8.

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"Katsuki!!!!" Ochaco lo cercava ormai da minuti, ma continuava a non trovarlo e si stava davvero innervosendo.

Come poteva abbandonarla così alla sua festa?! Lo aveva mandato a prenderle una felpa per lei ed era sparito!

"Non ti preoccupare Ochaco, immagino starà arrivando o starà parlando con Kirishima." Momo cercava di tranquillizzare la sua migliore amica, ma sembrava del tutto inutile, così la vedo chiamare Katsuki, ma dopo qualche squillo, partì la segreteria.
"Fanculo." rimise il telefono in tasca continuando a cercarlo per la casa.

E nel mentre che imperterrita camminava per trovare il suo ragazzo, vide Kirishima e Kaminari parlare, senza però vedere Katsuki.
"Ragazzi!" la sua voce stridula fece girare i due, che per un secondo si guardarono come se la morte fosse arrivata.
"Si, Ochaco?" un sorriso più falso, Kirishima, non poteva fare.
"Dov'è Katsuki?!" chiese puntando le mani sui fianchi in attesa di una risposta.

"Eh? E che ne sappiamo noi." disse Kaminari infastidito dal tono della ragazza, e la videro sbuffare e andarsene senza neanche un grazie o un saluto.

"La odio, dico sul serio." disse Kaminari e Kirishima si trovò totalmente d'accordo con l'amico.

La mora riprovò a chiamarlo e non rispondendo ancora, pensò che la musica alta potesse non farli sentire il telefono, o che magari avesse il silenzioso..

"Dove diavolo si è cacciato..." guardava il contatto del fidanzato, riponendo il telefono nella tasca.

—-

"Izuku...?" la voce confusa del biondo lo risvegliò dal casino che stava per creare.
E subito il verdino si allontanò veloce come una molla, dal petto di Katsuki.
E con la testa bassa, rimase zitto guardando le sue scarpe.

Ed idem Bakugou.

Entrambi in un silenzio alquanto imbarazzante.
"Senti - il verdino alzò di nuovo il viso, rosso come un pomodoro - Fai finta di niente okay?" disse frettoloso.
Ma il biondo era in stato confusionario, e voleva dire qualcosa, smorzare la tensione ma tutto quello che aveva in testa erano quelle labbra che timide si avvicinavano alle sue.
"Vado..."

Aveva appena risolto un casino e adesso ne aveva appena fatto un altro.

Ma presto si trovò a sussultare quando sentì la mano del biondo, che veloce, prese il suo polso, fermandolo.
"Aspetta cazzo." disse con voce bassa, ed Izuku si bloccò seduta stante, in attesa di qualcos'altro.
Lo sguardo era sempre basso.
"Non mi hai dato neanche il tempo di realizzare." e con altrettanta voce bassa, forse per la vergogna, disse questa frase.

Izuku aveva il cuore in gola e il petto andava su e giù veloce, senza dargli un minimo di tregua.

"Cosa intendi dire...?" rispose Izuku con timore.
"Intendo dire che è successo tutto in fretta, stavamo parlando di una cosa e poi..." lasciò la frase in sospeso, facendosi intendere dall'altro.
"Si, io - rise per smascherare il nervoso - non so cosa mi sia preso." si prese la fronte tra la mano, dandosi dello stupido.

L'alcool dall'ansia era sceso tutto, facendolo tornare sobrio, più o meno..

La mano di Katsuki si levò dal suo polso.
"Non intendevo in quel senso."

Perché doveva dirlo? Non poteva arrivarci da solo?!

Midoriya lo guardò, e Bakugou ricambiò, stava chiaramente aspettando una risposta più sensata e articolata.
Il biondo sospirò, non era abituato a questo genere di situazioni, o meglio... Non aveva mai avuto una situazione del genere: con un uomo.

Sapeva di essere apprezzato anche dal suo stesso sesso, ma nessuno si era avvicinato a quello che Izuku quella sera aveva provato a fare.
Ma in quel momento la sua testa, il suo cuore ed il suo corpo, gli dicevano di non far andare via il ragazzo.

"Non so cosa pensare, Izuku, sei arrivato qui, e mi hai sbattuto in faccia questa cosa, puoi capirmi che sono leggermente confuso e in difficoltà?" spiegò tranquillo quello che stava provando esattamente in quel momento e vide il verdino annuire timido e vergognoso.

"Non voglio che tu esca da quella porta, triste o confuso..." continuò il suo discorso e ad Izuku gli si illuminarono gli occhi, sentire da quel ragazzo freddo e distaccato, dire certe cose, gli scaldava il cuore e lo mettevano in totale imbarazzo.
Ma un imbarazzo piacevole.

"Ho esagerato, non so cosa mi sia preso, mi disp-" venne bloccato da una porta che si aprì di colpo, e... ahimè... Il volto della mora si tramutò in uno confuso ma al tempo stesso infastidito.
"Katsuki?! Izuku?!" la videro avvicinarsi a grandi falcate, fino a loro.

Izuku in quel momento voleva morire, voleva sparire dalla faccia della terra e non farsi più vedere da nessuno.

"Ochaco." il biondo sembrava piuttosto tranquillo e questo calmò il verdino.
"Non ti trovavo più! ti ho chiamato un sacco di volte!" urlava.
Izuku voleva mollarle una sberla.

"Ho il silenzioso." vide la mora prendere per il braccio Katsuki.
"Ti perdono." sorrise.
Poi guardò il verdino, e parecchio confusa chiese: "Che ci facevi solo con lui?"
Izuku boccheggiò in cerca di una scusa ma nulla gli veniva in mente, fin quando Katsuki non fece distogliere lo sguardo accusatorio di Ochaco da lui.
"Stavamo parlando di una roba di scuola, il prof di scienze ha dato un compito importante." e sempre con tranquillità, il biondo risolse velocemente il piccolo casino.
"Ohh, capisco." davvero molto interessata.

Il verdino stava per rispondere, affermando quello che aveva detto Katsuki, ma Ochaco lo trascinò fuori dalla stanza.
Ma prima che i due potessero sparire tra la gente, Katsuki lo guardò per qualche secondo e quasi le sue ginocchia non cedettero: Katsuki gli aveva fatto un mezzo sorriso.

Ed ora era solo, davanti a quel tavolo da biliardo, a ripensare a quello che era successo nel giro di cinque minuti, sorridendo quasi di nascosto come se qualcuno potesse vederlo e giudicarlo.

Si coprì il volto con entrambe le mani, sentendo di nuovo il volto arrossarsi, doveva assolutamente sciacquarsi la faccia per riprendersi.

"Non ti allontanare più in questo modo!" la voce disperata della mora quasi non gli faceva sentire più la musica, e ce ne voleva, dato il volume...
Katsuki sospirò senza rispondere.

Aveva guardato per un'ultima volta Izuku, e lo aveva visto lì, solo, con le gote ancora arrossate e le mani che si torturavano dal nervoso, sembrava un cucciolo di cerbiatto smarrito.
E questa cosa lo aveva fatto confondere di più, perché guardare i dettagli di lui?
E perché dispiacersi tanto in quel modo e perché gli aveva dato fastidio che Uraraka avesse rovinato quel momento?!

La risposta la sapeva, solo... Non voleva ammetterlo.

Ma la festa andò avanti senza più vederlo, lui si era direzionato dai suoi amici ed ora era con loro a parlare di chissà cosa.
Ma era lì con il corpo, non con la testa.

"Katsuki? Sembra che tu abbia passato i minuti peggiori della tua vita prima di venire qui." Kirishima lo risvegliò da quello stato di trance e Bakugou lo guardò.
"Eh? No, sto bene." chiuse subito la questione, ma al rosso non andava giù era successo qualcosa e lo avrebbe scoperto.

E dopo minuti dove aveva ripreso a parlare insieme agli altri, aveva notato ancora il comportamento distaccato del biondo, così inventandosi la prima scusa che gli venne in mente, per portarsi via Katsuki.
"Porto questo noioso a farsi una birra." rise provocando delle risatine da parte degli amici.
Il biondo si sentì tirare dal braccio.

"Kirishima che cazzo fai?" domandò confuso l'amico, e fino a quando non si trovarono in un angolo del giardino con in mano una birra, il rosso, non parlò.

"Quindi?" la voce era più dura.
"Quindi cosa?"
"Non fare il finto tonto, per Dio." Kirishima sapeva che far sfogare Katsuki era alquanto difficile, ma lui alla fine ce la faceva, ogni singola volta.

"Non ho nulla da dire, testa di cazzo." bevve un sorso di birra e, il rosso quasi non rise divertito per il "sorso" bello lungo che aveva fatto.
"Povera birra, bevuta così in fretta..." Kirishima lo prese per il culo e vide il biondo distogliere lo sguardo.
"Non hai nulla da dire, ma hai una faccia che potrebbe far davvero spaventare un bambino, a mio parere."

Gli occhi rossi e affilati di Katsuki si posarono su quelli del migliore amico, squadrandolo.
"Non mi sembra di aver detto nulla di che." lo prese di nuovo in giro.
Il biondo sospirò profondamente.

Doveva liberarsi di questa piccola cosa, ma, eddai, era Katsuki Bakugou, il ruba cuori...
Come poteva dire che era successo il contrario?

am i...? - bkdk.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora