part two

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kaulitz;

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kaulitz;

passarono dei giorni, facemmo tante tante prove e tom continuava a stuzzicarmi e a guardarmi in un modo che forse non mi dispiaceva più così tanto. era strano ma il fatto che lui guardasse me con quegli occhi mi piaceva particolarmente.

un paio di settimane dopo che sono entrata ufficialmente nei tokio hotel la gente non mi lasciava tregua, insinuavano cose sul passato, sul presente, e purtroppo anche sul futuro. la maggior parte dei fans era convinto che io e tom avremmo scopato a breve (credo che il resto della band fosse d'accordo, anche se non avrebbero voluto).
anche tom era d'accordo, sorrideva ogni volta che qualcuno accennava il discorso, con quel suo fare da smorfioso così irritante ma così bello, così tanto che lo odiavo.
odiavo l'effetto dei suoi occhi su di me, dei suoi baci sulla guancia ogni volta che qualcuno faceva qualche battuta su una possibile relazione fra noi. odiavo tutto di quel kaulitz, ma quello era tutto tranne che odio, e infondo infondo lo sapevo.

-
eravamo in studio, ma questa volta solo io e tom, dovevamo provare dei pezzi con le chitarre, altri dove doveva cantare anche lui.

tom: mi piace il modo in cui suoni, non ti sforzi

t/n: perché in effetti non mi sforzo, ormai mi viene naturale

tom: si lo so, ma intendevo che si sente quando suoni tu, hai un tuo timbro ed è unico davvero, sembra che la chitarra suoni te mon cher

arrosii. mi piacevano questi complimenti, sembrava stupido spesso e volentieri quel ragazzo, ma sapeva davvero come cogliere il senso delle cose

suonammo per ore e ore, il tempo passava con lui.
dovevo tornare a casa ma decisi di suonare monsoon, così per noia. la cantai, e senza rendermene conto l'avevo cambiata un po', era diversa da come la cantava bill, avevo unito il mio modo di cantare alle parole stupende di quella canzone. e tom, lo sguardo di tom in quel momento era diverso da quello solito, sorrideva ma piangeva, dentro di lui, allo stesso tempo.
lo guardai fisso negli occhi per tanto tanto tempo, senza dire niente.

tom: rifalla.

una voce calda attraversò le mie orecchie, il suo modo di dire le cose aveva qualcosa che faceva scattare un meccanismo dentro di me. gli ho guardato le labbra, poi gli occhi, poi il vuoto.
la ricantai, lui si aggiunse con la sua chitarra, cantando con me.

volevo baciarlo con tutta me stessa, qualsiasi parte del mio corpo avrebbe voluto avere le sue labbra e le sue mani addosso.
lo notò.
non capiva mai cosa la gente voleva da lui, ma con me era diverso. lui leggeva la mia mente, sapeva come prendermi, con lui io ero il burattino e lui il burattinaio.
ma c'è una cosa che lui non sapeva, i fili dei burattini potrebbero anche spezzarsi.

provò a baciarmi ma mi scansai. lo provocai.

t/n: non pensavo che il noto tom kaulitz si sarebbe scopato volentieri una ragazzetta sfigata. non pensavo di essere il tuo tipo tommy

lo dissi ridendo mentre mi alzavo dallo sgabello

tom: non sai molte cose t/n

si alzò venendo verso di me, mi attaccò al muro. le nostre labbra erano vicine, troppo vicine.
gli baciai il collo, lui mi accarezzava i fianchi scoperti dalla canotta corta che indossavo.
un bacio appassionato che ci fece finire per terra, io sopra di lui con le sue mani sulle mie cosce nell'intento di avvicinarmi sempre più a lui.

t/n: tu credi di avermi

lo dissi scendendo giù lasciando dei piccoli baci sul suo ventre scoperto, mentre lui lasciava uscire piccoli gemiti dalla sua bocca.

t/n: non mi avrai mai, kaulitz

mi alzai e me ne andai sorridendo.
ero proprio il genere di persona da una botta e via, ma il modo in cui mi guardava dopo averlo stuzzicato lo amavo.
così feci aumentare la tensione fra noi, giorno dopo giorno lui cercava di toccarmi, di farmi sua.
ma non ci è mai riuscito.

-
bill: ragazzi, sono felice di informarvi che il tour è appena iniziato!!

dopo mesi che sono entrata nel gruppo eravamo finalmente in tour, la prima tappa sarebbe stata il giorno dopo, in spagna.
io e bill passammo tutto il pomeriggio insieme a scegliere gli outfit per il tour. uno più bello dell'altro e quel giorno scoprii cose di bill che mi facevano davvero chiedere perché io sia in tour con questa gentaglia (ad esempio il fatto che per decidere l'outfit canticchiava la canzone per cui avrebbe dovuto indossarlo).

ridevamo tutto il tempo ma in macchina, durante il viaggio di ritorno, mi fece una domanda che mi fece rabbrividire

bill: t/n ma a te piace seriamente tom? non mi sembri il genere di persona che guarda tutti in quel modo. mi ricordi tanto tom, anche lui ti guarda in modo strano

t/n: i- in che modo mi guarda scusa? mi vorrebbe nuda nel suo letto ogni sera ok ma non credo sia una novità per voi

lo dissi in modo un po'freddo, ma bill fece uscire dalla sua bocca una piccola risatina

bill: se davvero non ci trovi nulla di strano sappi che tom non ha mai portato a letto la stessa ragazza per più di una volta, e comunque non c'è bisogno che ti scaldi, so che tu vorresti essere davvero su quel letto con lui

sorrisi guardandolo negli occhi, perché aveva ragione, perché ogni volta che bill diceva qualcosa guardandomi in quel modo era così fottutamente vera.
il pensiero che forse tom mi avrebbe voluta davvero su quel letto con lui mi faceva sentire così amata. tutto l'amore che non ho ricevuto in vita mia me lo ha dato tom con ogni singolo sguardo, ogni singola volta che mi sfiorava.

e il suo tocco sul mio corpo, nessuno potrà mai capire che sensazione scatenava in me..

spazio autrice: ciao ragazzi, la parte due è uscita finalmente, siete curiosi di sapere che succederà in tour fra tom e t/n?
perché voi non lo sapete, ma credo proprio che i ragazzi non abbiano preso camere a sufficienza.. ;)
a prestoo -✮

maybe.. ✮ -  tom kauliz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora