Cinque

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Derek mette in moto l’auto, diretto verso la fermata dell'autobus, con un misto di felicità e tensione. Non vede suo figlio da ormai quattro mesi e gli manca da morire. Eli è sempre stato con lui, hanno vissuto praticamente in simbiosi e la loro natura di lupi ha stretto il legame ancora di più. Sono territoriali, sentono il senso del branco, l’appartenenza e, in più, Derek è un Alpha, se non ha il branco vicino non è mai totalmente tranquillo.

Ed Eli nell’ultimo mese è stato anche troppo inquieto e Derek, nonostante sappia che è un adolescente e che a prescindere dalla sua natura è totalmente normale, non è riuscito a dormire sonni tranquilli. Non crede che Eli abbia trovato il suo compagno, perché l’ha sentito sofferente, sì, ma non come un lupo senza la sua metà. Crede che si sia preso una cotta, che il fatto che quel Mitch fosse un ragazzo l’abbia destabilizzato non poco, ma che quelli sono tutti sentimenti umani. Vero che Eli ha parlato di odori, di protezione, di volere quel ragazzo al sicuro, ma Derek ricorda bene di aver provato con Paige quelle stesse sensazioni alla sua età.
Ha cercato di stargli vicino nonostante la distanza, di aiutarlo a capire e, per fortuna, Eli è stato anche molto preso dagli esami, quindi ha avuto modo di distrarsi. E ora, dopo averli passati tutti con i voti migliori, Derek lo sta aspettando alla fermata del pullman che lo porta dall’aeroporto nella piccola Beacon Hills.

Scende dall’auto e sfila il cellulare dalla tasca, un sorriso gli si apre sul volto istintivamente. Un messaggio di Stiles.
Stiles, un altro imprevisto di quell’ultimo mese, un altro evento totalmente inaspettato, ma sicuramente sperato. Hanno cominciato a sentirsi sempre più assiduamente e Derek non si è fatto e non gli ha fatto domande sul perché sia riapparso all’improvviso. Stiles non sa di essere il suo compagno, ovviamente, così come non sa molte cose della vita di Derek, o almeno di come è cambiato lui. Ma, soprattutto, non è riuscito a raccontargli di Eli e sa per certo che nessun altro l’ha fatto, nemmeno lo sceriffo. Vuole farglielo conoscere, vuole raccontargli tutto, ma deve prima essere sicuro che Stiles voglia sul serio tornare e che voglia far parte delle loro vite.
Hanno comunque parlato molto, però. Stiles gli ha raccontato delle missioni, della sua paura quando ha rischiato di rimetterci la vita molto spesso, della voglia di fare qualcosa di più tranquillo, nonostante l’adrenalina. Gli ha raccontato di quanto gli piaccia vivere da solo e quanto allo stesso tempo gli manchi Scott ogni secondo. Hanno parlato fino a notte fonda, si sono telefonati spesso nell’ultima settimana e quando non lo fanno si scrivono messaggi, come in quel momento.

(Ore 12:45) Ehi, ragazzone, che programmi hai oggi? Io devo cominciare a mettere ordine a casa, a svuotare il frigo, il congelatore e pagare le ultime bollette. SS

(Ore 12:48) Sei in partenza? DH

Stiles gli ha detto che sarebbe tornato per Natale, ma non ha specificato quando e soprattutto per quanto, quindi quella è una buona occasione per indagare.

(Ore 12:50) Mi preparo alle sei ore di volo che mi porteranno lì tra cinque giorni. Ho quattro valigie da riempire, annegherò nei vestiti. SS

Derek sta sul serio cercando di non darsi false speranze, ma quattro valigie non sono troppe per le vacanze di Natale?

(Ore 12:51) Quattro? Cos’hai portato, i regali per tutta la città? DH

La risposta questa volta tarda un po’ ad arrivare. Il cellulare squilla nello stesso momento in cui Derek vede il bus di Eli in lontananza. Sblocca lo schermo e legge.

(Ore 12:57) Ho fatto molto shopping in questi anni qui e forse devo comprare anche la quinta. Torno a casa, Der. SS

“Papà!”

Eli lo grida dai gradini del bus fermo e tutta l'attenzione di Derek è su di lui, nonostante senta le mani tremare leggermente da quando ha letto il messaggio. Derek vede suo figlio lanciarsi praticamente giù dal mezzo, per poi corrergli in contro, saltandogli in braccio. Il profumo di Eli, del suo bambino, è il profumo migliore che Derek abbia mai sentito, seguito solo da quello di Stiles. È fresco, è dolce, sa di casa e di branco. Derek lo stringe, lo culla e lo sente piangere contro il proprio collo, come sta facendo lui stesso, ma gli è mancato così tanto che non riesce a trattenere le emozioni.
“Papà mi sei mancato tantissimo!” Eli glielo dice contro la pelle, annusandolo poi forte.

“Anche tu, tesoro mio” poi si stacca, prendendogli il viso tra le mani e asciugandogli le lacrime. “E sei anche cresciuto tantissimo.”

“Tu hai un po’ di barba bianca, lo sai?”

Derke scoppia a ridere, poi prende il suo borsone e si avviano verso l’auto. Eli, come dal momento esatto in cui ha imparato a parlare, riempie i suoi silenzi. Racconta del campus, i compagni, gli esami e la città. Descrive ogni dettagli in quei venti minuti di tragitto e non smette di parlare nemmeno quando mettono piede in casa. Derek si perde in quei racconti mentre gli svuota la borsa, si passa tra le dita i suoi vestiti, lo vede riempire ogni spazio, toccare gli oggetti, mettere disordine. Tutto quello gli è mancato così tanto che quasi gli permetterebbe di tenere la casa a soqquadro per tutto il mese.

“E quindi poi il professore mi ha detto che ho un talento e che ho scelto bene il percorso di studi.”

“Io non ho mai avuto dubbi su questo” gli dice, mettendogli davanti la cena.

“Quando hai cucinato?” chiede Eli come uscito da uno stato di trance.

“Mentre parlavi mi hai pure passato i pomodori” gli risponde sorridendo. “Dai, mangia.”

Derek fa per sedersi con lui, quando il suo cellulare squilla. Lo prende dalla tasca e fissa lo schermo.

“Chi è?” chiede Eli.

“Stiles.”

“E perché non rispondi?!” grida, spingendolo verso la cucina. “Dai, faccio finta di non sentire! Vai! Accendo la tv!”

Derek alza gli occhi al cielo, ma obbedisce, sentendo anche il volume alto della televisione. “Stiles?”

“Ragazzone, se vedermi ti dispiace così tanto potevi dirmelo, non ignorarmi da un momento all’altro!”

E Derek si ritrova di nuovo ad alzare gli occhi al cielo.
“Sono solo stato impegnato, Stiles.”

“Sicuro?” il tono sembra quasi piagnucoloso. “Ti va bene se vengo lì nel tuo territorio di Alpha grande e grosso?”

“Certo che mi va bene.”

“Sicuro sicuro? Ti va bene o ti fa anche piacere?”

Derek si prende un attimo per rispondere, ma si è promesso di essere sincero.
“Mi fa anche piacere.”

“Bene” dice Stiles e quasi il suo sorriso è percepibile dal tono. “Benissimo. Sei ancora impegnato?”

“Sì, in realtà ho un ospite a casa e-”

“Oh” lo interrompe Stiles. “Va bene, okay, allora ci sentiamo. O ci vediamo direttamente tra cinque giorni. Bene, ciao! Buona serata e scusa il disturbo!”

Stiles parla così veloce e mette giù che Derek non ha nemmeno modo di salutarlo a sua volta. Quando torna in cucina, si mette a tavola con suo figlio, continuando ad ascoltare i suoi racconti.

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