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"Avanti Izuku vedrai che qui ti piacerà."

La sveglia suonò ripetuta, facendo così capire al verdino che era ora di alzarsi per andare a scuola.
"Allora non era un sogno..." guardò fuori dalla finestra, notando il paesaggio diverso, che anche la sera prima aveva avuto modo di vedere, prima di addormentarsi.

Si preparò, per poi salutare la madre, che le augurò una buona giornata, dicendo che sarebbe andato tutto a meraviglia.

"Si, certo, come no..." pensò chiudendo la porta di casa, lì aveva lasciato tutto e tutti, amici, conoscenti, abitudini... Tutto!
E adesso si ritrovava a fare da capo, ad iniziare l'ultimo anno di scuola in completa solitudine.
Ci aveva messo un sacco a formare la bellissima vita che aveva e adesso guardatelo, di nuovo un povero coglione.

Però doveva ammettere che la zona non era per niente male, dopo tutto.
Era bella colorata, piena di gente, mare a poca distanza e un sacco di verde.

In mezz'ora o poco più, con il bus, aveva raggiunto scuola e vide davvero un sacco di persone, tra quelli che parlavano tra di loro, quelli che facevano i coglioni, quelli soli come lui...
Si guardò intorno, ed era proprio come uno di quei soliti film americani, dove c'era la gerarchia di persone: le spocchiose, i figli di papà, i cazzoni... Insomma la storia si ripete.

Timido ed in silenzio passò in mezzo a tutti, in cerca di un qualcosa che potesse fargli capire dove doveva andare.
Ma non appena fece un passo, un coglione con lo skate quasi non lo fece cadere, tagliandogli la strada.
"Diamine, stai attento cazzo..." ovviamente il colpevole non si era neanche fermato per assicurarsi che stesse bene, figuriamoci, stava ridendo mentre raggiungeva il suo gruppo di amici.
"Stupido." si lamentò da solo, andando avanti e cercando di dimenticare l'accaduto.

In prima ora doveva avere scienze, non perse tempo, domandando a qualcuno dove si potesse trovare.
Ma a chi poteva chiederlo... Si guardò in torno alla ricerca di una persona che potesse essere fottutamente normale e i suoi occhi caddero su due ragazzi.

Si avvicinò titubante.
"Ciao, scusate."
Attirò l'attenzione dei due, facendosi guardare e vide il ragazzo più alto squadrarlo.
"Ciao."

"Mi chiedevo se sapevate dove potessi trovare l'aula di scienze." li guardò.
"Nuovo? In effetti non ti ho mai visto da queste parti." Disse uno dei due guardandolo curioso ed Izuku annuì.
"Anche noi dobbiamo andarci, seguici..." A parlare era stato il ragazzo dai capelli bicolore e lasciò la frase in sospeso come per far capire che non sapesse ancora il suo nome.
"Izuku, Izuku Midoriya." disse abbozzando un veloce sorriso di cortesia.
"Bene, io sono Shoto e lui è Iida." mosse la mano in segno di saluto, il secondo nominato.

I due fecero strada al nuovo arrivato, facendogli domande come:
Quanti anni hai? Da quanto sei qui? e robe varie.

La campanella di inizio lezioni suonò, e poco a poco tutti gli alunni entrarono, occupando tutti i posti, ma solo uno era vuoto, quello vicino al suo.
Ma presto o tardi quel banco fu occupato da un ragazzo che entrò in ritardo in classe, strisciando la sedia e provocando un rumore piuttosto fastidioso.

Izuku si tappò le orecchie corrugando la fronte.
Ma era stupido o cosa?

Si girò per guardarlo e già i suoi occhi erano puntati su di lui.
Due occhi fottutamente calamitosi, ambrati, quasi tendente al rosso, affilati...
I capelli biondi, viso marcato e un corpo niente male.
Diamine se si sentiva in soggezione, e come se non mancasse, lo squadrò da testa a piedi, per poi cambiare visuale come se nulla fosse.

Izuku fece lo stesso, e si accorse subito dopo di star trattenendo il respiro.

"Non farci caso." una voce familiare lo fece girare e vide Shoto guardarlo.
Eh?

"Mh?" si sporse verso di lui.
"Perché?" aggiunse curioso, in effetti sembrava il classico spaccone, che se ne fregava degli altri.
"Tu solo... Non farci caso." rimase vago, ritornando al suo posto non appena sentì la voce della professoressa salutare e dare il buon giorno.

Izuku era confuso, perché non doveva farci caso? Cos'era tipo un sicario, faceva parte della mafia... Non lo so.
In effetti a primo impatto poteva sembrare una persona pericolosa, la classica persona che ti porta sulla cattiva strada.

Decise di lasciar perdere, immaginando che durante l'anno poteva capirlo da solo, di che persona si trattasse.

L'ora di scienze si concluse, ma il ragazzo al suo fianco era rimasto in un silenzio tombale, aveva scoperto si chiamasse Bakugou Katsuki, grazie all'appello fatto dalla professoressa.
Non lo aveva sentito neanche parlare... Sembrava quasi un mistero e più andava avanti, più si stava dannatamente incuriosendo a quella figura sconosciuta ai suoi occhi.

"Allora come ti è sembrata questa prima lezione-" Shoto e Iida stavano parlando con Izuku, ma una voce fastidiosa superò tutte le altre, facendo zittire per qualche secondo il chiacchierio di sottofondo.

"Katsukiiii~"

"Dio Santo eccola qui." disse Iida sospirando parecchio infastidito.
Era una ragazza dai capelli castani, e si stava dirigendo proprio verso la persona che più lo aveva incuriosito in tutta la sua vita.
"Chi è?" domandò abbassando la voce, rivolgendosi ai suoi due amici.

"Ochaco Uraraka, una vera stronza, è la sua ragazza e insieme fanno davvero una bellissima coppia." disse ironicamente, con voce altrettanto ironica.

La vide correre verso di lui, che la prese subito in braccio, baciandosi in modo molto vistoso e per nulla casto.
Si girò imbarazzato.
"Vieni andiamo, o qui potrebbe trasformarsi in un porno in live." commentò Shoto, e i tre uscirono dall'aula, ma Izuku continuava a guardarli, o meglio, guardava il biondo e poco prima di uscire vide i suoi occhi puntarsi su di lui, mentre baciava la sua ragazza.

Distolse veloce lo sguardo.

Cosa era appena successo, quel ragazzo era davvero il diavolo in persona, e si, anche se era solo da un'ora che lo aveva visto, la sua sensazione non mentiva, un cazzo di diavolo.

Dal primo giorno di scuola erano già passate 3h e doveva dire che non era per niente male, aveva avuto anche modo di conoscere gli amici di Shoto e Iida, trovandoli simpatici e gentili.

Adesso si trovava da solo nel bagno, intento a lavarsi le mani.
La porta si aprì, ed Izuku non ci fece molto caso, o almeno, non prima che quella persona si mise al suo fianco, facendo la stessa cosa che stava facendo lui.

Girò il viso e ahimè, si ritrovò a guardare il ragazzo dell'ora di scienze.
"Izuku eh?" ed ecco che per la prima volta aveva sentito la sua voce, calda e bassa, roca e sensuale.

Era un concentrato di testosterone quell'uomo.

"Già." disse sviando lo sguardo verso l'acqua e la chiuse, voleva andarsene subito.

Avete presente quando sentite quell'aura per nulla positiva, attorno ad una persona? Ecco Katsuki aveva proprio quell'aura.
"Sei un guardone, Izuku, mh?." la voce uscì seria, mentre il nuovo arrivato si stava asciugando le mani.

Si bloccò sul posto, girandosi veloce verso il biondo, che lo stava guardando senza far trasparire nessuna emozione.
Era semplicemente... serio.
"Cosa..?" domandò titubante.

Un guardone?!

Oh... Parla di sta mattina...

"Hai sentito bene, sei un guardone o mi sbaglio?" e adesso aveva assunto un'espressione divertita, con un mezzo ghigno sul volto.
"Dovresti stare attento a come ti muovi."

Il verdino lo vide avvicinarsi, e già vedeva la sua testa dentro il cesso.
Si irrigidì.

Ma Katsuki prese un pezzo di scottex, fissando il ragazzo mentre si asciugava con calma le mani, per poi buttare la carta nella pattumiera.

"Tranquillo, non mordo mica."
e detto ciò uscì dal bagno, lasciando una scia di colonia che entrò nelle narici del verdino.

Izuku guardava dritto davanti a sé e solo una domanda aveva in testa Midoriya: perché?

am i...? - bkdk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora