Capitolo 6

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Francy
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«Tu, come ti chiami?» Le chiedo, senza però, ricevere risposta. Mi avvicino e glielo richiedo. Il suo compagno di banco le da una insignificante gomitata, che la fa tornare sul pianeta Terra.
«Ehh si, scusi?» Domanda imbarazzata appena essersi accorta della figura che ha fatto. I suoi compagni si mettono a ridere. Chiedo silenzio, e le rifaccio, per la terza volta, la stessa e identica domanda.
«Ah emh si...Mi chiamo Alessandra..» Finalmente.
«Bene Alessandra, già è qualcosa...Ti andrebbe di parlarci un po' di te come hanno fatto i tuoi compagni?» Le chiedo, sperando di non dover ripetere la domanda altre 2 volte.
«Si, allora: Ho 14 anni e mezzo, la cosa che più amo è la musica, senza non potrei vivere. Suono la chitarra acustica, quella elettrica, il piano, il djembè, il flauto (anche se pochissimo) e un altro strumento di cui non ricordo il nome. Mi piacerebbe imparare a suonare anche la batteria, è dalla prima media che lo desidero: mi piace per tutto.
Poi, mi piace molto anche l'arte e lo sport, infatti pratico karate da un anno. Sono una persona timida e testarda, mi piace il nero...E b-basta credo..» Dice tutto  d'un fiato, senza fermarsi. Quindi le piace la musica, interessante.

«Grazie Alessandra, anch'io amo la musica! Potrei farti una domanda in merito a questo? Se ti piace così tanto la musica, perchè hai deciso il classico come scuola superiore e non un musicale?»Le domando curiosa.

«Perchè prima di tutto mi interessavano molto le lingue antiche; poi anche perchè se avessi scelto un musicale, suonare sarebbe diventato il mio compito, il mio dovere, una cosa obbligatoria. E a me suonare piace solo quando ne sento il bisogno...Non so se mi sono spiegata. Mi piace anche imparare da sola e prendermi tutto il tempo necessario.
E, infine, della teoria della musica non ci capisco proprio niente.» L'ultima frase la dice quasi ridendo. Per il resto, sembra molto decisa per ciò che ha appena detto, forse fin troppo. Capito la ragazzina? A questo non avevo mai pensato.
«Hai fatto davvero un'ottima osservazione Alessandra, a me non era proprio venuta in mente! Suonare per passione, evitando che questa diventi il proprio dovere...Sei un'anima libera insomma!» Le dico sorridendole.
«Emh..Si, g-grazie..» Ed ecco ritornato l'imbarazzo. Mentre parlava di musica sembrava un'altra persona, e ora, ecco la timidona...Mi piace.
«Grazie a te Alessandra!» Mi limito a dirle questo. Nel mentre il giro delle presentazioni continua.

Alessandra
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Okok allora. Questi, cosa saranno, 2 minuti? Credo che siano stati tra i più imbarazzanti della mia vita. E la cosa mi preoccupa. Perchè? Perchè non è per nulla imbarazzante, non è successo niente!
Almeno, parlare per qualche secondo di musica mi ha rasserenata.
Spero che la prof.ssa, come i miei compagni, abbiano capito perlomeno un minimo del discorso sulla scelta del liceo.
Questa cosa alla prima ora non la dissi.
In realtà, anche se me la fanno in molti questa domanda, non mi disturba mai rispondere. Mi piace la risposta che do, visto che è comunque la verità.
Se suonassi per dovere penso che diventerebbe abbastanza palloso, fino a che non diventerà del tutto noioso.
Suono quando ho bisogno di svuotare la mente. Non potevo proprio scegliere un liceo musicale.
Non so, magari vi chiedete che ci sia di così brutto, magari vi sarà venuta in mente una frase famosa che credo sia di Einstein, che faceva tipo "se scegli il lavoro che ti piace, allora non passerai nemmeno un giorno della tua vita lavorando"...Più o meno cosí era. Che come frase ci sta, ma boh, per me è diverso...Si ok, meglio di cosí non so spiegarlo, quindi la smetto. Ale, smettila.
. . .

Le due ore con la prof.ssa Cola che? Vabbè, sono passate velocissime. Quasi mi dispiace. Ci sta un botto come prof., anche se non capisco come faccia sempre a sorridere. Magari sorridessi così tanto anch'io! O, in generale, più persone. Non farebbe di certo male...
Smetto di pensare alla prof.ssa, ma vedo che mi sta guardando. Faccio finta di niente, e, essendo ricreazione, ne approfitto per non farmi uscire il cuore dal petto: decido quindi di alzarmi dal posto, andare da Gaetano e fare amicizia con il resto della classe. Ma una voce mi ferma a pochi metri da Gae.

«Uee Ale, che musica ti ascolti tu?? Sai, piace molto anche a me!» Mi dice, anzi, urla Fabio, un Fabio curioso.
Mi stupisco: non tanto per la domanda, ma per il fatto che un tipo come lui venga a socializzare con una come me...Siamo praticamente l'opposto! Ma mi fa piacere, quindi gli rispondo gentilmente: «A me piacciono vari generi: dalla classica, al pop, fino ad arrivare al metal, il mio preferito in questo periodo! Tu invece?» Gli chiedo gasata.

«Che figo il metal! Mi piace abbastanza, anche se lo preferisce mio fratello grande. A me piace il rap, non la trap tranquilla, il rap quello vero intendo» Si mette a ridere, e, chi lo avrebbe detto, fa ridere anche me. Come è riuscito a capire che la trap è il genere che più odio? Mi domando stranita.
«Beh di rap non me ne intendo, ma anche quello italiano?» Il rap in realtà ultimamente sta iniziando a piacere anche a me. Quando andavo alle elementari mi piacevano Ghali, Mahmood e compagnia bella...Madonna che gusti orribili che avevo!
«Soprattutto quello Italiano! Il mio preferito è Rancore, poi ci sta Clementino. Anche Mezzosangue, Anastasio e Caparezza non mi dispiacciono! Invece di straniero Eminem mostro sacro» Wow ma Fabio è un grande! E' il primo mio coetaneo che incontro che conosce Capa! Ora che ci penso mi ero fatta un'idea sbagliata su di lui.
«Grandee conosci Capa?? Canzone preferita? Vediamo se la conosco.» Gli dico con tono da sfida. Stranamente è come se Fabio lo conoscessi da minimo qualche mese. Di solito non sono così "shalla" a parlare con qualcuno, per giunta con una persona appena conosciuta. Ahh, il potere della musica!
Ma Fabio non fa in tempo a rispondere che veniamo interrotti dal "buona giornata ragazzi, e ragazze!" della prof.ssa. La salutiamo, ricambiamo, e appena vediamo la nuova prof.ssa ci andiamo a sedere.
«Continuiamo dopo Ale!» Mi sussura Fabio. Gli sorrido.
«Agli ordini » Mi limito a dire, per poi sorridere.
Ci sediamo.

Aspettando la prof.ssa, che si è messa a parlare con la prof.ss Cola che?, Gaetano approfitta per dirmi a sottovoce «Uhh la nostra timidona ha fatto amicizia con il casinista della classe» Mi dice divertito.
E' strano da dire, non so se una piccola conversazione basti per diventare amici, non credo proprio, ma sicuramente potremmo diventarlo.
«Zitto Gae, vedi che la prof.ssa è entrata»
Ci alziamo, manca un'ora e questa bella (si, non l'avrei mai detto...Da quando il primo giorno di scuola è bello?) giornata di scuola si conclude, penso.

Francy
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Durante i 5 minuti di ricreazione guardavo un po' tutti: in queste due ore ho capito che sono tutti interessanti, chi per un motivo chi per un altro. Penso, anzi, ne sono sicura, che questo sarà un bell'anno, o, almeno, in questa classe.

Il mio sguardo si sofferma su Alessandra e Fabio che parlano sereni e felici, come se si conoscessero da anni. Non pensavo che fra i tanti Alessandra andasse proprio da lui. Non ho visto tutta la scena, e quindi non posso dire con certezza che sia stata scelta sua, ma non cambia niente: si vede che sono in sintonia!
Chissà di che parlano per essere cosí entusiasti, penso. Non saprei: hanno gusti completamente diversi, mi è difficile capirlo.
Nel mentre vedo il resto della classe che fa amicizia, si stringono la mano e chiaccherano un po'....Poi mi soffermo su Gaetano, l'amico (?) di Alessandra. Povero: sta dando la sua merenda a tutti! Ma che cavolo, poverino! Io ero esattamente come lui, mi metto a ridere a bassa voce ricordando quei tempi come se fossero ieri...E che merenda: tutte merendine proteiche!
Giusto, ora ricordo che pratica diversi sport.
I miei pensieri vengono interrotti dal suono della campanella. Mi alzo, saluto la classe, e, girandomi verso la porta, vedo Sandra.
Ci fermiamo a dirci 4 chiacchere, e scopro che insegnerà matematica in questa classe...Mi piace! Si troverà bene sicuramente.
La saluto, e mi dirigo nell'unica quarta assegnatami, la 4C.

È vero: è da diverso tempo che non insegno queste due lingue in un classico, per giunta ad una quarta. Fortunatamente però già a metà giugno sapevo le classi che mi avrebbero assegnato.
Ammetto che quando scoprii che avrei avuto una quarta mi lasciai prendere un po' dall'insicurezza, ma poi decisi di passare l'estate a ripassarmi i vari programmi, sia quelli del ginnasio che quelli del liceo: in fondo gli anni che sono passati dal mio diploma non sono mica pochi...beh, nemmeno tanti, a dirla tutta.

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