capitolo 6

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devo ammettere che per qualche secondo, anche seppur breve, ho dubitato nell'aprirla.

ma ormai ho deciso e non torno più indietro.

mi faccio  coraggio e...apro la scatola.

la mia faccia rimane abbastanza confusa quando, aprendola, vede soltanto una busta bianca.

neanche il tempo di vederla che già avevo capito dalla carta sottile: si trattava di una foto.

apro lentamente la busta e faccio fuoriuscire la fotografia.

è...vecchia.

la foto rappresenta due bambine, non avranno più di 4 anni, e un signore al centro abbassato che le abbraccia.

sullo sfondo una casa, ma non era una casa comune.

era molto grande, aveva il giardino, e sulla destra potevo notare la presenza una piscina installata a terra.

la confusione invadeva la mia mente.

non so realmente se sia poco, ma ho dubitato tutto questo tempo di aprirla solo per...una foto.

decido che un motivo dovrà pur esserci, non può essere insignificante questa foto.

non avrebbe alcun senso.

nel cercare di rinserire la fotografia della busta mi scivola nella gamba, e si appoggia col retro verso il tetto.

è una scritta, una frase.

ma non capisco cosa voglia dire, è una lingua straniera.

sono molto confusa, spaventata, e non so che fare.

è una cosa che di certo non mi aspettavo, e sì che mi ha anche scombussolata parecchio.

decido di mandare un messaggio a Matilde, lei mi avrebbe aiutata.

non volevo affrontare la cosa da sola, avevo bisogno di lei.

certo, non volevo tenere mia madre all'oscuro, ma avrei preferito prima capire bene la situazione.

la risposta di Matilde non tarda ad arrivare, e mi risponde tranquillamente e gentilmente che non ci sarebbero stati problemi.

mi invita a vederci al bar della scorsa volta tra 30 minuti.

mi preparo.

appena finito esco da casa e mi dirigo al bar.

avrei scoperto con lei il significato della busta.

faccio un sospiro e continuo a camminare.

stavo appena iniziando a scoprire tutta la verità, e la cosa mi spaventava.

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"ehilà gem" mi dice matilde "come stai? non appena ho ricevuto il messaggio mi sono subito preoccupata. di cosa devi parlarmi di così urgente?" dice appoggiando la borsa alla sedia e sedendosi davanti a me.

cosa dovevo dirle? che la mia vita stava per cambiare.

che non sapevo come affrontare le cose e che avevo bisogno del suo aiuto più assoluto.

"in realtà non so davvero da dove iniziare, e a dire la verità so anche ben poco. volevo il tuo aiuto" le dico estraendo dalla borsa la busta.

"non ho un bel rapporto con mio padre, anzi, a dire la verità, non lo vedo proprio da quattro anni. non ho più avuto nessuna notizia di lui dall'ultima volta che ci siamo visti, dove mi aveva dato una scatola.
mi aveva detto di aprila quando avremmo litigato o non ci saremmo visti per tanto tempo." le dico e le do la busta, e nel mentre che lei la apre continuo. "non ho mai avuto il coraggio di aprirla, non volevo affrontare la verità, ma oggi avevo deciso di aprirla. dentro la scatola come tu puoi aver dedotto c'era questa busta, con una frase dietro e per saperne di più ho voluto aspettare te" le confesso e attendo una sua risposta.

"wow gemma, mi dispiace davvero tanto, non oso immaginare cosa tu abbia passato. non voglio sprecare altro tempo, perché immagino tu già sai abbastanza in ansia, quindi direi di tradurre la frase. pronta?" mi dice.

ero pronta? non lo sapevo nemmeno io.

ma dovevo.

"si" le rispondo.

non appena averle detto questo, diventiamo ancora più serie.

lei, nel mentre che apro Google traduttore, fissa l'immagine, ma non ci faccio caso.

"ok, è tutto pronto" le dico e posiziono il telefono sopra la frase.

lei, nel mentre, aveva fatto un sorriso e un cenno con la testa.

se devo dire la verità, avevo fatto proprio bene a legare con lei. non ho potuto fare scelta migliore.

"caricamento in corso"dico leggendo la schermata del telefono.

è arrivata la traduzione.

guardo negli occhi matilde e lei ricambia.

mi fa un mezzo sorriso e giriamo lo sguardo sul telefono.

e in un batter d'occhio mi si gela il sangue.

quelle parole, che anche se non della mia lingua non mi sembrano così importanti, eppure mi sbagliavo.

в нашем любимом месте.
=
nel nostro posto preferito.

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1g: coleichesaemozionare
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-al prossimo capitolo...
~ emily speranza

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