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Giorgio's pov

Era passato un mesetto da quando io e Mattia ci siamo messi insieme.

Ero al lavoro, erano le 6 di mattina, avevo un turno ogni mercoledì da quell'ora alle 10, di cui la maggior parte del tempo ero da solo, anche perché in quel fascio di orario c'era poca gente.

Entrò dalla porta un ragazzo, non l'avevo mai visto in quella zona, ma mi era familiare.
Aveva gli occhi color nocciola chiaro tendenti al giallo e i capelli marroni.
Lo osservai per un po' senza farmi notare.
Cercai nei suoi lineamenti cosa mi sembrasse familiare...

Andai al tavolo dove si era seduto.

<Vuole qualcosa?>

?: <Si grazie... mi porti un cappuccino e una brioche al cioccolato>

<Arrivano subito>

Andai verso il bancone, preparai il cappuccino e presi un brioche. Portai il tutto al ragazzo.

Dopo avergli dato tutto, tornai dietro il bancone per aspettare altri clienti.

I giorni andavano avanti e quel ragazzo, ogni mercoledì, alla stessa ora entrava e chiedeva sempre le stesse cose. Dopo il secondo mercoledì aveva anche iniziato a darmi una mancia, che era sempre di 23,10€.

Iniziai a fare ricerche e a chiedere ai miei colleghi, che facevano la mattina gli altri giorni, se vedessero questo ragazzo. Nessuno.

Decisi di informarmi chiedendo direttamente a lui.

Era, ormai, il settimo mercoledì che quel ragazzo si presentava.

Mi avvicinai.

<Il solito?>

?: <Si grazie>

Andai al bancone, preparai il solito cappuccino e presi la solita brioche al cioccolato e gli portai il tutto.

<Senti... ti vedo qua spesso... come ti chiami?>

?: <Alessandro>

La mia mente si blocco, il mio corpo fece comparire un sorriso di approvazione sul viso.

A(Alessandro): <tu invece, come ti chiami?>

<Giorgio>

Sorrise.

Mi allontanai per lasciarlo mangiare.
Andai nel retro sperando che nessuno arrivasse, ma di solito nessuno arrivava a quell'ora.

E se fosse davvero lui?
Impossibile...

Quando mi disse il suo nome, capì perché mi era familiare...
Il problema era che Alex era morto.

Ne dovevo parlare con qualcuno.
Mattia? No.
Pensai, anche, alla madre di Alex, però non volevo darle false speranze.
Alla fine optai per Riccardo.

Finì il turno e tornai a casa. Riccardo si stava rilassando sul divano.

<Ohi Ric>
Dissi, sedendomi di fianco a lui.

R: <Ohi Gio, dimmi>

<C'è questo ragazzo al bar...>

Cercai le parole per dirlo...

<Alex è davvero morto?>
Andai diretto.

Riccardo rimase in silenzio per qualche secondo.

R:<Dovresti parlarne con Jason, io non so nulla.>
Lo disse come se lui sapesse tutto, ma non potesse dire niente.

<Qual'è l'orario di visita della
prigione?>
Avevo un tono netto e sicuro, che fece stupire Riccardo.

R:<Dalle 15 alle 17, ogni detenuto ha mezz'ora>

<Ok, grazie>
Presi il telefono, e iniziai a cazzeggiarci un po'.

C'era un messaggio.

Mattia
Ehi gio
Ti va se sta sera vieni a casa
mia?

Scusa... oggi non posso

Oh ok
A domani, allora

A domani

Di sicuro non potevo andare a casa sua, in quel momento.

Arrivato il pomeriggio mi preparai, e mi diressi verso il carcere.

Spazio Autrice :)
Ehila ;)
come va? spero bene :)
comunque pee come si sta svolgendo la storia non vi posso dire quanti capitoli ci saranno, perchè non ne ho la più pallida idea nemmeno io.
e nada.
byeee



hidden secrets...//THEBADNAUTS STORY🩵🩶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora