Tre

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Venerdì arriva fin troppo in fretta ed Eli è fin troppo in ansia. Andy, seduto con lui sul divano di casa, ormai non ne può più, Eli lo sa bene, ma non riesce a smettere di agitare la gamba.

“E se gli facessi schifo? E se facesse schifo lui a me? Oddio ma perché mai voglio uscire con un ragazzo?!” urla isterico per l’ennesima volta. Vede Andy alzarsi, per poi mettersi in ginocchio davanti a lui e si sente prendere il viso tra le mani.
“Stammi bene a sentire: non sappiamo perché tu voglia uscire con lui, ma ti attrae e solo uscendo capirai perché. Magari trovi un nuovo amico, che è più grande e magari ci porta anche in giro. Oppure non vi vedrete mai più, ma tu ora prendi un respiro, io ti lascio solo e tu ti godi la serata. Okay? E se ti piace, se vorrai baciarlo, se vorrai farci cose, va benissimo, Eli. Va tutto benissimo.”

Eli annuisce, poi si sporge solo ad abbracciare il suo amico che, dopo aver ricambiato, lo lascia sul serio da solo.

Mitch dovrebbe arrivare a breve, così scende in strada, perché non si sono nemmeno scambiati i numeri e sul citofono ci solo le iniziali di suo padre.
Osserva la gente passeggiare, le auto sfrecciare, fino a quando una macchina non gli si ferma proprio davanti e a fermarsi è anche il suo cuore. Solo che poi la delusione gli fa abbassare lo sguardo e gli smonta il sorriso: dall’auto è appena sceso un uomo di mezza età con un fascio di rose tra le braccia.

Eli continua ad aspettare altri dieci minuti, che poi diventano venti e quaranta. Sono ormai le dieci di sera quando, anche infreddolito, si lascia di nuovo cadere a peso morto sul divano, dopo aver scacciato via le scarpe. Afferra il cellulare per aggiornare suo padre, quando vede che la chat del gruppo di famiglia ha svariate notifiche.

. Nipotino, tuo padre ci ha detto tutto. Vogliamo sapere com’è questo ragazzo. PH

. Ovviamente abbiamo costretto tuo padre a dircelo. CHI È? COM’È? CH

. Io questa volta sono stato zitto, giuro! SM

. Stranamente. IL

Zio Peter e zia Cora. Scott e Isaac. La sua famiglia. Eli quasi piange, sentendo fisicamente la loro mancanza. Non sa cosa gli prende, ma vorrebbe avere tutti lì, tutto il suo branco.

. Lasciatelo in pace. DH

E suo padre. Il suo Alpha, la sua ancora, la sua ragione di vita. Non sa dove sarebbe senza di lui e vorrebbe solo abbracciarlo. Tira su con il naso e decide di rispondere.

. Nulla da raccontare, non si è presentato nemmeno. EH

Si aspettava una raffica di messaggi, non una raffica di chiamate. Non ha nemmeno modo di rispondere alla prima di zia Cora, che si trova le altre tre in attesa. Decide di avviare una videochiamata di gruppo e i volti della sua famiglia appaiono in un mosaico di sorrisi sul suo cellulare.

“Come stai?” è suo padre a prendere la parola, gli altri rimangono in silenzio.

“Non lo so” risponde sincero. “Sono triste, credo. Ma magari ha avuto un imprevisto? Non ha nemmeno il mio numero, non poteva avvisarmi.  “

“O magari è solo stronzo ed è stato un bene” Isaac è sempre il più realista.

Eli annuisce. “Mi manca il suo odore…” ammette, a testa bassa. Il silenzio è così forte che quasi lo sente. Alza lo sguardo, ricevendo in risposta quello delle cinque persone che più ama al mondo, dieci occhi dolci e comprensivi.

“Se questo ragazzo è un umano ed è il tuo compagno, Eli, è meglio così” è Peter a parlare. “Lo sai che gli umani non amano come noi, non scelgono un compagno e non è una loro colpa. E nemmeno una nostra colpa. Siamo solo fatti diversamente. E so che, se davvero lui lo fosse, fa male, ma è meglio così.”

Eli annuisce, poi guarda suo padre. “Tu come fai? Papà, io ho paura…”

“Cucciolo, domani prendo il primo aereo, okay?”

Eli sente il tono agitato di suo padre e vede tutti gli altri annuire. “No!” dice. “Non voglio. Voglio farcela da solo e capirlo da solo, ma solo voi mi potete spiegare. Tu e Scott. Com’è avere un compagno lontano, papà?”

Derek prende un respiro.
“Ci si abitua, ma la sensazione di vuoto non va via, inutile negarlo. È una parte fondamentale del branco che non c’è e, soprattutto, con cui non si può condividere la propria vita. Trovare un compagno e non poterlo avere nel proprio branco, soprattutto per un Alpha, è doloroso.”

Eli percepisce che non è tutto anche se non sente l’odore di menzogna a distanza.

“Io non mi sento vuoto. Vorrei solo conoscerlo e ne sento la mancanza, ma non come se dovesse essere sempre con me. Non so spiegarlo, è come se sapessi che appartiene in qualche modo a me.”

“A te o al branco?” chiede Cora.

“Non lo so. Al mio lupo?”

“Eli” Scott, “Posso consigliarti di non pensarci? Non a lui, ma ai motivi. Sta’ attento, ma non cercare di capire, perché la tua parte animale vive di istinto, non di ragionamenti.”

Eli annuisce ancora. “Vi voglio bene e mi mancate tutti.”

“Ci manchi anche tu, cucciolo. E Natale è vicino, ti aspettiamo qui. E se hai bisogno, io corro lì da te, okay?”

Eli sorride a suo padre, per poi appoggiare una mano contro lo schermo. Gesto imitato da tutti gli altri. Quando li saluta, si sente più leggero, ma non più tranquillo.

È con lo stesso umore che si sveglia, dopo aver stranamente riposato benissimo, e si dirige a lezione. Segue tutto con attenzione, fa anche un paio di interventi intelligenti ed esce dall’aula con il sorriso sulle labbra. Sorriso che si spegne appena volta lo sguardo.
“Sono imperdonabile, lo so, ma voglio comunque provarci.”

Mitch è appoggiato alla parete, un sorriso sulle labbra e gli sta porgendo un sacchetto.

“Cosa?”

“Colazione” risponde. “Non so cosa ti piace, quindi ho preso dolce, salato, caffè lungo, corto e cappuccino. Ci ho preso almeno con qualcosa?”

Eli prende titubante il sacchetto e ci sbircia dentro. “Cioccolato bianco. Il muffin al cioccolato bianco mi piace” dice, senza però mangiarlo.

“Volevo sul serio scusarmi. Ho avuto un imprevisto serio e non avevo il tuo numero. Ho finito alle ventitré passate e non mi sembrava opportuno venire a suonare a casa tua, anche perché tutte le luci erano spente.”

“Sei passato sotto casa?!”

Per la prima volta l’altro abbassa lo sguardo. “Sì? Avevo anche prenotato un ristorante, in realtà. E volevo andare pure al cinema. Volevo davvero vederti, non ti ho dato buca.”

Eli annusa l’aria intorno a loro. È sincero. “E vuoi farti perdonare solo con i viveri?”

Mitch sembra illuminarsi. “E con questi!”

Eli guarda quello che gli ha appena piazzato davanti agli occhi. “I BIGLIETTI PER LA PARTITA PIU ATTESA DEL CAMPIONATO DI BASEBALL?” urla senza contegno.

“Di questa sera!”

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