Nel corso della nostra vita ci imbatteremo in diversi tipi di ostacoli, diversi tra loro, oltre che in una serie di circostanze diverse, sia impreviste che prevedibili. Nate pensava proprio a questo dopo aver passato la notte rapito dall'insonnia.
Appena entrato in casa dopo aver lasciato Lauren e il parcheggio, è corso al piccolo armadio a muro che decorava il corridoio al secondo piano della sua casa, che era pieno di scatole di cartone contenenti parti del suo passato. Ne cercava però solo uno, precisamente quello che si riferiva alla sua permanenza in ospedale quando aveva solo dieci anni.
Frugando tra le varie carte, trovò la foto che aveva segnato parte della sua infanzia, proprio quella che mostrava sia lui che la ragazza dagli occhi verdi che condividevano la stessa stanza d'ospedale: la 114. Poi si tolse bruscamente la cravatta e la camicia per guardarsi allo specchio.
Respirando affannosamente, fissò la sua attenzione sulla cicatrice che gli decorava il petto a seguito del trapianto di cuore che aveva subito quasi dieci anni prima. Lasciando ricadere la testa all'indietro, chiuse gli occhi e ricordò il numero di volte in cui una particolare frase si era ripetuta nella sua mente.
"Le cicatrici sono fighe" ha ripetuto il giorno dopo mentre guardava Lauren entrare in casa sua con diversi sacchetti di plastica pieni di cibo.
La stessa che, dopo aver lasciato gli acquisti sul bancone e aver aiutato i genitori a riporli nei rispettivi ripostigli, salì a due a due le scale fino alla sua stanza dove compose uno dei suoi numeri preferiti e lo lasciò in vivavoce prima di aprire le porte a due ante dell'armadio.
"Ciao, ciao" disse la persona all'altro capo della linea. "Hai chiamato il servizio clienti, per favore lascia un messaggio dopo il segnale acustico" ha scherzato.
"Shannon..." Lauren alzò gli occhi al cielo, disperata.
"Che poco umorismo" si lamentò la suddetta. "Cosa c'è che non va? Non sai quale perizoma scegliere per il tuo appuntamento?" la punse di nuovo.
"Non è un appuntamento" rispose Lauren, spostando le grucce avanti e indietro.
"Glielo hai chiesto tu" le ricordò.
Quella stessa mattina, appena svegliata ed essersi messa in paro con gli appunti, la mora aveva deciso di fare una videochiamata con la sua migliore amica in cui le spiegava tutto quello che era successo la sera prima, compreso il repentino cambiamento di umore di Nate. Dopo detta conversazione, Shannon era riuscita solo ad affermare ulteriormente le sue teorie.
"Non so cosa indossare, non ho niente!" Lauren si lamentò con un sospiro prima di sedersi sul letto e fissare l'armadio.
"Vediamo, Lori" rise dall'altra parte. "Cosa hai chiesto a Camila stamattina?" le chiese.
"Le ho chiesto dove saremmo andate" rispose ad alta voce.
"Molto bene, e cosa ti ha detto?" insistette.
STAI LEGGENDO
Inconditional || Camren || Traduzione ITA
FanfictionLe persone potranno dimenticare le tue parole, le tue azioni e persino le tue promesse, ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire. Storia originale sul profilo di: @wildmadness