part one

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poi ti innamori;

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poi ti innamori;

era mattina presto, il sole illuminava l'intera stanza, il primo giorno in una nuova scuola. l'ansia si faceva sentire.
i miei genitori si sono separati quando io ero piccola, per me non è mai stato un grande problema ma determinati comportamenti di mia madre hanno fatto sì che io mi trasferissi da mio padre, a berlino.

non sono mai stata una ragazza che dava nell'occhio, sono sempre stata una ragazza abbastanza semplice vista dall'esterno, la cosa che più si notava di me era il mio classico trucco nero ma niente di che rispetto a quello che avevo dentro, dentro di me c'era solo e soltanto fuoco.

uscii di casa, la scuola era vicina quindi ci andai a piedi.
fu una giornata abbastanza tranquilla, durante la pausa pranzo uscii in cortile per fumare una sigaretta, udii una melodia provenire da una stanza. buttai la mia sigaretta a terra ed entrai.
trovai un ragazzo seduto su uno sgabello con una chitarra in mano, la mia canzone preferita rimbombava nella stanza.
non si accorse di me fino a quando non finì di suonare

t/n: non pensavo che qui a berlino ci fosse qualcuno che ascoltasse gli aerosmith

x: piacciono anche a te eh? non ti ho mai vista qui

t/n: sono arrivata oggi, mi chiamo t/n

x: piacere, tom

l'avevo già visto da qualche parte, ma non sapevo esattamente dove

tom: mi suoni qualcosa?

t/n: qualsiasi cosa?

tom: qualcosa di david bowie, "life on mars"?

t/n: la mia preferita

iniziai a suonare e cantare.
quella canzone mi dava un senso di malinconia assurdo. io e mio padre la ballavamo sempre a casa. mi ricordava l'infanzia, le tazze di tè ai frutti rossi durante il periodo natalizio, allo stesso tempo il bicchiere di latte freddo bevuto in fretta prima di andare a mare

alla fine, il ragazzo mi guardò sorpreso, occhi nocciola mi attraversarono l'anima.
il suo piercing catturò la mia attenzione, uguale al mio, ma posto al lato opposto

volevo stuzzicarlo

t/n: attento a guardarmi così, poi ti innamori

sorrise come una bambino quando gioca con il suo peluche preferito, sussurrando "mon cher"

uscii dalla stanza ridendo, mettendo le mani in tasca facendo scendere ancor di più il mio jeans a vita bassa, tom lo notò, ma non disse nulla.

-
il giorno successivo tornai a scuola, prima di entrare mi fumai una sigaretta e ascoltai un po' di musica, un ragazzo si avvicinò a me: indossava degli skinni jeans neri strappati un po' dappertutto, una maglietta dei guns and roses e degli anfibi in pelle nera.

x: piacere, sono bill, tu dovresti essere t/n giusto?

t/n: sisi sono io, come posso aiutarti?

bill: mio fratello tom mi ha parlato di te.
io lui e due nostri amici siamo in una band, ci servirebbe un altro membro, una voce femminile ma che sappia anche suonare più strumenti possibili. tom mi ha detto che hai una bellissima voce e che sai suonare la chitarra, dopo la scuola sei libera?

ecco dove avevo visto tom, i tokio hotel piacciono tanto a mamma

t/n: si sono libera, e comunque suono anche il piano e la batteria

bill: perfetto!! ti va di venire in studio per provare qualcosa?

t/n: certo, ci vediamo dopo la scuola!

ho sempre sognato di avere una band tutta mia, dove potevo cantare quel che mi piaceva e dove potevo sperimentare cose nuove con persone davvero in grado di fare musica

-
dopo la scuola raggiunsi i ragazzi nel cortile e mi presentarono georg e gustav. andammo in macchina e partimmo per lo studio.
tom fissava la mia scollatura mentre giocava con il suo piercing, fece così per tutto il viaggio.

appena arrivati io e tom prendemmo le chitarre, le accordammo e iniziammo a provare qualche canzone. tom iniziò con l'insegnarmi una canzone che non avevano ancora pubblicato, reden. al via di gustav iniziammo a suonare, io e bill cantavamo insieme.

alla fine della canzone bill mi fece i complimenti e chiese ai ragazzi di parlare un attimo, riuscii a sentire qualcosa

gustav: a me piace, ha una bella voce ed è una bella ragazza, non capisco perché dobbiamo discuterne

georg: il problema è che è una bella ragazza, e guarda tom, l'ha guardata per tutte le prove

tom: sentite, io penso che sia talentuosa, stilosa e anche molto bella. avere qualcuno così nella band ci aiuterebbe. e poi ha tutto quello che stavamo cercando

bill: è deciso quindi

bill venne verso di me e mi disse, sorridendo a trentadue denti

bill: t/n ne abbiamo parlato, e tu hai davvero tutti i requisiti che noi vorremmo, se vuoi e te la senti noi vorremmo che tu facessi parte della band

t/n: ragazzi davvero vi ringrazio, ovviamente accetto!

tom mi guardò dall'alto in basso e guardò bill, lui gli fece un sorriso e sospirò

spazio autrice:
ciao ragazzi! spero che questa storia vi piaccia, sono nuova ed è la prima storia che scrivo. appena posso pubblicherò la seconda parte⭒

maybe.. ✮ -  tom kauliz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora