VII

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IL GIORNO DOPO

Era finalmente il ventuno maggio e quel giorno mi svegliai molto presto a causa dell'appuntamento in studio con la band alle 9:00 del mattino. Da quel giorno non andai più a scuola e mi svegliai verso le 7:15 quindi avevo molto tempo per prepararmi. Ero ancora nel letto dell'hotel fin quando non sentii bussare alla porta, ero in intimo e velocemente mi misi delle culotte nere e un top di raso rosa antico con scollatura a V non troppo bassa con del pizzo bianco latte.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti il bellissimo e perfetto Tom vestito con dei jeans blu baggy, una lunga maglietta nera con una stampa particolare, una fascia nera e un giubbotto smanicato nero.

Tom: Ady, bellissim- Non finì di parlare che si bloccò per guardarmi dalla testa ai piedi. Ero davvero così bella?

TOM'S POV

Mi fermai davanti a lei senza nemmeno finire la frase che stavo per dire, era fantastica. Con quel top rosa di raso dalla scollatura si vedeva leggermente il seno e fuori dalle culotte si vedeva pena l'intimo.
Era fantastica e perfetta. Notai che si svegliò proprio adesso, con quegli occhi a gatta è le labbra leggermente gonfie. Guardavo esse con il desiderio di baciarle e non persi tempo a farlo. Mi avvicinai piano piano a lei, tra di noi c'erano appena tre centimetri di distanza e lei sembrava ipnotizzata da me. Anche lei era bloccata.

Afferrai i suoi fianchi e l'avvicinai ancora di più a me, toccai finalmente le sue sensuali labbra con le mie; mise le sue mani attorno al mio collo, le piaceva. Rapidamente nella mia testa pensai "Lei è la donna della mia vita".
Mi staccai per un momento e chiusi la porta, mi voltai e mi sedetti sul letto di Ady che non esitò a sedersi a cavalcioni su di me. Mi sdraiai e lei mi seguì, toccò il mio petto e le nostre lingue si incrociarono.
Ci sapeva fare la ragazza...

ADY'S POV

Eravamo sul letto ed io su di lui a cavalcioni, le sue mani dai fianchi velocemente arrivarono al mio lato b.
Tom si staccò e mi guardò negli occhi per poi prendere il cellulare e guardare l'ora, erano già le otto. Mi respinse e ci alzammo tutti e due, direi che basta questo.
Tom: Ady, sei perfetta in tutti i punti di vista. Disse, guardandomi intensamente molto vicino a me. Diventai tutta rossa, mi stampò un bacio in bocca e mi sentivo sua.
Andai im bagno e mi feci una doccia veloce con acqua fredda, c'era davvero tanto caldo. Uscii dalla doccia mettendomi una tovaglia bianca che partiva da sotto le ascelle fino a sopra le ginocchia.

Uscii dal bagno e trovai Tom con il telefono che mi aspettava e nel mentre che messaggiava con Bill, gli stava raccontando quello che successe con me circa venti minuti fa.
Alzò la testa e mi guardò passare davanti a lui.
Tom: (sottovoce) Che bona.
Lo guardai.
Ady: Tom, hai detto qualcosa per caso?
Tom: Cosa Ady? Ah nono... Disse, insicuro, toccandosi il lobo e leccandosi il pearcing che aveva al labbro.

Aprii il cassetto.
Tom: Aspetta, questa volta decido io. Mi voltai e annuì sorridendo. Prese una minigonna stretta di jeans in denim a vita bassa e un top nero, prese le New Balance, una collana, gli occhiali e un cappellino grigio chiaro che accompagnava le scarpe.
Mi vestii, mi piaceva davvero tanto quello che aveva scelto, mi guardai allo specchio e misi un po' di mascara e lip gloss e siamo finalmente pronti per uscire. Erano già le 8:50 e squilla il telefono di Tom, era Georg.
Georg: Tom, chiama Ady e scendete. Siamo qui giù.
Tom: Si Georg, arriviamo. Disse chiudendo la chiamata.
Tom: Ady, i ragazzi sono qui sotto, scendiamo.
Annuì e velocemente misi del profumo per poi seguire Tom per andare in ascensore. Lì dentro eravamo soli e una volta che si chiusero le porte mi diede una leggera pacca sul sedere per poi mettere la mano sul mio fianco.

Uscimmo dall'hotel e Georg era alla guida con al posto passeggero Gustav, dietro c'era Bill e c'erano due posti liberi vicino a lui. Tom si mise in mezzo e io alla sua sinistra, chiusi la portiera e mi mise una mano sulla coscia dandomi poi un bacio sulla mia guancia destra per poi sussurrandomi all'orecchio.
Tom: Sei mia. E rise salendo sempre di più con la mano fino ad arrivare sotto la gonna, toccando leggermente le mie mutandine.

Vedevo Bill che si sentiva palesemente il terzo in comodo e ci può stare, però sembrava felice per noi. Forse pensava fossimo fidanzati... Si sentiva a disagio. Insomma, Tom mi ha appena messo la mano sotto la gonna. Sembrava quasi si fosse dimenticato che in macchina ci fossero anche gli altri, non provava disagio nemmeno un po'.

DOPO 1 ORA E MEZZA

Arrivammo in studio, finalmente potrei dire, quell'atteggiamento di Tom nei miei confronti mi stava creando imbarazzo ma allo stesso tempo mi sentivo completamente sotto il suo controllo.
Scendiamo dall'auto e saliamo le scale, Bill aprì la porta dello studio ed era una piccola ma grande stanza con mura non troppo alte di un giallino chiaro. C'era una chitarra ben esposta (immagino sia di Tom) di color rosso sangue, una pianola elettrica, una batteria è un contrabbasso .
A sinistra della stanza c'era un piccolo divanetto a tre posti nero in pelle dove Bill, Gustav e Georg si sedettero. Tom invece si sedette a terra con gambe incrociate, sembrava soddisfatto del mio outfit creato da lui.

Mi sentivo un po' dispersa non sapevo che fare fin quando Bill si alzò e si avvicinò per poi dirmi Ady, noi vorremmo sentire le tue qualità nel canto e nello strumento, ti chiediamo quindi per prima cosa di cantare due canzoni a tuo piacere e gli altri faranno la base con gli strumenti. Annuii.

Dissi quindi di cantare Pain Of Love e Schrei. Gustav, Tom e Georg erano quindi pronti per cominciare e lo ero anch'io. Ero gasatissima più che altro.

3 MINUTI DOPO

Finisco di cantare e Bill durante le canzoni sembrava incantato dalla mia voce, mi disse che intonai molto bene tutto. Notai anche Tom che nel frattempo mi guardava innamorato e Gustav e Georg erano felici e soddisfatti di me.
Senza perdere tempo quindi provai tutti gli strumenti, mi mancava solo la chitarra. La impugnai e rapidamente Tom mi spiegò in parole povere gli accordi anche se barcollavo un po'. Tom se ne accorse e mi disse che qualche giorno vorrebbe darmi delle lezioni di chitarra e io dissi di si tutta contenta.

Ero pronta.

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