4 - puffetta

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Kylie era in casa da due giorni esatti, aveva smesso di andare a scuola e di incontrare i suoi amici. Quando Julie e Danielle provarono ad andare a trovarla, lei le disse che non si sentiva bene e che preferiva stare da sola.

Aveva passato due giorni interi a pensare. A cosa?

Alla sua vita.

Al fatto che un ragazzo appena arrivato avesse potuto rovinare un'amicizia che durava dalla nascita.

Di come avesse accusato Logan di essere cambiato negli ultimi sei mesi, quando lei non era da meno. Credeva che lui fosse cambiato in peggio, ma forse era il contrario. Mentre Logan aveva smesso di comportarsi come uno psicopatico, di distruggere tutto ciò che incontrava, di ribellarsi, e di comportarsi come un carcerato, lei era diventata viziata, scortese e pretenziosa.

Pensò a come avesse trattato Asher, quando lui non le aveva fatto oggettivamente niente di male, se non darle del leggero e sano fastidio.

Si risvegliò dai suoi pensieri quando sentì della musica provenire dal viale, era a volume fin troppo alto e le impediva di studiare. Non che in realtà lo stesse facendo, ma il libro di economia era comunque aperto davanti a lei. Si affacciò alla finestra e vide, sul marciapiede di fronte, una cassa blu e l'inconfondibile moto nera del suo nuovo vicino. Anche se non l'avesse riconosciuta, sarebbe stato facile capire a chi appartenesse, considerando che viveva in un quartiere pieno di anziani e che sarebbe stato strano vedere uno di loro con le canzoni di Lil Wayne a tutto volume. Ancora più strano sarebbe stato vedere Asher con Beethoven a palla.

Non ci pensò molto, agì d'istinto.

Si spostò davanti allo specchio e si osservò attentamente. I capelli erano legati in uno chignon disordinato dal quale ricadevano alcune ciocche, indossava una maglietta gialla lunga fino a sotto il sedere e dei pantaloncini che sparivano sotto alla maglietta. Non sembrava sexy, per niente. Anzi, era l'outfit più anti-sesso e
anti-moda che potesse esistere, ma questo non le importò.

Scese velocemente le scale ed uscì di casa dirigendosi verso la cassa. Abbassò il volume e subito dopo sentì un lamento.

<<Che stai facendo?>> Ash era dietro di lei. A petto nudo. Forse lo fissò un po' troppo.

<<La musica era troppo alta, non riuscivo a studiare>>

<<Credevo avessi lasciato la scuola>>

<<Così da farmi uccidere da mia madre? No grazie, sono semplicemente malata>>

<<Ah sì?!>> sorrise <<A me non sembri affatto malata>>

<<B-beh ora sto meglio, ma n-non sono riuscita ad alzarmi dal letto per due giorni>> Kylie era una pessima bugiarda.

<<Sai che arricci il naso quando menti?>> rise Asher.

<<Come?>>

<<Arricci il naso quando dici le bugie>> le pizzicò la parte del corpo in questione e lei si allontanò.

<<Come fai a sapere che sto mentendo? Potrei solamente aver arricciato il naso>> si impose.

<<Se è per questo hai anche balbettato>> fece spallucce e si sedette sul marciapiede, Kylie fece lo stesso <<e poi ti ho vista in questi giorni. Di solito quando stai male balli per ore come una pazza e insceni sfilate di moda in camera tua?>>

<<Tu mi hai spiata?!>> urlò.

<<Spiata mi sembra esagerato. Diciamo che le nostre camere sono una di fronte all'altra e potrebbe essermi caduto l'occhio. Ma sta tranquilla, quando ti spogliavi per cambiare il vestito chiudevo gli occhi>> la prese in giro.

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