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Saint

Chiudersi in casa, evitare le persone, le loro chiamate e i messaggi per qualcuno potrebbe risultare un gesto maleducato e infantile. Ma per me, non lo è. Credo che ognuno di noi, qualche volta, debba isolarsi dal mondo intero per riflettere sulla propria vita.

La solitudine, ci aiuta a capire molte cose su noi stessi. E anche sugli altri.

Ecco la ragione per cui da tre giorni sono ben rinchiusa nella mia stanza, con le mie due coinquiline che ogni mattina, sera e notte, bussano alla mia porta per essere certe che io sia viva.

Evito anche loro. Soprattutto loro.

Evito mia madre. Evito mio fratello. E, ovviamente, il primo posto della lista delle persone che evito è occupato da Lincoln O'Neal. Gli ho dato buca alla cena che avevamo organizzato, e per due giorni consecutivi non ha fatto altro che chiamarmi o mandarmi messaggi per chiedermi di parlare.

Non gli ho mai risposto.

E questa mattina, il mio telefono non ha squillato neanche per un minuto. Nessuna chiamata, nessun messaggio. Vedere che dopo soli due giorni si è stufato di me, ha fatto più male del dover rifiutare le sue chiamate. Ma, me lo sono meritata. Le persone non ci aspettano, anche se vogliamo che lo facciano. Lincoln si è stancato di provare a parlare con me, e va bene.

Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. La fine di qualunque cosa stessimo facendo e di ciò che eravamo. Lo sapevo sin dalla prima volta in cui l'ho baciato, sul divano di casa sua. Ho messo da parte la paura di perderlo, e nascosto il dolore della realtà che mi rammentava ogni secondo che Lincoln non è mio.

Non era mio. Non lo è mai stato.

Per poche settimane l'ho avuto tra le mie braccia, svegliandomi ogni mattina con lui. Lo guardavo sorridendo, credendo che forse, ciò che stavamo facendo, non si sarebbe fermato. Lo baciavo, sperando che riuscisse ad assorbire i sentimenti che provo per lui e che capisse che lo voglio con tutta me stessa, da anni.

Volevo lui, e lo voglio.

Ma la verità è che io e Lincoln, non possiamo stare insieme. Ci siamo appartenuti per delle notti, ma non siamo mai stati destinati a stare insieme. E non lo ammetto solamente per ciò che mi è stato rivelato da Josh.

Se devo essere sincera, non ho idea di cosa pensare per quella confidenza.

Vorrei poter dire che mi fido di Lincoln, che credo fermamente che lui non era a conoscenza dei sentimenti ricambiati di Josh e Liz. Vorrei davvero, davvero credere che Lincoln non volesse ferirmi. E soprattutto, vorrei tanto credere che il mio amore è ricambiato. Ma tutti questi credere si trasformano in dei respiri insignificanti che non posso trattenere a lungo.

Sento la porta della mia camera cigolare, segno che qualcuno è entrato. Sospiro a occhi chiusi, nascosta sotto le lenzuola del mio letto sfatto.

«Ehi... Bella addormentata, sei sveglia?».

La voce incerta di Evelyn mi stringe il cuore. È preoccupata per me da giorni, lo so perché non mi ha mai vista comportarmi così. Neanche dopo il tradimento di Liz e Josh ero così infelice. In quell'occasione ho urlato e pianto, ero furiosa. Ma stavolta mi sto crogiolando in un silenzio impotente che non sopporto più nemmeno io.

Noi ci apparteniamo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora