Capitolo 7

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Alessandra
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Manca ormai un'ora alla fine di questa giornata scolastica. Giuro, pensavo fosse stata molto più intensa e stressante, e invece, per ora, è risultata essere divertente e per nulla pesante. Forse, solo un pochino all'inzio, ma credo sia normale.

Questa quarta ora la passiamo con la docente di matematica e scienze: si chiama Sandra Frati, avrà una 50ina di anni, insegna in questo liceo da un bel po' di anni, quindi immagino che abbia abbastanza esperienza.
E' gentile, ma allo stesso tempo riesce a farsi rispettare. Diversamente da come ci riesce la Cola che? Lei, è più severa. Infatti Fabio e gli altri due suoi amici non hanno fatto niente, niente casino e niente applausi. A mala pena hanno detto il proprio nome, pezzesco.

«Va bene ragazzi e ragazze, ora che ci siamo tutti quanti presentati, mi piacerebbe sapere come siete messi nelle mie due materie, in primis in matematica..» Cala il silenzio. La matematica. La peggior nemica di (quasi) tutti gli studenti, anche se la mia è inglese, ma dettagli...
La prof.ssa ci guarda attentamente a uno a uno, il suo sguardo si posa su di me, per poi andare su quello di Maurizio, e, per concludere, su quello di Barbara. Prende fiato, e ci domanda:

«Voi 3, negli anni precedenti avete avuto delle difficoltà in queste materie?»

Io e Barbara partiamo allo stesso tempo, ci blocchiamo per decidere chi va per prima.
«Allora prima Barbara, poi Alessandra e, infine, Maurizio.» Veniamo anticipate dall'intervento della prof. Parte Barbara.

«In matematica e in scienze sono sempre stata nella media, in pagella ho sempre avuto fra l'8 e il 7 alle medie...» Spiega. Mi piacerebbe presentarmi anche con lei, ma non ho ancora avuto tempo...Ho solamente capito che ha una passione smisurata per il disegno e l'arte.
«Non male Barbara...Nella media perchè le studiavi ma non ti riuscivano benissimo, non le studiavi e stavi attenta in classe oppure perchè ci sono stati argomenti che non hai capito bene durante l'anno?»
Le domanda incuriosita la Frati.
«Sì, le studiavo e stavo attenta in classe, ma non davo loro tutta questa importanza...Mi piacevano molto storia dell'arte e le materie umanistiche» Risponde senza problemi.
«Quindi nessuna difficoltà...Grazie Barbara. Ora, per fare più in fretta, alzino la mano tutti coloro che hanno avuto seri problemi con queste due materie.»

Ok bene, mi sono salvata.

Non saprei se alzare anch'io la mano, insomma, problemi mai avuti, soprattutto in scienze, là spaccavo di brutto, sempre 10 avevo....In matematica invece è capitato che non capissi qualcosa, ma per semplici e insignificanti distrazioni....Quindi nah, direi di essere messa abbastanza bene.
Guardo un po' i miei compagni, madonna: ci stanno più mani alzate che abbassate...Perfetto.
«Signori, non è uno scherzo, prendete seriamente questo mio ordine che ho in mente qualcosa» Fa notare la prof.ssa, un po' infastidita forse, vedendo quante mani sono alzate.
Aspetta qualche secondo e, esse, al posto di diminuire, aumentano.
«Va bene ragazzi, se siete stati onesti, l'unica cosa che ho da dirvi è che siamo messi un po' maluccio in questa classe»
Dice con tono serio, ma non propenso a sgridare. Non sembra arrabbiata, anzi, mi da l'impressione che vorrebbe risolvere, più che lasciar perdere, queste difficoltà dei miei compagni.

«Ma non preoccupatevi: mancano ancora 40 minuti, e questi vorrei passarli per capire bene le incomprensioni di ognuno di voi...Mi farò uno schema e nei prossimi giorni vi dirò cosa deciderò di fare» La classe pare essere più serena e rassicurata.
Mo' mi tocca sentire i problemi con la matemica di ognuno di loro, fantastico.

«Almeno non facciamo lezione» Mi sussura all'orecchio Gae. Cavolo, mi ha letto nella mente; non credevo ci fosse questa gran sintonia fra di noi, considerando anche che ci conosciamo da poche ore. Però, ad esser sincera, ne sono felice. 

Francy
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Manca un'oretta ed è finita, per oggi.
Non sono molto stanca, ho solo un po' di mal di testa.
"chissà come va a Sandra" Penso ad un tratto mentre mi dirigo verso la 4C.
. . .

Questa classe è un incubo.
Davvero. Un incubo.
Hanno fatto casino per tutta l'ora, rispondevano male, altri si credevano dei geni figli di papà, sminuendo i compagni, altri mangiavano: dei maleducati, altro che Fabio.

Non racconto più di tanto perchè sprecherei tempo a parlare di questa classe.

Guardo il lato positivo: una mi è andata
bene, l'altra male.
Almeno nella 1G sono tutti educati. Avrei preferito finire la giornata in quella classe, ma pazienza: ora si ritorna a casa!
Le quarte, come le terze e le quinte, escono 5 minuti prima rispetto alle prime e seconde.
Suona la campanella, escono tutti dalla classe, lasciandomi sola, imbambolata.
Mentre sistemo il mio zainetto, vedo che manca il mio astuccetto.

Guardo prima nella classe dove mi trovo, non trovando nulla, sistemo tutto, spengo le luci, esco, e mi avvio verso la 1G, dall'altra parte del corridoio.
Vengo rallentata dai ragazzi e ragazze che escono e che chiaccherano fra di loro. Per non parlare di quelli che si spintonano. Vabbè, non ci faccio caso...

Raggiunta la 1G, vedo che si stanno preparando. In effetti sono quasi passati 5 minuti da quando la 4C è uscita.
Mi fermo alla soglia della porta, busso. Sandra mi fa cenno.
«Scusa Sandra per l'interruzione, volevo chiedere ai ragazzi e alle ragazze se avevano visto un astuccetto pieno di disegni con dentro penne colorate, è mio e non lo trovo più.» Spiego. I ragazzi si guardano intorno.
«No prof.», «Io non ho visto niente.», «Nulla professoressa, mi spiace.» Queste sono le risposte ricevute. Erano tutti pronti. Non volevo far loro perdere tempo.
«Vabbè dai, grazie lo stesso ragazzi, ci vediamo domani.» Li saluto, per andare poi da Sandra.
Escono tutti, rimaniamo noi due.

«Allora come ti sei trovata in questa classe?» Le domando, speriamo bene, esattamente come mi sono trovata bene io.

«Come classe è bella: tranquilla e particolare. I ragazzi sono ragazzi in gamba, già l'ho capito. Sono educati e gentili.
Solo che c'è un piccolo problema...» Dice per poi continuare.
«Molti di loro hanno difficoltà nelle mie materie, specialmente nella matematica» Sembra essere preoccupata.
«Uh cavolo! Cosa farai allora?» Risponde subito, quasi entusiasta, non capisco...
«In realtà non mi sorprende, lo avevo previsto, capita spesso. Per questo credo che questo mese lo passerò a fare un breve ripasso...Se va male, potrei fare qualche lezione extra scolastica ai casi più estremi.» Si capisce che ha esperienza, è pronta a tutto!

«Dai usciamo da qua che non si respira» Ora che me lo ha fatto notare, è vero, fuori ci saranno più di 40 gradi, e qua dentro c'è anche l'aria condizionata: ma manca l'aria.

Sandra prepara le sue cose, spegne la luce, chiude la porta e ci dirigiamo verso il grande portone.
Conversiamo del più è del meno, principalmente di cose scolastiche.
Parlando con Sandra, scopro qualcosina in più sui miei alunni: Federico, uno di quelli che non ha detto una parola, è un genio nella matematica, è una calcolatrice vivente! Questo, secondo Sandra.
Ora sono curiosa, tutto silenzioso e guarda un po': un piccolo genietto matematico!

«Francy io devo andare a sistemare dei documenti scolastici là dentro, tu vai pure visto che ci vorrà un po'» Mi dice all'improvviso fermandosi davanti all'aula dei professori.
«Va bene, ci vediamo domani no?» Domando.
«Certo, io ci sono tutti i giorni: povera me!» Le ultime due parole le dice sottovoce, mi scappa una piccola risata.
Ci salutiamo, e mi avvio, questa volta sola, verso il portone.

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