24.
All'una in punto mi diriggo verso il parco, sperando che sia l'ultima volta che Josh non mi lascia dormire in pace. I miei genitori sono fuori casa stanotte, poiché passeranno un weekend a due ore da casa nostra. Questa volta ho indossato una gonna corta, una maglia in felpa leggera. Siamo ormai a fine agosto e le notti cominciano ad essere meno calde dei due mesi precedenti. Arrivata al parco, scavalco velocemente e leggo il messaggio di Josh dal cellulare.
Josh: sono alla panchina dell'altra volta.
Mi diriggo verso il posto indicato e mi accorgo che non è da solo. Noto una figura alta e robusta accanto a lui, avvicinandomi meglio mi accorgo che è Logan, lo stesso della discoteca. Mi avvicino con aria interrogativa, Josh sorride.
«Perché lui è qui?» domando, indicandolo con l'indice.
«Perché abbiamo un conto in sospeso, piccola»
Logan si avvicina a me e mi prende con forza, come aveva fatto tempo prima.
«No, ti prego, non me l'avevi detto Josh. No per favore» urlo più che posso, ma lui mi tiene ferma sulla panchina, mentre Josh comincia a spogliarmi. Si posiziona tra le mie gambe e comincia a leccarmi tutta l'entrata e poi comincia a giocare con la lingua sul mio clitoride, creandomi un leggero fastidio per la forza che sta usando.
«Josh ti prego» comincio a piangere e cercare di liberare le mani che Logan continua a tenermi ferme.
«Sta zitta troia» mi sussurra all'orecchio, io mi scosto bruscamente, continuando a piangere.
«Perché cazzo mi sono fidata di te di nuovo? Sei un coglione Josh» continuo a urlare e lui mi riempie la bocca con le dita che sono appena uscite dalla mia vagina. Nello stesso momento si abbassa i pantaloni e indossa il preservativo, comincia a penetrarmi forte, facendomi davvero male.
«Ti prego, mi fai male» urlo, continuando a piangere e fare resistenza.
Logan preme la mano sulla mia bocca, facendomi quasi mancare l'aria. Subito dopo Josh, lui mi gira con violenza e comincia a penetrarmi da dietro e io guardo Josh, supplicando di fermarlo. Ma lui non lo fa. Mi penetra la bocca con il suo pene, venendomi in gola, mentre il suo amico viene dietro di me.
Mi lasciano sulla panchina nuda e se ne vanno, dopo avermi fatto uscire sangue dai graffi e dai morsi che mi hanno dato.
Mi rivesto velocemente, continuando a piangere, poi mi siedo a terra, portando le ginocchia fino al petto. Sento dolore in ogni angolo del mio corpo, ma più di tutto nel cuore. Vorrei tanto che Allyson fosse qui ad asciugare le mie lacrime, vorrei che mi avesse salvata ancora, ma lei non c'è e io me lo merito. Avrei dovuto dirglielo subito, ora non mi sentirei così sporca, non mi sentirei così male. Mi alzo da terra e cammino a fatica verso il cancello d'uscita, scavalco sentendo il dolore aumentare ad ogni movimento. Comincio a camminare senza meta, coprendomi gli occhi ogni volta che la strada viene illuminata dalle macchine. Non c'è quasi nessuno per strada ed io non riesco a camminare. Mi sento svenire, ma devo resistere.
«Pronto?» risponde assonnata.
«Allyson, sono quasi sotto casa tua, ti prego...» continuo a singhiozzare, quasi non riesco a parlare «ti prego vienimi a prendere»
«Cazzo Annabelle, che cosa è successo? Sto scendendo aspettami ti prego»
La sua voce è spezzata dalla preoccupazione. Poco dopo la vedo raggiungermi correndo. Mi abbraccia forte e mi sento sollevata per la sua stretta, finalmente mi rilasso e chiudo gli occhi. Lei mi tiene per mano fino a casa sua, accarezzandomi le dita fredde e incitandomi a non mollare.
Una volta arrivate a casa sua, lei mi porta in braccio fino alla sua camera da letto, dove mi stende sul letto e comincia ad accarezzarmi il viso, asciugando tutte le mie lacrime.
«Chi è stato?» ha le lacrime agli occhi e il mio cuore si spezza ulteriormente.
«Il mio ex...» la guardo e poi riprendo a piangere «Allyson, io volevo dirtelo, giuro. Lui ci ha scoperte e io temevo che potesse fare qualcosa contro di te. Io volevo solo proteggerti»
Mi zittisce con un abbraccio caldo, dolce.
«Sh, va tutto bene, sono qui»
«Erano in due, Allyson»
La sua stretta diventa più forte ancora. Finalmente sento che va tutto bene. Mi fascia le ferite con cura, cercando di non provocarmi ulteriore bruciore. Poi si stende accanto a me. La guardo negli occhi e, per un attimo, mi sembra di essere in paradiso.
«Io provo qualcosa per te» dico, senza pensarci due volte.
«Anche io, piccola»spazioautrice:
mancano circa tre capitoli alla fine!
però ho già scritto quasi tutti i capitoli per una nuova storia. si chiama 'leukemia' e la trovate sul mio profilo, è molto diversa da questa e mi farebbe piacere che tutte voi andaste a leggerla, vi prego. gradirei tanti commenti anche lì.
ilysm.
STAI LEGGENDO
Sex lessons➳ lesbian.
RomanceAnnabelle è una diciassettenne come le altre, con i soliti sogni, le solite paure, la solita vita. Il giorno in cui i suoi genitori scoprono che è stata rimandata in matematica al terzo anno di liceo, decidono di tenerla impegnata tutta l'estate in...