Parte 1

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Guardo sfrecciare le vie di Monte Carlo dal finestrino del Taxi, e non posso far altro che pensare a quanto mi manca questa città.

Un'anno fa ho lasciato la mia casa, la mia famiglia e le mie amiche, e me ne sono andata da questa città con il cuore in mille pezzi e ho iniziato una nuova vita a New York.

Ho accettato quel lavoro e me ne sono andata senza pensarci due volte.
Quando sono arrivata a New York, dopo un piccolo praticantato in una delle più grandi Firme della moda, ho iniziato a fargli da modella e adesso mi ritrovo ad esserlo a tempo pieno.

Oltre a fare la modella, da poco ho aperto la mia linea di moda, grazie a un'azionista ANONIMO che ha investito su di me, dandomi dei fondi per iniziare.

In questo progetto mi sono portata anche le mie amiche, Sophia e Michelle. Adesso sono delle mie collaboratrici.

Il taxi si ferma sotto al portone del mio vecchio appartamento.
Scendo e prendo le valigie, e mi inoltro nell'atrio del palazzo dove trovo Pierre.

<<ben tornata Aurora>> mi dice il vecchietto aprendo le braccia e sorridendomi.
Non riesco a resistere così lascio la valigia e vado ad abbracciarlo.
<<queste sono le chiavi del tuo appartamento>> dice Pierre staccandosi dall'abbraccio e porgendomi le chiavi.
<<grazie Pierre>> dico sorridendogli ancora una volta prima di avviarmi verso le scale.

Apro la porta del mio appartamento e un senso di pace mi inonda.
Entro e lascio la mia valigia vicino alla porta, e mi inoltro nell'appartamento.

Quasi mi ero scordata come era fatto!

Accarezzo lo schienale del divano e sospiro, quando il mio telefono inizia a squillare.
Lo prendo dalla tasca del jeans e leggo il nome sul display, sorrido e rispondo.

<<Ciao>> dico sorridendo.
<< lo sai che qui a Monaco c'è una tua foto gigante in mezzo alla strada??>> mi chiede una voce dall'altro capo del telefono.
<<ah si? Non l'avevo notata>> rispondo.
<<eh si è immensa.. aspetta che significa che non l'avevi notata?>> mi chiede perplesso e io non riesco a trattenere le risate.
<<sei a Monte Carlo?>> mi chiede quasi urlando.
<<Si Arthur, sono appena arrivata nel mio appartamento>> rispondo.

Si Arthur! Avete capito bene. Arthur Leclerc.

<<quando avevi intenzione di dirmelo?>> mi chiede il ragazzo.
<<magari dopo una dormita>> dico ridendo.
<<quale dormita? Nono non si dorme! Stasera ci vediamo>> mi dice.
<<Arthur ho il jet-lag, ho bisogno di dormire>> rispondo buttandomi sul divano.
<<non mi interessa, non ci vediamo da un'anno! Dai andiamo in un locale e festeggiamo che sei tornata>> mi chiede implorante.
<<Arthur io non vorrei...>> inizio la fase titubante.
<<non ci sarà! Te lo prometto>> mi dice capendo cosa mi blocca, e io sbuffo.
<<lo prendo come un si! Ti passo a prendere più tardi. Ciao Cherié>> dice per poi attaccare.

Sposto il telefono dall'orecchio e lo poso sul tavolino, poi metto le mani in testa.

Io e Arthur in questo anno siamo rimasti amici, oserei dire quasi migliori amici.
Adoro il piccolo Leclerc! È sempre pieno di vita.

Per il primo periodo non ho voluto aver a che fare con nessuno di loro, però Arthur, così come Lorenzo, mi hanno fatto capire che loro non sapevano nulla di quello che stava succedendo, sopratutto perché tropo impegnati con la carriera di Arthur.

Lorenzo qualche volta lo sento, ma molto di rado. Arthur invece è la mia anima gemella. Ci sentiamo quasi tutti i giorni.

Prendo il telefono e inizio a picchiettarci sopra per poi far partire una chiamata.

Pages 2 || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora