ACT IV

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(TW: sangue, tagli, ferite)

***

Harry sente improvvisamente freddo, poi una sveglia che si spegne (grazie a Dio), ma successivamente più nulla. Anzi, Louis sembra quasi scomparso dopo il suo comodino, tutto questo per un paio di minuti. È ancora buio, è un altro sabato, ed Harry preferirebbe morire sul posto piuttosto che scendere di nuovo da quel letto prima delle nove del mattino, quando passerà dal lamentarsi dell'ora al lamentarsi che alle nove sia già finita metà della colazione. È decisamente una persona complicata e insoddisfatta, tranne in certe occasioni, tipo questa, di cui ovviamente non parleranno mai con anima viva, o Louis sparirà dalla circolazione sociale molto presto.

''Lou'', chiama, ed è una voce incredibilmente diversa, è assonata e confusa e piccola. C'è il rumore leggero di un telefono messo da parte, e poi, di nuovo, Louis che aderisce alla sua schiena, il braccio attorno a lui e il mento quasi sulla sua clavicola, tanto che sta sporgendo la testa, nel buio. Sembra divertito quando dice: ''Non puoi andare in panico se mi allontano due minuti e poi continuare ad essere una testolina dura quando mi parli davanti a tutti, lo sai, fatina?'' sussurra, premendo appena il naso nel suo orecchio. Harry sbuffa, a quello, alza una mano ad allontanarlo, poi ne approfitta, invece, per girarsi nella sua stretta e piegare la testa sotto il suo mento. Louis ha sempre una temperatura corporea scandalosa, ma per Harry, che di notte si raffredda, è attualmente un'ottima cosa, dato che sono quasi le sei del mattino. E deve approfittarne, considerando che tra un po' sarà lì tutto solo.

Se non fosse che: ''Hanno cancellato gli allenamenti.''

''Mmm'' e lo dice contro la sua spalla, poi alza appena la testa, gli occhi socchiusi. Due dita gentili gli tolgono dei riccioli dalla fronte mentre indaga confuso: ''Davvero? Perché?''

''Gli insegnanti sono a una riunione.''

''Di emergenza?''

''No. Semplicemente, possono essere organizzate all'ultimo minuto. Sono comunque l'esercito statale, no? Non preoccuparti, dormi'' consiglia, la guancia contro la sua tempia. Harry tenta di cercare ancora il cuscino con la nuca, ma alla fine perde le speranze e si appisola contro il suo braccio, invece. La mano di Louis sta sul suo fianco, la punta dell'anulare sfiora la pelle scoperta dal bordo arricciato della maglietta, ed è piacevole, e sente il punto preciso in cui si toccano, che vede brillare nel buio finché non si addormenta.

Louis può permettersi di fare delle cose, su di lui, che non vuole che gli altri facciano. Se n'è accorto in queste settimane, mentre febbraio lasciava il posto a marzo, non ancora, ma quasi, e non ha detto niente, ovviamente, ma è così. Louis può gentilmente adagiare le dita poco sopra il suo orecchio per sistemargli i capelli, chiedendogli a mezza bocca di stare fermo per un attimo. E quelle dita possono deviare la curva di un ricciolo perché non gli piace, se Harry non lo nota, e possono anche adagiarsi, palmo e polso e punta dei polpastrelli, sui suoi fianchi, per sorprenderlo davanti all'armadietto (ironico) o perché semplicemente sono in fila per entrare in refettorio, o uscirne. Scappano spesso verso le sue spalle, le sue braccia, ed Harry, a cui piace il contatto fisico ma che delle sorprese così si spaventa, piega gentilmente le articolazioni per arrivare a stare adagiato contro di lui. E poi c'è la questione della notte: entrambi sembrano ancora ben decisi a pensare che non esista, e che non sia un loro problema pensare a cosa sta succedendo sul serio tra di loro. Nessuno li vede, non in quel momento, non ci sono le risatine dei loro amici come in altre occasioni, nemmeno loro stessi si vedono, e gli va bene. Le mani di Louis possono scivolare fino a toccare il sottile confine tra la maglia di Harry e la pelle di Harry, ed è una sensazione leggera come una nuvola, sembra fatta di zucchero, di cose belle. Ormai non riuscirebbe a dormire, senza di lui, e il cuscino non gli serve più, non quando c'è quella fenditura così adorabile tra la mascella e la spalla di Louis, così comoda e calda e accogliente, che gli dà modo sia di sentire il suo respiro, sia di vedere i suoi occhi senza che incontri la luce del sole. Non vuole iniziare ad avere cose come un posto preferito del corpo di Louis, ma forse è troppo tardi, per quello.

Your Delicate Point Of View ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora