Ho passato le ultime settimane a fare ciò che Zack ha voluto dal primo momento in cui ha rimesso piede in città.
Ho rispettato i suoi patti anche se dentro di me desideravo solo riavere il piccolo Zack.
Per completare la giornata, iniziata con i soliti fugaci sguardi tra me e Zack, stasera mia madre ha insistito per fare "una cena di famiglia", non vedo l'ora di sentirli litigare, di sentire le minacce di divorzio di mio padre, oppure mia madre che gli urla contro di avere troppe amanti.
Ovviamente sarà un discorso tutto fumo e niente arrosto, non oseranno mai divorziare perché l'immagine della perfetta famigliola verrebbe meno.
La sera mi arriva un messaggio da mio padre:
Lelia non potrò essere a casa stasera ho un impegno di lavoro, dillo tu alla mamma.
Prevedibile, anche troppo.
Sia mai che mio padre, il celebre notaio Robert Moore decida di passare anche una singola serata con la famiglia che gli rimane.
Se lo conosco bene passerà la serata con qualche donna in un albergo non troppo vicino, perchè potrebbe essere riconosciuto.
Lui è diventato il solito padre ricco che tende a scambiare i soldi con l'affetto, preferisce riempire la mia carta che passare un'intera giornata con me.
Quando Milena era ancora viva non faceva così, era un padre molto affettuso che ci accontentava sempre.
E questo è ciò che mi ferisce maggiormente: sapere di non essere abbastanza.
Alcune volte ci permetteva anche di truccarlo o di vestirlo come un principe, ci divertivamo a fare recite in casa con mamma come nostra unica spettatrice.
Eravamo veramente una famiglia felice.Ora non so neanch'io cosa siamo diventati.
La piccola me non riusciva ancora a capire quello che stava per succedere, ma adesso sono cresciuta. Ho realizzato che mio padre era diventato strano già qualche tempo prima della morte di Milena.
Ricordo che una sera stavano discutendo in camera sua, purtroppo ho dimenticato quella loro conversazione perchè all'inizio non pensavo avesse rilevanza.La vibrazione del cellulare mi risveglia dai miei pensieri.
E' un messaggio di mia madre:Leli mi dispiace tantissimo ma mi stanno trattenendo in ufficio, ritornerò dopo cena. Non aspettarmi sveglia.
Un classico. Ormai non perde tempo neanche a inventarsi una scusa passabile.
Fantastico. Alla fine starò sola stasera.
Mi sono abituata a questa routine, ma non pensavo che si sarebbero entrambi assentati questa sera.
Cerco di fare il tutto con più lentezza possibile, voglio rimandare il momento in cui il mio corpo si fermerà e la mia mente avrà campo libero.
Purtroppo per quanto la percezione del tempo sia relativa, è arrivato il momento di mettermi a letto.
Nel preciso istante in cui avverto la morbidezza del cuscino entrare in contatto con la mia pelle, sento una vibrazione.Un numero sconosciuto.
Cinque parole.
Non sei sola piccola Lelia.
Sbatto le palpebre perché forse la stanchezza mi sta giocando un brutto scherzo.
Ma no.Non
Sei
Sola.
Spalanco gli occhi.
Dio se esisti ti voglio dire che va bene avere una distrazione ma questo mi sembra eccessivo.
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Una rosa senza spine
RomanceSi dice che il tempo guarisca ogni ferita. E se, al contrario, il suo compito sia quello di scavare sempre più affondo dentro di essa? Se il tempo fosse solo un prolungamento eterno del nostro dolore? Passano giorni, mesi, anni oppure una vita int...