Capitolo 3

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Le selezioni. Non mi sono mai piaciute. Le ho dovute fare solo al primo anno, ma poi Zayn mi ha sempre chiesto di aiutarlo. Vedo un po' di ragazzi e ragazze sugli spalti dove riesco subito anche a distinguere Taylor con Luke, Ed e Alice e i gemelli. Lydia sta parlando con Liam lasciando Harry a guadare loro e il campo dove mi trovo io. I ragazzi che sono davanti a me e Zayn indossano delle vecchie e logore casacche arancioni e a vederli così sembrano veramente piccoli e minuti. Li mettiamo un po' alla prova facendogli provare vari ruoli ed esercizi. Poi decidiamo di fare una partita per vedere effettivamente come sono in campo. Solo che non siamo abbastanza per formare due squadre.

-Ed, Luke, Isaac! Muovetevi ad andare a cambiarvi e mettervi la divisa da allenamento che ci servite per fare una partita- urla Zayn verso gli spalti.Tutti si girano verso i tre ragazzi che dopo un attimo di esitazione scendono di corsa verso gli spogliatoi. Dopo cinque minuti siamo tutti in campo a fare la partita.

Mi mancavano le partite di football con i miei compagni di squadra. L'energia, l'adrenalina che ti scorre nelle vene è una cosa indescrivibile. Ti senti forte all'improvviso forte, capace di fare qualsiasi cosa (almeno nella tua testa). Ti sembra come se l'aria che respiri non fosse estremamente necessaria per vivere ma come se il tuo ossigeno fosse invece quella partita. È bellissimo.

I ragazzi nuovi non sono male ma è comunque abbastanza facile batterli. Segno con facilità, gli altri li fanno Zayn e Ed. Altri gol ancora li fa uno dei ragazzi che sta facendo le selezioni. È da tutto il tempo che lo osservo, non per l'aspetto, ma perché è dall'inizio che gioca bene. Prende sempre le decisioni giuste al momento giusto. Deve scartare un avversario? Lo fa. Deve tirare? Lo fa.

A fine selezioni Zayn manda tutti a lavarsi a parte me, Ed, Luke e Isaac.

-Allora? Vi sembra che ci sia qualcuno di abbastanza bravo per entrare in squadra?- chiede Zayn. È chiaro che non voleva fare le selezioni e le ha fatte solo perché obbligato ma perché sprecare un'occasione per trovare qualcuno di bravo? Io e gli altri tre ragazzi ci guardiamo per un po' ma nessuno parla.

-Uno non era male a mio parere- dico ad un certo punto. Tutti e quattro si girano verso di me. Guardo use c'è ancora qualcuno di quelli in prova in campo. Non possono sentire i pareri dei capi squadra a cui spetta l'onore di scegliere chi farà parte della squadra.

-Quale?- chiede Zayn. È vero, non gli piace quando qualcuno non va subito al punto.

-Alto, biondo-castano, occhi azzurri. Maglietta bianca e pantaloncini rosso scuro- elenco.

-Lo vuoi in squadra solo perché lo trovi carino?- mi chiede il mio amico per stuzzicarmi. Di nuovo quelle sue cazzo di battutine. Quando fa così lo odio veramente veramente tanto. Era carino e basta. Non mi ha fatto ne caldo ne freddo. C'è, Zayn deve ancora capire che non è perché sono gay che allora mi devo piacere tutti i ragazzi. No, assolutamente non è così.

-Mi pare avesse il numero nove sul retro della maglietta e una scritta che iniziava con la lettera "H". Mi sembrava qualcosa simile a Horan- dico ignorando la domanda precedente -magari è il suo cognome, prova a vedere nella lista di quelli che hanno fatto le selezioni-. È l'unica idea che mi viene in mente, non saprei come altro trovarlo.

Zayn tira fuori un foglio tutti ripiegato su se stesso e inizia a scorrere la lista dei nomi con sguardo attento. Pochi attimi dopo si ferma.

-Niall Horan, sedici anni, terzo anno. Arrivato in questa scuola durante lo scorso metà anno scolastico dalla Lincoln High School di El Paso (Texas), giocava a lacrosse anche nella sua vecchia scuola con cui ha vinto due campionati-.

-E tutta questa roba è scritta in quella misera riga del foglio?- chiede Ed scettico. In effetti non ha tutti i torti. La cosa strana comunque è che questo Niall Horan non l'ho mai visto prima e in più dalla faccia pensavo fosse uno del primo anno. Insomma, ha la faccia da bimbo, e quelli con la faccia da bimbo secondo me sono sempre bellissimi. Perfetto direi: primo giorno di scuola e già mi sono innamorato di due tipi, ovvero Harry e Niall. Però diciamo che Niall è la mia seconda scelta, Harry ha un che di misterioso e inquietante che mi intriga troppo.

Mi devo essere perso nei miei pensieri perché quando torno nel mondo reale sento solo la voce di Zayn che dice:- Bene, adesso possiamo finalmente andare a lavarci anche noi. Con Niall parlo io domani durante una delle pause e gli lascio i nuovi orari per gli allenamenti. Guardate che riprenderemo domani sera al solito orario, ovvero dalle sette alle nove e mezzo. Adesso uno di voi però si fermi qui a finire di sistemare i coni, le casacche e le palline per favore. Io non posso, stasera devo essere a casa presto-. E detto questo Zayn va verso gli spogliatoi lasciando me, Luke, Isaac e Ed a scegliere chi dovrà sistemare tutto quello che è stato utilizzato. Prima che qualcuno degli altri possa dire qualcosa mi offro io per sistemare il tutto. Mi piace fermarmi un po' al campo da solo, soprattutto adesso che inizia a far buio. Mi fa rilassare e pensare ad un po' di cose. Diciamo che mi aiuta a mettere la testa a posto stare un po' da solo.

Rimango solo. Raccolgo i coni e le casacche e metto tutto a posto. Lascio le palline per ultime. Le metto tutte dentro una cesta a parte una: mi serve per allenarmi un po' sulla presa. Certo, a lacrosse la palla non la devo prendere con le mani ma questo è anche un esercizio di coordinazione e quella senza dubbio serve. Inizio con piccoli lanci, poi lancio la palla sempre più in alto e alla fine inizio a farla rimbalzare contro il muro per poi cercare di afferrarla dopo un solo rimbalzo. Poi metto via anche quell'ultima pallina e inizio a fare flessioni e addominali. Sono completamente fuori allenamento ma è proprio quello che mi stimola a fare meglio e di più.

-Ehi-. Una voce dietro alle mie spalle interrompe quel silenzio. Mi alzo da terra dove stavo facendo gli addominali e mi giro. Un ragazzo è in piedi davanti a me. Indossa un paio di jeans scuri, una maglietta bianca sotto ad un giubbotto in pelle. Ha le mani in tasca e ci metto un po' a capire chi è. Ormai il sole è calato e solo un faro illumina il campo.

-Ehi-. È Harry. Non so cosa ci faccia qui. Dopo la fine delle selezioni non lo avevo più visto sugli spalti, pensavo se ne fosse andato da un po' insomma.

-Sei bravo a giocare. Hai degli ottimi riflessi e anche adesso che ti ho visto a fare flessioni e addominali posso dire che hai anche un'ottima resistenza-.

-G-grazie- balbetto mentre arrossisco di brutto e non per lo sforzo degli esercizi. Poi mi ricompongo in un attimo e dico:- E tu che ci fai ancora qui? Pensavo fossi andato a casa o be', da qualsiasi altra parte-.

-Sono andato via dagli spalti con Liam e Lydia, ma mi sentivo il terzo in comodo. Quindi sono andato a fare un giro qui in torno per vedere un po' com'è la zona e è da un po' che sono qui a guardarti, lo ammetto-. Dopo questa affermazione si gratta la testa. È chiaramente in imbarazzo e lo sono anche io.

-Senti io adesso dovrei andarmi a fare una doccia, però se tu vuoi e puoi aspettarmi poi possiamo andare a mangiare qualcosa insieme. Qui vicino c'è un posto dove fanno hamburger buonissimi, almeno a parer mio-.

-Be', visto che probabilmente Lydia è ancora a casa con Liam, accetto l'offerta molto volentieri.

Una ventina di minuti dopo siamo insieme nel parcheggio della scuola pronti a salire in macchina per andare a mangiarci un hamburger. Lui vestito come prima, io con un pantalone nero della tuta, una maglietta bianca e la felpa della scuola, senza tralasciare le mie converse bianche che porto sempre. Mi sistemo i capelli e monto in macchina al posto di guida. Accendo la macchina e partiamo lasciandoci la scuola alle spalle.

forever you and meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora