II

273 10 0
                                    

Continuammo a camminare e neanche a metà strada incontrammo un ragazzo, io non vedevo non saprei descriverlo e Madison con la preoccupazione della mia salute non l'ha riconosciuto subito.
Chiese come ci potesse aiutare e mi diede della semplice acqua, già dal primo sorso iniziai a vedere meglio e cominciai a squadrare dalla testa ai piedi quel ragazzo: sentivo che in lui ci fosse qualcosa di familiare, io lo guardavo e lui mi guardava fino a quando ad un certo punto lasciai la presa di Madison e abbracciai con forza Tom.
Non lo vedevo da tanto tempo. Mi distaccai e gli misi un braccia attorno a lui, vedevo Madison confusa ma dopo un paio di secondi si rese conto e...
Madison: Tom Kaulitz! Non ci credo! Disse guardandolo entusiasta. E tu Ady, è come se lo conoscessi da tempo...
Ady: Si, Madi, effettivamente è così. Non te l'ho mai detto perché ad essere sincera non c'ho mai pensato visto che io e lui non ci vedevamo da tanto tempo. Dissi, con gli occhi pieni di gioia.
Madi: Ah, ok...

2 ORE DOPO

Madison: Oddio Ady si è fatto tardi, penso che dovremmo rientrare.
Tom: Se volete io sono disponibile per un passaggio. Disse, guardandomi maliziosamente.
Ady: Per noi va bene, anche perché c'è un po' di strada da fare e a piedi non penso ci arriveremo in tempo.
Salimmo in macchina: bella nuova e lussuosa. Solo un ricco poteva permettersela, Tom lo era e anche abbastanza.
Con sicurezza Tom aprì la portiera del posto passeggero invitandomi a sedere.
Tom: Ecco a lei, principessa. Disse sorridendo.
Entrai, ero tutta rossa e penso di sentirmi una vera principessa, anche solo un piccolo gesto può farmi provare qualcosa.

Passarono più o meno venti minuti e Tom tutto il tempo mise la sua sensuale mano sulla mia coscia... I brividi invaderò il mio corpo e piano piano saliva fino ad arrivare sotto la gonna.
Madison era ai posti di dietro e si accorse di quanto disagio sentivo in quel momento, semplicemente però lasciò stare e a me sembrava che facesse la terza in comodo.

Dopo mezz'oretta arrivammo a destinazione e Tom sembra che si dimenticò per un momento che in quella macchina ci fosse anche Madison. Mi girò delicatamente il viso e io lo guardavo negli occhi, lui però mi guardava le labbra e si capiva palesemente avesse voglia di baciarle.
Tom: Le tue labbra sono meravigliose, Ady...
Ady: Grazie. Dissi con tono basso e insicuro.
Madison cercò di separarci esclamando Kaulitz ti decidi o no a salutarci?!
Tom: Ah, si. Disse aprendo la macchina salutando Madison con il semplice gesto del ciao, a me fece l'occhiolino.

Arrivate davanti alla porta di casa stavo per aprire fin quando non sentii chiamare il mio nome. Era Tom, mi girai e mi fece segno di avvicinarmi. Lo feci e mi chiese il numero, in fondo eravamo amici e decisi di darglielo. Glielo dettai e lo segnò sul suo braccio.
Se ne andò e mi allontanai andando verso Madison, mi guardava come se avesse l'idea che stessi nascondendo qualcosa, ma io da nascondere non avevo proprio un bel niente. Forse era lei la prima a non dire quella che stava davvero pensando.

Salutai di fretta mia madre facendogli un breve sorrisino, presi con forza il braccio di Madison e la tirai dirigendoci in camera mia. Mi sedetti sul letto invitandola a fare lo stesso, la guardai e cominciai.
Ady: Madison cos'hai, sembri strana. Ti vedo come se stessi tenendo tutto dentro. Dissi preoccupata.
Madison: Ok... lo dico senza pensarci due volte. Ady, io ho qualcosa contro te e Tom. Disse con tono quasi arrabbiato.
Io non le risposi, sapevo che anche se dicevo una minima parola lei si offendeva, quindi lasciai perdere guardandola però negli occhi con uno sguardo che valeva mille parole.

Scesi le scale lasciando sola Madison e andai in bagno, mi feci una doccia fredda e veloce.
Passarono quindici minuti e io ero già pronta per andare a letto. Indossai un pigiama molto leggero di raso, di un colore azzurrino come i fantastici occhi di mio padre che ormai non c'era più...
Madison in tutto questo guardò per tutto il tempo il telefono non rivolgendomi parola, vedevo che era frustrata quindi andai da mia madre chiedendole il favore di accompagnare Madison a casa e lei mi rispose Ady, è successo qualcosa? Non me l'aspettavo da te.Di solito state anche una settimana insieme. Disse, guardandomi con sguardo confuso. Le risposi a sua volta dicendole che non fosse successo niente, che non mi sentivo molto bene e che preferivo lasciare Madison a casa. Mentii.

Madison si preparò e senza neanche salutarmi andò dritta verso l'uscita di casa mia facendosi accompagnare da mia madre.
Rimasi a casa sul letto, la stanza era in disordine ma non ci feci caso e misi le cuffie ascoltando i TH.
Arriva mia madre, stanca si mise subito a letto, nemmeno si degnò di uno sguardo. Immagino perché fosse assonnata dopo una lunga giornata. Mi misi sotto le coperte anche se stavo morendo di caldo, finalmente il giorno dopo sarà sabato e non dovrò andare a scuola.
Chiusi gli occhi cadendo poi in un sonno profondo.

Almeno un messaggio, ragazzinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora