Capitolo 30

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~Attenzione: capitolo abbastanza lungo~

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Fallimento: azione errata o difetto di una persona o di una cosa.

Ce ne sono molti che commettiamo durante la nostra vita, dal più lieve al più grave, ma sono questi che ci fanno andare avanti come persone e ci aiutano a superare le nostre paure, correggere i nostri errori o semplicemente imparare da loro, e Lauren nello specifico era in quelle fasi.

Dal suo punto di vista basato sulle ultime settimane, per un motivo o per l'altro, alla fine è sempre stata la latina a tornare da lei invece che il contrario e, in un certo senso, non le piaceva.

Per questo motivo e con un'idea folle nata durante l'allenamento di softball ha finalmente risposto a Camila con un luogo e un orario precisi. Lo stesso messaggio che è stato ricevuto e letto dalla destinataria, la quale, con espressione seria, ha sospirato ed è tornata a prestare attenzione alle parole del suo insegnante prima di spingere la sua sedia con la stessa forza con cui Lauren stava spingendo il carrello della spesa ore dopo.

"Ancora non ci credo che lo sto facendo" disse alla castana, che camminava tra le corsie del supermercato come se fosse casa sua. "E se non le piace o pensa che sia sciocco? E se non si fa viva?" sbuffò, alzando ulteriormente il tono sull'ultima domanda.

"Cosa ci manca?" la ignorò, guardando nel carrello.

"Shannon, mi stai ascoltando?" Roteò i suoi penetranti occhi verdi.

"Ecco, anche questo" cancellò le cose sulla lista che aveva creato sul cellulare. "Questo no perché non ne abbiamo bisogno" continuò come se niente fosse. "Perché hai tolto dalla lista le candele?" Aggrottò la fronte, cercando lo sguardo della sua migliore amica.

La stessa che, appena udita l'ultima frase, cambiò la sua espressione seria in una triste e un po' abbattuta. Shannon, che era a conoscenza della paura degli incendi di Lauren, si scusò con uno sguardo dispiaciuto e ripose la candela al profumo di mela che aveva raccolto sullo scaffale.

"Scusa" disse avendo bisogno di scusarsi ancora, ma ad alta voce.

"Non preoccuparti" la mora sorrise di sbieco. "Cosa ci manca?" Voleva sapere.

"Penso niente" rispose lei, guardando la sua migliore amica sospirare. "Ehi" le si avvicinò e le sollevò il viso. "Verrà" le assicurò.

"Non è esattamente questo" si allontanò lentamente. "Non posso spendere così tanto dei miei risparmi"

"E non lo farai, Lauren" continuò a guardarla. "Prenderemo molte delle cose che ci servono dalla mia cantina. Inoltre, pensa che tra due mesi sarà il tuo compleanno e aprirai i due testamenti. Non succederà nulla se spendi una piccola parte ora"

"I soldi di Alex mi servono per studiare" le ricordò.

"E quelli dei tuoi genitori biologici?" insistette la castana.

"Ero troppo giovane per capire la situazione economica in cui si trovavano, non so quanti soldi ci sono o se addirittura sono solo debiti". Sospirò. "Ma ho bisogno di una macchina, quindi..." Alzò entrambe le sopracciglia e spinse di nuovo il carrello.

Rendendosi conto che la conversazione era finita lì, Shannon si strinse leggermente nelle spalle e seguì le sue orme. Conosceva le responsabilità della sua migliore amica, soprattutto per quanto riguardava i soldi, ma in quel momento sembrava che la mora non fosse in grado di ricordare di essere candidata a ricevere una borsa di studio di cui Coach Cox le aveva parlato in più occasioni.

Percorrendo il resto delle corsie hanno finalmente raggiunto la cassa numero sette dove, dopo aver pagato, hanno riposto i loro acquisti in un paio di buste di plastica bianca con il logo del supermercato.

Inconditional || Camren || Traduzione ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora