Mi svegliai la mattina dopo con ancora il mal di testa, avevo sicuramente esagerato con gli alcolici, ma non potevo certo farmi piccolo in mezzo a quel rinfresco, tra tutta quella gente davvero importante.
Mi alzai e feci colazione con calma, poi andai ancora a torso nudo nel cuore del mio giardinetto zen, mi misi a meditare e a far galleggiare delle pietre a mezz'aria. Cercavo di concentrarmi, ma dei bagliori rosso sangue riaffioravano dai miei ricordi, delle grida strazianti invadevano la mia testa, una pietra cascò all'improvviso, più tentavo di concentrarmi e più quei pensieri scuotevano la mia testa.
Vedevo degli elmi bianchi e azzurri, colpi di blaster che saettavano nell'aria, le grida degli altri bambini risuonavano nel tempio, morivano come mosche sotto gli incessanti colpi di blaster, i cloni non avevano pietà. La visione era confusa, come un ricordo sfocato, i cloni avanzavano facendo piazza pulita di tutti i Jedi che provavano a difendersi, i padawan che cercavano di proteggere i compagni più piccoli venivano massacrati, i folgorati cadevano a terra senza vita come le foglie in autunno. Mi sembrava di distinguere una ragazza dalla pelle bluastra, fuggivamo insieme da quell'inferno, mi spinse in un condotto di areazione, dalle grate vedevamo i cavalieri e le sentinelle venire massacrati, le grida risuonavano grevi in quei tubi, si mescolavano nel dolore fino a sembrare il lamento di un'unica creatura.
I brividi mi pervasero e caddi a terra con tutte le pietre, il fiato corto e il sudore freddo sulla fronte, sento delle forti fitte al cuore, il ricordo della purga Jedi ancora ribolliva in me, provai a rialzarmi con fatica e andai nel mio ufficio , da sotto la scrivania aprii un comparto segreto e mi cascarono in mano una spada laser mezza distrutta e un ciondolo con due cristalli Kyber di un giallo lucente. Appena li presi in mano un altro bagliore mi fece quasi perdere i sensi.
Riuscivo a vedermi da bambino, avevo circa 10 anni, stavo scappando nelle condotte di areazione del Tempio Jedi con quella ragazza, fino a quando una grata non si ruppe al nostro passaggio e finimmo in mezzo ad un corridoio pieno di cloni che subito aprirono il fuoco su di noi. Accesi immediatamente la mia spada di un verde brillante e iniziai a proteggerla finché un colpo di blaster non colpì la mia spalla facendomi perdere la spada, provai a riprenderla con la Forza ma un tiro la ruppe. La ragazza dalla pelle bluastra era in difficoltà accanto a me, non riuscì a trattenere i cloni, allora, in un impeto di rancore e rabbia, scagliai via i soldati distruggendo le loro armature per l'impatto con le pareti. Afferrai ciò che restava della mia spada laser e fuggimmo via,
Ripresi i sensi e agghiacciato posai la spada ei cristalli sul tavolo, mi guardai attorno ancora frastornato e il mio riflesso nel vetro della finestra sembrava quello di un cadavere. Feci una doccia bollente per risciacquare un po' e alleviare la tensione, misi la mia uniforme ed andai agli uffici COMPNOR senza nemmeno pranzare. Passai l'intero pomeriggio a rimuginare su quelle visioni del mio passato, dovevo fare qualcosa, non potevo continuare a reprimermi, avrei dovuto finire per esplodere, ma nemmeno avrei potuto spiattellare a tutti che ero un ex padawan, avrei dovuto rischiare di essere ucciso... dovuto architettare qualcosa, qualcosa che mi avrebbe permesso di ricominciare da zero e trovare l'equilibrio in me.
Finito di lavorare provai a mettermi in contatto con il colonnello Yularen, lui era l'unico di cui mi potevo fidare, mi disse che aveva servito con il generale Jedi Anakin Skywalker durante le guerre dei cloni, forse mi avrebbe potuto aiutare visto che per anni collaborò con un grande cavaliere Jedi. A tarda sera lo incontrai, in borghese, in un locale trasandato dall'altra parte dell'ecumenopoli, portai con me anche la spada ei cristalli Kyber. Lo trovai seduto ad un tavolo in disparte mentre beveva, senza fiatare posai i cristalli e la spada sul tavolo, a vederli strabuzzò gli occhi, come se i fantasmi del passato fossero venuti a fare visita anche a lui.
<<Dove li hai presi>> disse preoccupato
<<Sono miei... o meglio, la spada è mia, i Kyber sono della picca di una sentinella, li presi durante la purga>> dissi a bassa voce e in maniera secca
<<Come hai fatto>> disse Yularen incredulo
<<Come ho fatto cosa?>>dissi al colonnello<<come ho fatto a sopravvivere? O come ho fatto a nasconderlo?>>il mio tono di foce si faceva irrequieto, ero infastidito dalla sua incredulità
<<Darryn, se qualcun altro lo venisse a sapere saresti condannato immediatamente, manderesti in fumo tutta la tua vita>>disse lui preoccupato
<<Mi sono rivolto a lei per questo, colonnello>>dissi facendo un profondo respiro e provando a calmarmi<<se continuo a nasconderlo rischierò per distruggermi con le mie stesse mani, non c'è giorno in cui quei terribili ricordi non riaffiorino alla mente, non c'è giorno in cui non soffra per ciò che ho visto e vissuto, più continuo a reprimermi e più diventa difficile resistere>>
Yularen restò immobile a guardarmi come se davanti avesse un fantasma, ancora non riusciva a credere che fossi un ex Jedi sopravvissuto alla purga, era una cosa talmente improbabile che il suo raziocinio non riusciva a spiegarselo, ma doveva fare pace col cervello ed accettare la cosa.
<<L'inquisitore, forse lui potrebbe aiutarti, in fondo era una guardia del tempio Jedi per quando adesso sia un seguace di Vader>>
<<I cacciatori di Jedi?>>dissi sconcertato<<Mi vuole proprio dare in pasto agli squali?>>
<<No Darryn, non ti voglio far finire sulla forca, ma loro potrebbero aiutarti a gestire i tuoi contrasti con la forza, potrebbero farti capire come trovare la pace>>disse lui cercando di calmarmi<<dovrebbero ancora custodire gli olocron del tempio Jedi, con quelli potresti risolvere i tuoi problemi>>
<<Grazie mille colonnello>>mi alzai e me ne andai ancora con un po' di amaro in bocca, non riuscivo a sopportare di dover chiedere aiuto a coloro che cacciavano i Jedi sopravvissuti.
Tornato a casa mi misi subito all'opera, non sarei andato dagli inquisitori a mani vuote, smontai al mia vecchia spada laser e iniziai a costruirne una nuova, il vecchio cristallo era spaccato, non lo potevo più utilizzare; così sfruttai uno dei due rubati alla sentinella e l'altro me lo legai al collo come collana. Passai tutta la notte a saldare e modellare i metalli, decisi di creare un'arma elegante ma semplice, dal pregio incalcolabile.
Utilizzai il Beskar per l'elsa e il Phrik per le finiture, risplendeva quasi di luce propria; l'acciaio mandaloriano purissimo era lucente come l'argento e il Phrik dai riflessi dorati rendeva quell'arma un vero e proprio gioiello. La accesi, immediatamente un fascio di luce giallo chiaro scattò fuori dalla matrice di emissione, fischiava nell'aria al più piccolo movimento, era semplicemente meravigliosa. Dovevo provarla, dovevo vedere se ero ancora in grado di utilizzarla così corsi nella sala di addestramento, accesi i due droidi IG-100, le loro elettrostaffe scattarono nell'aria, un fendente dopo l'alto mi iniziarono ad incalzare, riuscivo a stargli a stento dietro, ad un tratto un colpo, un dolore lancinante al fianco destro, la vista offuscata dal dolore. Uno dei due droidi mi aveva colpito, non mi ero dimenticato come si combatteva, ma di sicuro ero molto arrugginito. Fermai i droidi ed arrancando uscii dalla sala, faceva davvero male quell'elettrostaffa, mi sedetti sulla poltrona che era ancora buio e mi addormentai stremato e dolorante.
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L'occhio dell'impero
Science FictionLa storia del giovane colonnello Groog dell'ISB si snoda tra intrighi di potere, fantasmi del passato e doppi giochi sotto al naso delle alte cariche dell'impero galattico. La ribellione brilla negli occhi del ragazzo, ma deve stare attento di chi f...