.
Entra alison, aspettandosi james, ma quando vede me mi abbraccia calorosamente.
<< bella ragazza! Come stai?>>
<< meglio, dai. >>
<< devi farti comprare un telefono da james, così quando ho voglia di sentirti, ti chiamo.>> si siede dall'altra  parte della scrivania.
<< alison, non voglio che james mi compri altre cose. Anzi vorrei trovarmi un lavoro ed essere indipendente.>> si , voglio cercare lavoro, ovunque. Cameriera , babysitter o altro. Non voglio dipendere da james , ha già fatto tanto per me.
<< ti capisco. Senti ero passata per parlare con james, sai per caso dove posso trovarlo?>>
<< no,  aveva del  lavoro in reparto. >> nel frattempo entra mark, trovandoci sedute a parlare.
<< ah ragazze, scusate... cercavo james.>>
<< ciao mark.>> lo saluta alison.
<< ciao aly>>.
<< a quanto pare tutti cercate james, anche alison lo cerca. Ma dove sarà?>> sarà  impegnato con qualcos'altro, essendo il proprietario della clinica.
<< cosa fate tutti qui?>> domanda curioso james, entrando.
<< cercavamo te>> esclama mark.
<< mi assento solo cinque minuti, già sentite la mia mancanza?!>> Ci dice sorridendo.
<< io non sento affatto la tua mancanza, ti sopporto tutto il giorno.>> gli dice mark facendogli un occhiolino sorridendo.
<< allora, cosa mi dovete dire?>>
<< io non so come fare  con la ragazza nuova , vuole essere slegata. >> gli riferisce alison.
<< domani... se si sarà  calmata,  la slegheremo.>>
<< va bene, ma la devo continuare a sedare?>>
<< no, no. Niente sedativo. E tu mark cosa volevi?>>
<< mi devi firmare le dimissioni per domattina del signor smirh.>>
<< va bene, avete finito?>>
<< si!!!>> rispondono all'unisono mark e alison.
<< allora fuori da qui... voglio stare con la mia ragazza!>> escono dall'ufficio ridendo , entrambi.
<< sei troppo  autoritario>> gli faccio notare.
<< ah si? meglio cosi! >> gli sorrido e mi alzo dalla poltrona, dandogli i fascicoli.
<< hai fatto già  tutto?>>
<< mhm, Mhm. >> gli confermo.
<< brava!>>
<< a proposito, avevo pensato di cercarmi un lavoro. Vorrei essere dipendente.>>mi siedo dall'altra parte della scrivania e lui sulla sua poltrona. Mi scruta, pensando.
<< potresti lavorare qui.>>
<< non sono un medico e nemmeno un infermiera. E non ho intenzioni di diventarlo!>>
<< lo so, non preoccuparti. Puoi farmi da segretaria, ho bisogno d'aiuto a svolgere le telefonate, documenti e appuntamenti. E ti darei una buona paga.>>
<< è  un ottima idea, penso di accettare. L'importante non sono d'intralcio.>>
<< niente affatto!>> mi sorride, porgendomi dei fogli da firmare. Un contratto di lavoro. Non ci posso credere!
Ho un lavoro, un fidanzato, degli amici e una vita normale. Non mi sembra neanche vero.

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