part four

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eclissi;

finalmente arrivo il giorno dell'inizio del tour. partimmo la mattina all'alba, mi fermai un attimo a guardare il sole sorgere mentre mi accendevo una sigaretta.

tom: posso una?

la voce di tom mi fece sobbalzare, accennai un sorriso e gliela diedi

t/n: il sole e la luna non si incontrano mai, è come un desiderio che non si avvererà mai, tranne durante l'eclissi, quell'unico momento che hanno per amarsi

tom: secondo me la luna ama il sole perché ha tutto quello che lei non ha, tutto quello che lei vorrebbe avere e tutto quello che lei chiama perfezione. ma il sole è troppo stupido e pieno di se per capire davvero quanto sia speciale la luna, e quanto lei possa completarlo. a questo punto il discorso di ieri sera non ha più senso, meglio essere uguali agli altri che essere stronzi

t/n: è qui che ti sbagli kaulitz, bisogna sempre e comunque distinguersi dagli altri, anche a costo di essere stronzi

tom's pov:

lei era la mia luna. la mia mon cher
quella piccola ragazzina che sembrava così pura e innocente mi aveva stordito, non riuscivo più a guardare una ragazza senza sperare di avere lei davanti, e non volevo più una persona vuota che è lì per obbedire come un cane.
per quanto io amassi dominare a letto e in generale nelle relazioni, di lei mi piaceva che non aveva paura di rispondere o di controbattere, cazzo se a lei non andava bene qualcosa mi guardava in faccia e me lo diceva chiaro è tondo, "smettila kaulitz". e io ogni maledetta volta obbedivo, anche controvoglia, perché quella ragazza aveva qualcosa. emanava qualcosa di diverso rispetto a tutte le altre. lei era così pura, ma allo stesso tempo aveva qualcosa che le bruciava negli occhi. quegli occhi che tanto mi piacciono, quegli occhi così maledetti e belli.

t/n's pov:

ero convinta fosse una metafora su noi due, ma non ascoltai particolarmente le sue parole. continuavo ad autoconvincermi che era tom e che qualsiasi cosa lui dicesse era per portarmi a letto, e non aveva particolare importanza. tutti pensano sia così.
ma cazzo quanto mi piaceva il modo in cui mi parlava, il modo in cui mi guardava, il suo sorrisino.

tom: attenta a guardarmi così tesoro, poi finisce che ti innamori, lo sai?

t/n: copiarmi le frasi non ti rende uomo kaulitz

tom si avvicinò al mio orecchio, mi sussurrò "guarda che io ero serio, non innamorarti di me" con voce maliziosa per poi lasciarmi un umido bacio sul collo. prima che lui potesse andarsene io gli presi la mano

t/n: devi smetterla di fare così kaulitz, qualsiasi cosa io faccia tu mi guardi in un modo che non credo sia un segno di amicizia

tom: dillo che mi vuoi t/n, di che vuoi qualcosa, qualsiasi cosa che non sia amicizia. dillo.

tom si era avvicinato tanto a me, così tanto che i nostri respiri erano in sintonia. ero appoggiata su un muretto quando sentii la mano di tom dietro al mio collo, come per non farmi scappare, si avvicinò sempre più

t/n: cosa vuoi fare?

tom: voglio solo fare una cosa..

mi baciò. non era un bacio passionale o cosa, era un bacio leggero, dolce. così tanto dolce che sentivo le mie labbra sciogliersi, così tanto dolce e bello che avrei voluto rimanere lì per il resto della mia vita. un bacio che da tom non mi sarei mai aspettata, e per quanto bello il bacio finì più in fretta di quanto io mi aspettassi

t/n: che cos'era?

tom: un bacio t/n, cosa poteva mai essere

t/n: si ma intendevo perché?

tom: perché volevo farlo

accennò un sorriso.
voleva farlo, voleva farlo.
subito dopo arrivarono gli altri e salimmo sul taxi che ci avrebbe portati in aeroporto.
dormii per tutto il viaggio senza accorgermi che tom mi stava accarezzando la gamba mentre parlava con georg, riuscii solo a sentire una frase

tom: lo sai che se non mi fosse interessata davvero me la sarei già fatta, io non so che cos'è ma so che non è come quello che mi fanno provare le altre, perché detto sinceramente non mi fanno provare niente se non piacere fisico. georg io questa ragazza la voglio davvero.

sorrisi, mi svegliai definitivamente e gli diedi un leggero bacio sulla guancia che a lui piacque molto

-
arrivati in aeroporto partimmo subito per madrid, dromii per tutto il viaggio quindi non fu niente di speciale e in più gli aerei mi mettevano particolarmente paura. sospesi nel vuoto, non era una bella immagine

-
arrivammo a madrid, io e bill urlavamo come groupie impazziti, andammo subito a cercare l'hotel ma arrivati lì successe qualcosa di inaspettato. andammo alla reception per le chiavi delle stanze ma ce ne diede solo quattro, così bill chiese spiegazioni, ottenendo una risposta che nessuno si aspettava, forse.

:signir kaulitz ieri sera lei ha chiamato disdicendo una camera

tom: oh sì sono stato io, grazie per il prezioso aiuto, buona giornata

guardammo tutti quanti male tom che continuava a sorridere come un coglione.
ad un certo punto mi prese per il braccio e urlò agli altri di andare in camera loro mentre mi trascinava in ascensore

t/n: ma mi spieghi che cazzo succede?

tom: siamo in camera insieme

lo fulminai con lo sguardo.

tom: che c'è, non mi piace dormire da solo

t/n: piccolo figlio di troia, kaulitz io ti odio!

appena arrivati al nostro piano corse via dall'ascensore scappando in camera, lo raggiunsi ma lui mi butto sul letto mentre mi faceva il solletico. io lo odiavo quel kaulitz, ma lui era il mio sole e non potevo farci nulla.
era sopra di me, stavamo entrambi ridendo quando io urlai "mi arrendo!". lui si sdraiò affianco a me, continuavamo a guardarci, ad un certo punto sentii un brivido percorrermi la schiena a causa della mano di tom. continuava a guardarmi mentre faceva dei movimenti circolari sul mio ventre, mentre mi parlava del tour e altre cose senza sapere che in quel preciso istante a me non fregava un cazzo di qualsiasi cosa non comprendesse lui.

t/n: smettila

tom smise di parlare e mi guardò dritta negli occhi, io sorrisi

tom: come?

t/n: ho detto smettila di parlare kaulitz, baciami e stai zitto

misi la mia mano sul petto di tom mentre gli stringevo la maglietta per farlo stare ancora più vicino e finalmente le nostre labbra si toccarono. un bacio bello, passionale, non era durato molto ma a me sembrò un'eternità.
si staccò e accennò un sorriso, diverso da tutti gli altri.

tom: non sembri una ragazza da bacio nei film romantici

t/n: neanche tu lo sembri

tom: non lo sono!

mi alzai dal letto e lo guardai mentre ero a braccia aperte come per farmi vedere

t/n: eppure io sono ancora vestita

alzai le spalle, risi e andai a sistemare le valigie e le chitarre
tom si alzò e venne ad aiutarmi mentre sussurrava una frase: "non devi aspettare per molto mon cher"...

spazio autrice:
ciao a tutti!! questo capitolo non mi convince molto ma ho deciso di pubblicarlo comunque, entro oggi dovrei finire di scrivere il quinto capitolo e sappiate che se ne vedranno delle belle. buona giornata a tutti, ly ♡♡

maybe.. ✮ -  tom kauliz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora