Capitolo 3

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Alessandra
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....Ed esattamente come lo scorso anno, anche oggi arrivo in ritardo!! L'anno scorso arrivavo a scuola sempre in ritardo, tra le 8:07 e le 8:15...Beh, diciamo che ci ho fatto l'abitudine AHAHAH (si ride per non piangere, giustamente).

Però, non riesco proprio ad accettare il fatto di arrivare in ritardo il primo giorno di Liceo...pensate che figuraccia...Quindi, decido di fare una cosa che mai ho fatto in 14 anni della mia vita: correre. Correre per non arrivare in ritardo.
Mi tolgo le cuffie e inizio a correre più veloce che posso. Mancano 2 minuti all'entrata....Speriamo di farcela, e speriamo di non svenire per mancanza di ossigeno.

Francy
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Sono le 8:00 precise, ecco il suono della campanella! Qua fuori ci sono così tanti studenti che per non farmi male già il primo giorno decido, ahimè, di indietreggiare e aspettare che la folla entri.

Tra i vari alunni vedo anche qualche adulto, saranno sicuramente dei professori.
Vedo che molti parlano fra loro, e questo mi porta a pensare che si conoscono e a non sperare di essere l'unica docente nuova: sarebbe per me un tantino imbarazzante...ma poi, colpo di genio, mi ricordo che sono in una scuola superiore, che a differenza delle scuole medie è piena di professori, quindi smetto di pensarci.

La campanella è suonata da 4 minuti e beh...La folla c'è ancora! Ho fatto davvero bene a restarmene in disparte: si spintonano tutti! Cos'è poi tutta questa voglia di entrare a scuola? Ai miei tempi era esattamente l'opposto, mi viene quasi da ridere.
Anche gli altri prof se ne stanno in disparte, chi ci vuole andare in mezzo a quegli animali? Scomparsa la folla, gli altri docenti fanno per entrare, rimango solo io.
Resto un minutino tranquilla, senza nessuno nei dintorni che mi disturbi.
Finalmente mi decido a entrare. Su Francy, fatti coraggio! Mi motivo da sola, ci sta, se non lo faccio io per prima, chi dovrebbe? Inizio a incamminarmi verso le scalinate che portano al grande portone: non sono tante, saranno 5/6.

Appena fatto il primo, mi accorgo di una ragazzina con il fiatone, si ferma per qualche secondo, poi riparte per la mia stessa destinazione. Io rimango immobile. Guardandola mi sale un po' di invidia: potessi avere io tutta quella energia! Ho comunque 38 anni, non sono di certo pochi...Quanti saranno stati? 10 secondi? 20? Beh, indipendentemente dal numero, essi mi sono bastati per farmi ritornare un attimo indietro nel tempo (peccato solo con la mente...): quella ragazzina mi ha ricordato, per un breve momento, la me del mio primo giorno di scuola superiore, anch'io infatti ero in ritardo. Pensando a questo, mi scappa un piccola risata. Sono di nuovo sola, sempre fuori, con tuttavia il mio amato venticello fresco del mattino.....
Smetto di fantasticare, ed entro. Ho già perso non so quanti minuti.

Alessandra
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Arrivata fuori scuola, per mia grande sorpresa, mezza morta e mezza viva, vedo che non c'è nessuno, se non un'adulta sulla 30ina d'anni. Potrebbe essere una professoressa, ma non ci faccio tanto caso: avendo corso mi riposo qualche secondo, e mi avvio verso le scale che precedono il portone del liceo.
Appena entrata faccio un sospiro di sollievo: l'atrio è pieno di studenti, credo che abbiano tutti la mia età. Saranno in confusione non sapendo dove si trova la loro classe. Lo sono anch'io. Per non sembrare una "sfigata", mi infilo nella folla.

La mia classe è la 1G, ed essendo questa una scuola grande, ci credo che tutti, compresa me, siano agitati. D'altronde sulle pareti non è presente nemmeno una cartina della scuola, e di conseguenza, nemmeno la collocazione delle classi.
Pian piano vedo che nel grande atrio iniziano ad esserci sempre meno studenti: ci sono infatti studenti di quarta e quinta che ci aiutano a trovare le nostre classi. Perchè proprio studenti che hanno lezione? Non potrebbe farlo, non so, qualche prof che ha ora buca? O qualche bidello? Boh, non me ne intendo molto, quindi smetto di pensarci e mi concentro su un piccolo gruppo di miei coetanei posto proprio di fronte a me.

Sento che anche loro sono stati selezionati nella 1G, quindi, prendo coraggio e lascio da parte la mia timidezza: mi aggiungo a loro.
Sono 4 ragazze e 2 ragazzi, sembrano tutti simpatici dalla faccia...Nel mentre ci presentiamo di fretta, ecco uno studente che ci viene a dire dove si trova la tanto attesa 1G. E' al primo piano, e fatte la scale bisogna girare alla nostra destra, sarà l'ultima classe, quella più lontana da tutte le altre.
Ascoltiamo con attenzione, ringraziamo il ragazzo, e ci avviamo verso la 1G.
Altri ragazzi hanno ascoltato la nostra conversazione, e si sono uniti, giustamente, a noi. Ora siamo all'incirca una decina....

Francy
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Con l'aiuto di qualche studente del liceo, mi accomodo nell'ufficio del preside della scuola. E' un uomo sulla 50ina di anni, non sembra essere tanto severo, ma nemmeno una di quelle persone che si fa mettere i piedi in testa tanto facilmente. E' gentile e disponibile, mi piace. Parliamo per circa 15 minuti, mi informa un po' sulla scuola e mi fa compilare dei documenti. Mi da inoltre uno schema sulle classi che avrò e degli orari che farò.
Avrò 3 classi: due prime e una quarta. La 4C, la 1A e, infine, la 1G. Spero di trovarmi bene, ma sono ottimista, ovvio che mi ci troverò bene!
Nella 1A e 1G, insegnando latino e greco, farò in tutto 18 ore, mentre nell'unica quarta assegnatami farò 8 ore, 5 di latino e 3 di greco, beh, non male no?

Questa non è la prima volta che insegno lingue antiche, già in passato mi capitò un paio di volte, e devo essere sincera: mi spiace che molti ragazzi del classico, o in generale di qualsiasi scuola, siano costretti a studiare materie per loro non stimolanti, inutili. Questo purtroppo li porta a non seguire le lezioni, a copiare di tutto e sempre, e qualche studente così l'ho avuto, come in fondo tutti i miei colleghi, ma mai nulla di eccessivo fortunatamente. 
Ad essere sincera preferisco insegnare alle medie, non so, là i miei studenti li vedo sempre più partecipi, al contrario delle superiori dove mi ci vuole il doppio della fatica per fare anche 2 ore di fila di lezione: ma sono stata adolescente anch'io, e li capisco: chi non è portato per lo studio e fa fatica a stare dietro al programma; chi ha un periodo "no"; chi si impegna ma non sempre riesce ad ottenere i frutti migliori; chi ha passato la notte insonne e il giorno dopo a scuola non fa altro che riposare...Insomma, ho esperienza con gli adolescenti, e perciò quando li vedo stressati e inetti a seguire le lezioni, mi fermo per qualche minuto con la spiegazione.

Oggigiorno il liceo classico viene scelto da sempre meno ragazzi e ragazze, ed è da diversi anni che non insegno in questo indirizzo: sono curiosa di vedere se la situazione è cambiata o rimasta la stessa, o ancora, aumentata...

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