part ten

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per sempre;

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per sempre;

e adesso, dieci anni dopo, io sono qui a raccontarvi questa storia il giorno del nostro matrimonio.
tom mi chiese di sposarlo ogni anno il 19 luglio, e ogni volta io ho detto si.
si si e ancora una volta si. perché alla fine lui era ed è, ancora oggi, l'unica cosa che conta.
perché sarà sempre tutto quel che mi basta per vivere.
e ora siamo arrivati qui, sull'altare, a scambiarci promesse che sappiamo manterremo per il resto della nostra vita.

chi l'avrebbe mai detto che saremmo finiti qui? che quel vecchietto nel taxi aveva ragione e che sarei sempre stata la sua mon cher.

oh e a proposito, dopo anni ho finalmente capito il perché di quello splendido nomignolo che ho sempre amato. durante il matrimonio una frase mi fece scoppiare in lacrime. appena dopo le promesse il marito di simone, la madre di tom, le disse "sembriamo noi mon cher, quanto vorrei rifarlo". mon cher.
mi si strinse il cuore a sentire quelle parole, una cosa che io avevo sempre associato a gomez e mortisia adesso mi avrebbe sempre ricordato quella splendida coppia che tanto stimavo, e un po' invidiavo. e adesso guardateci, per quel per sempre all'inizio non avrei scommesso un centesimo, ma alla fine è sempre così no? sempre quello che non ti aspetti.
andiamo, sappiamo tutti che sono solo stronzate, e che dal primo istante, nel nostro cuore, avremmo scommesso di tutto per quel per sempre, che sapevamo saremmo finiti così. su un altare, con un bel concerto finale, con tutti gli ospiti vestiti di azzurro e noi con un bel completo bianco ma con quei dettagli blu scuro e quegli anelli meravigliosi che dopo dieci anni a guardali facevano sempre lo stesso effetto.

la sera della prima proposta, il 19 luglio 2005 non tornammo a casa, ma in un posto che non avevo mai visto, era una villa bellissima con due piani ma una sola stanza. non c'erano mobili in casa, tranne in quella camera.
c'era un letto meraviglioso, bianco con dei petali blu sopra e intorno, tante candele al muschio bianco e una lettera
: sperando tu abbia detto di sì, ti presento la casa in cui vivremo per tutto il tempo a nostra disposizione. e ti chiedo, ancora una volta, se tu vorrai davvero essere mia per tutta la vita. se vorrai condividere tutto, in salute e in malattia in ricchezza e povertà, e amarmi e onorarmi tutti i giorni della tua vita.
se lo vuoi davvero, accetta di essere mia stanotte, di sdraiarti qui su questo letto insieme a me e di baciarmi come hai sempre fatto e in quel modo che a me piace tanto. accetta di fondere il tuo corpo con il mio per la prima volta, anche se entrambi sappiamo che ad ogni bacio noi siamo sempre diventati un tutt'uno e che mai e poi mai avremmo voluto staccarci.
accetta di essere mia moglie mon cher, accetta di essere per sempre tutto quello di cui ho bisogno. e anche se dirai di no, lo sarai comunque. perché il primo amore o te lo sposi o te lo ricordi per il resto della vita.
se non ti dispiace, io scelgo la prima opzione...

mi gettai fra le sue braccia e semplicemente, accettai. accettai tutto quello che mi chiese, e lo feci ogni giorno della nostra vita dopo di quello.

-
dopo dieci anni e dopo il matrimonio da favola che avevamo sempre sognato, una volta tornati a casa quel letto era come quella prima volta, ma questa volta la lettera conteneva solo una piccola frase
: hai accettato. adesso continua a farlo per il resto della vita mon cher

fu come la prima volta, ma molto più bello.

e siamo qui in questo momento, a ballare il tango come la prima volta, mentre ci guardiamo come abbiamo sempre fatto. con tutto l'amore del mondo, tutto racchiuso in un solo sguardo

chiudo questo racconto dicendo che si, alla fine siamo rimasti in quella casa fino alla fine.
e che per quanto mi renda triste questa cosa, la foto nell'auto il mio kaulitz ce l'ha appiccicata, raccontando a tutti di quanto lo facevo felice, quanto era grato di aver saltato la pausa pranzo quel giorno e di aver suonato quella splendida canzone che ogni 19 luglio rimbombava nella nostra casa.
è sempre rimasto con la speranza che io la sentissi dall'altro nonostante lui non credesse in dio e nel paradiso, ma ci sperava.
questo è per te kaulitz. per ricordarti di sfoggiare sempre quel tuo bel sorrisetto e di ricordare quanto eravamo belli insieme, di quanto fosse speciale quel momento in ogni concerto quando suonavamo monsoon insieme scandendo bene ogni singola parola dedicandola l'uno all'altra.

per ricordarti che la tua mon cher, sarà sempre con te in quei petali blu che tu hai conservato, e per dirti che si, dovevamo stare attenti a guardarci così perché guarda dove siamo finiti...

con tutto l'amore del mondo, per sempre... la tua mon cher.

maybe.. ✮ -  tom kauliz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora