Manca poco più di mezz’ora all’inizio della partita ed Eli è davanti allo stadio, le mani che sudano. Hanno deciso di trovarsi direttamente lì e, quella volta, Eli spera davvero che Mitch arrivi. Non ha detto a nessuno di quel secondo appuntamento, forse per scaramanzia o, più probabilmente, per evitare un’altra videochiamata come quella della sera precedente: ha scelto lui di allontanarsi dal suo branco ed è giusto che provi a cavarsela da solo. Guarda continuamente i minuti scorrere sullo schermo del telefono e comincia a pensare che Mitch non si presenterà neppure quella volta. “Sono qua.”
Eli si gira verso la voce e sorride. “Sei qua.”
“Ammetto di aver lasciato il cellulare a casa proprio mentre il mio capo mi stava chiamando ma, ehi, questa partita non me la sarei persa per nulla al mondo.”
“Allora credo proprio sia meglio andare a cercare i nostri posti.”
Eli non ci crede: sono in prima fila proprio in fianco alla panchina della loro squadra. “Come ci sei riuscito?” gli domanda incredulo.
“Ho buone conoscenze” risponde facendogli un occhiolino.
Eli segue tutta la partita con attenzione, l’adrenalina che gli scorre nelle vene. Lui e Mitch esultano per ogni meta fatta e urlano per ogni punto subito. Vincono per un soffio ed Eli non può fare a meno di lanciarsi tra le braccia di Mitch che si chiudono velocemente attorno a lui sostenendolo. È tutto perfetto nonostante non abbiano praticamente mai parlato ma la sola presenza di Mitch al suo fianco gli trasmette così tanta tranquillità che il suo lupo è quasi assopito. Eli sta sorridendo talmente tanto che gli fanno male le guance. La gente attorno a loro sta già lasciando lo stadio incuranti di quei due ragazzi ancora abbracciati. Eli si perde negli occhi di Mitch trovandoli felici quando probabilmente lo sono i suoi. È un momento, un singolo momento in cui decide di seguire l’istinto e avvicinarsi alle labbra di Mitch. Non ha mai baciato un ragazzo, un po' ne è spaventato ma sente anche che se non dovesse afferrare il momento in quel preciso istante non troverà più il coraggio per farlo. Sente il fiato di Mitch infrangersi sulle sue labbra e gli basta davvero un minimo movimento per farle congiungere. Si avvicina ancora di più fino a sfiorarle quando Mitch si allontana di colpo. “Eli…”
Eli sente di colpo un enorme vuoto risucchiarlo: il suo lupo ulula disperato, il suo corpo trema gelido per il contatto interrotto nonostante senta le guance in fiamme per la vergogna e l’umiliazione di essere stato respinto. Una mano di Mitch gli accarezza la guancia. “Eli mi guardi?”Eli non riesce proprio ad alzare lo sguardo, gli occhi gli pungono per le lacrime trattenute. “Scusa, devo aver interpretato male tutto.”
“Non hai niente di cui scusarti, Eli. Sei un ragazzo meraviglioso ma…”
“… ma non sono il tuo tipo. Va bene, ho capito.”
“Mi piaci davvero molto ma non posso e non voglio approfittarmi di te.”
“E se io lo volessi?”
Eli si sente davvero patetico ma è così disperato che non gli importa elemosinare così la sua attenzione. Mitch continua ad accarezzargli la guancia lenendo in parte il suo dolore. “Meriti di meglio, Eli. E quando lo capirai potrai trovare un buon amico in me. D’accordo?”
No, Eli non era per nulla d’accordo su quelle parole: lui ha già degli amici. Non è quello che vuole da lui. Specialmente il suo lupo. Ma sente il bisogno di terminare quella cosa e andarsene via e restare chiuso in casa a leccarsi le ferite per i prossimi giorni. “D’accordo” sussurra con un mesto sorriso.
“Ti accompagno a casa.”
Eli vorrebbe rifiutare ma non ne ha le forze. Permette a Mitch di accompagnarlo approfittandosene per respirare ancora per qualche minuto il suo odore. Si chiude la porta di casa alle spalle lasciandocisi scivolare contro. Le lacrime corrono sul suo viso e fa l’unica cosa che gli viene in mente. “Pronto?”
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Smell
FanfictionEli ha il primo drink in mano e si sta guardando attorno quando quell'odore attira tutta la sua attenzione: è dolce ma speziato allo stesso tempo e gli ricorda fin troppo quelle assurde candele profumate che suo padre si ostinava a tenere in casa se...