XII

130 6 0
                                    

Passammo una bella giornata insieme fino all'ora di cena.
Poi dopo aver mangiato rimanemmo tutti seduti fin quando mia zia ruppe il silenzio.
Bea: Quindi fai parte dei Tokio Hotel, da quanto tempo?
Tom: Si, inizialmente io e miei compagni venivamo chiamati Devilish dove con noi c'era anche Ady. Per quanto riguarda la band dei TH l'abbiamo fatta conoscere più meno nel 2005, con noi c'è anche la mia ragaz- Gli diedi un calcio da sotto il tavolo. Nono, volevo dire Ady. Disse, un po' insicuro facendo un sorriso sforzato.

Adele: Lo sapevo! Ady sei una stronza! Disse dandomi una leggera spinta per poi andarsene su in camera mia che ormai diventò la sua.
Ady: Scusate vado un attimo da Adele. Le mie parole furono quindi seguite da una strisciata di sedia esagerata, ero arrabbiata anch'io. Cosa pensava? Che lei mi comandasse? Non era affatto così.
Salii le scale e mi diressi in camera mia dove trovai Adele sdraiata sul letto dando le spalle alla porta da cui io entrai sbattendola.
Adele di scatto si girò e si mise seduta sul letto.

Adele: CHE CAZ-
Ady: ZITTA! Che cazzo pensi che tu mi potessi comandare?! Dissi urlando per poi chiudere la porta dietro di me in modo che nessuno ci sentisse.
Adele: Ma l'hai visto con chi ti sei messa? Quello è un puttaniere, appena lo vedrai con un'altra non venire a lamentarti da me!
Ady: Secondo me tu sei solo fuori di testa! Mi sembri Madison quando fai così! Lui mi ama davvero, tu che ne sai? Sei stata con me in tutto questo tempo?!

Adele: Fortunatamente no, non volevo vedervi scopare!
Ady: Ok Adele, vattene a fanculo! E sbattei un'altra volta la porta questa volta però chiudendola.

TOM'S POV

Ero da solo con la mamma e la zia di Ady e mi sentivo un po' a disagio, Ady sembrava arrabbiata e io ci rimasi anche male dal comportamento che ha avuto sua cugina nei miei confronti.
Sentimmo la porta della camera di Ady sbattere per poi sentire urla, non si capiva però cosa dicevano. Dopo un pochi minuti calò un bel silenzio imbarazzante, per uscire da questa situazione cominciai.
Tom: Scusatemi, vado un attimo da Ady. Dissi, cercando di mantenere la calma. Salii le scale e vidi Ady davanti camera sua con il cellulare in mano.
Tom: Ady, che è successo?
Ady: Nulla Tom, lascia stare.
Tom: No Ady, dimmi che cazzo è successo! Alzai un poco la voce. Ady di scatto lasciò il telefono su un mobile lì vicino e mi tappò la bocca.
Ady: Non urlare. Disse sottovoce.
Tom: Dimmi cos'è successo allora. Dissi e mi prese il braccio trascinandomi in bagno.

Ady chiuse cercando di non fare rumore la porta e cominciò.
Ady: Tom, mia cugina non è contenta della nostra relazione.
Tom: E quindi? Vuoi lasciarmi perché te lo dice lei?!
Ady: Assolutamente no, tu mi hai detto di dirtelo ed ecco qua.
Tom: Ha detto altro? Dissi chiudendo i pugni, penso che sapete già quello che potrebbe accadere.
Ady: Non so se dovrei dirtelo...
Tom: DIMMELO! Dissi urlando e avvicinandomi ancora di più a Ady, le diedi un piccolo spintone e lei sbattè con le spalle contro il muro.  Sembrava che avesse paura che io le facessi del male. Non sono arrabbiato con te, sono arrabbiato con quella puttana di tua cugina!
Ady: Ha detto che sei un puttaniere. Disse con voce tremolante, sembrava si sentisse in colpa.
Tom: Ok, questo è davvero troppo. Mi dava fastidio quando mi soprannominavano così. Aprii la porta del bagno con forza e andai verso camera di Ady dove trovai sua cugina sul letto. Di scatto si alzò e andò verso di me con l'intenzione di farmi qualcosa, ma lei con me non faceva nemmeno mezzo punto. Subito le diedi uno spintone e lei quasi cadde.

Adele: Ah ecco il puttaniere di Ady, ti presenti con gentilezza vedo, immagino cosa fai alla tua ragazza se fai questo a me. Disse con sicurezza.
Tom: Non le faccio proprio niente, zitta puttana! E le diedi uno schiaffo così forte che cadde a terra. Mi voglio rassicurare che non dici niente a nessuno, ok puttanella?
Adele: Ok. Era un'ok così freddo...
Andai quindi nuovamente da Ady e lei penso che si immaginò qualcosa ma fece un sorrisino appena le andai in contro. Le diedi un veloce bacio a stampo e c'è ne andammo.

Scendemmo le scale e arrivati in cucina feci finta di niente; non mi accorsi però che tenevo la mano a Ady, ma non m'interessava più di tanto, me ne dovrei per caso vergognare? No, quindi lasciai perdere e notai che Ady non fece niente per "allontanarmi".
Mamma di Ady: Ady, quindi da quello che ho capito siete fidanzati?
Ady: Si, mamma. Disse sorridendo e anch'io feci lo stesso.
Mamma di Ady: Ah bene. Ady, vattene. Aspetta? Cosa? L'aveva detto davvero? Speravo solo di aver sentito male ma sentì lo stesso anche Ady.

Ady guardò sua madre con disprezzo.
Ady: Amore andiamocene. Annuì e la seguì lasciando la presa della sua mano senza alcun motivo. Una volta usciti chiuse con forza la porta e si appoggiò rapidamente al mio petto mettendo le mani dietro al mio collo e io l'abbracciai mettendo le mie mani sulla sua schiena. Lei mi stringeva forte, stavo quasi per soffocare ma lasciai continuare quel caloroso abbraccio.
Ady stava piangendo sulla mia spalla, dovevo fare qualcosa.
Sua madre la fece ridurre così, ma che cazzo ha la gente in testa? Sono tutti malati!

Tom: Piccola stai tranquilla, ci sono io. Staccò la testa dalla mia spalla e mi diede un bacio sulla mia guancia sinistra, a quel punto mi staccai e le presi la mano e andammo verso la mia auto.
Nel frattempo notai che si fece mezzanotte e lei sembrava molto stanca. Ci dirigemmo verso l'hotel e presi in braccio Ady portandola sul mio letto, quello di me e Bill in realtà ma a lui non diede fastidio.

Tom: Cazzo Bill, non so più che fare...
Bill: Che è successo sta volta? Disse guardando Ady bella comoda su letto.
Tom: Sua mamma e sua cugina non accettano la nostra relazione e sua madre l'ha cacciata fuori casa.
Bill: Cazzo. Risposi con un *Già*. Ady stava letteralmente dormendo nel vero senso della parola e non mi andava di spostarla di nuovo quindi io dormii con lei e Bill invece si addormentò sul divano, ci fece un piccolo favore.

Almeno un messaggio, ragazzinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora