CAP. QUINDICI

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30 MAGGIO, 5:30

POV. LOCO

Era il compleanno di Nico, tutto era pronto. Gli avevo già mandato un messaggio d'auguri, ma la sorpresa sarebbe arrivata nel pomeriggio. Gli avevo chiesto se potevamo vederci alle quattro al parco nella via dietro casa sua, ed aveva accettato. I biglietti per Ariete erano pronti, uno per me e uno per lui. Mi preparai per andare a scuola e uscii di casa.

POV NICO, DOPO SCUOLA

Oggi era il mio compleanno, wow. Non capita tutti i giorni di fare 19 anni, anzi, e per cominciare al meglio la giornata Loco mi aveva chiesto se potevamo vederci. Ero uscito per andare al parco. Là vidi Loco con una mano dietro la schiena, che cosa aveva organizzato stavolta?

N: Ciao Locoo

L: Nico!

Lo abbracciai e lo baciai.

N: Che mi racconti?

L: Che mi racconti tu? È il tuo compleanno!

N: Mi sento strano, devo ancora realizzare...

L: Ho qui una cosa per farti tornare alla realtà... TA DAA

Lo guardai tirare fuori due biglietti per il concerto di Ariete, stava scherzando!

N: LOCO

Loco rise

L: Sì! Per me e per te!

N: Grazie, grazie davvero! Che bel regalo, vieni qui...

Lo abbracciai di nuovo, wow, Ariete! Era stato veramente carino.

Parlammo fino a sera e poi andammo a mangiare in un locale nei pressi del parco. La serata era calda e tirava un dolce venticello. Le foglie degli alberi del parco erano ancora illuminate dal sole quando uscimmo nel parco per tornare a casa. Loco mi aveva invitato a dormire da lui, quindi dopo una breve chiamata a mia mamma varcammo la soglia di casa sua.

Sua mamma e sua nonna non c'erano, ma mi avevano già fatto gli auguri telefonandomi presto la mattina. Loco mi prese per mano e dondolando mi condusse al divano.

L: Siamo soli

N: Siamo soli

Si lasciò cadere sul divano e mi tirò dietro, i miei capelli a un centimetro dai suoi occhi. Sentii la sua mano spostarsi sul mio collo e tirarmi a sé. Un secondo dopo mi stava baciando, mentre le sue mani affondavano sempre di più nei miei capelli. Spostai le mie dita nell'incavo del suo collo, tra la clavicola e la gola, e sentivo che il bacio si intensificava. Loco mi spinse via, turbato.

L: Scusa

N: Per cosa?

L: Non volevo, non so cosa mi sia preso.

Gli presi la mano.

N: Loco, stiamo insieme ora, è ok!

L: Sì, lo so, lo so, ma prima era diverso, ora siamo qui e potremmo farlo e io non sono sicuro, non lo so, non lo so.

N: Loco, a me stava piacendo, se vuoi possiamo continuare...

Un'esitazione. Un presentimento.

N: Ma non è questo che vuoi, vero?

Loco chinò la testa, rosso sulle guance.

L: Non sai quanto lo vorrei.

N: Va bene, va tutto bene, calmati, possiamo riposare di là, se ti va, non dobbiamo farlo per forza...

Dopo tutto questo tempo? - NicolochisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora