Addio felicità [Part. 2]

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Dopo mi disse che...la mamma era morta. L'hanno investita due ubriachi senza patente.
Caddi a terra e iniziai a piangere, urlavo "mammaaaa! Perché a me?? Perché a me???.
Mi mancava l'aria, ma continuavo a piangere. Mio padre anche se si erano separati e non si parlavano da mesi, piangeva. In fin dei conti era la madre delle sue bambine.
Dopo venne da me, mi abbraccio'. Mi voleva consolare.
Ero distrutta, arrabbiata, depressa...non ce la facevo più. Volevo morire. Poco dopo arrivò mia sorella. Quando mio padre disse della mamma, anche lei come me e lui, si mise a piangere.
Andai poi in camera mia. Mi misi la testa sulle ginocchie e singhiozzavo. Mi toccai di nuovo le spalle. Non volevo più stare in quel corpo! L'unico modo per non sentirmi più in quel corpo era...uccidermi. Volevo farlo, ma non ce la facevo.
Come se questo non bastasse, la mia amica Emmä mi mandò un messaggio dicendomi come stavo.

Emmä "ehii Ire! Come stai? Io benissssssimo"
Io "male!!!!!! Non mi parlare più!! Capito????? Non ti ci provare a rispondermi!!! Altrimenti ti blocco!!
Emmä "Ire ma che ho fatto? :,("
La bloccai senza pensarci troppe volte. Ero incavolata con il mondo intero'!! Perché tutto questo deve accadere a me???? Perché proprio a me??? C'è tanta gente cattiva al mondo, che dovrebbe solamente patire le pene dell'inferno!!!
-Basta, me ne vado- mi dissi! Quindi presi uno zaino eci misi dentro un piccolo specchio, due bottiglie d'acqua,dei soldi, il mio cellulare, una coperta e una scatola di biscotti!
Aprì la finestra, mi aggrappai all'albero di ciliege e scappai (alla Bart Simpson). Sapevo già dove andare. Corsi come un leone verso il bosco!
Dopo mandai un messaggio a mio padre che diceva -non ce la faccio più papà a reggere! Addio-. Arrivati nel cuore del bosco c'era una casetta! Era quella che mia madre aveva fatto costruire solamente per noi due! Dentro di essa ci sono mille ricordi bellissimi di me e di lei...la mia prima parola, la prima caduta...
Ricordo perfettamente mia madre. Alta, bionda, occhi azzurri...come erano belli. Aveva tanta, ma tanta voglia di vivere e di vedere me e mia sorella crescere. Ci chiamava sempre "pandine".

Se non mangi sei una stranaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora