Inconditional || Camren || Traduzione ITA

Capitolo 51 (Finale)

Vi chiedo ancora una volta di non odiarmi :)

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Non sai mai quando sarà l'ultima volta che farai qualcosa. Quando invecchi ti preparano per la morte, ma non ti parlano mai di come sarebbe fare qualcosa per l'ultima volta a 18 anni, perché non pensi mai a quella possibilità.

Shannon salì in macchina senza sapere che anche la cosa più semplice, come camminare, sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe fatto, così come non sapeva cosa fare mentre osservava al rallentatore l'impatto che avrebbe avuto da un momento all'altro con le macchine davanti a lei. Decidendo in fretta, ha reagito girando bruscamente il volante dimenticandosi che si trovava su un ponte.

Incapace di evitarlo, e ancor meno a causa della sua elevata velocità, è andata dritta verso uno dei guardrail colpendolo, e poi è volata in aria. In quel momento sentì un solletico alla pancia come se fosse sulle montagne russe, però la discesa fu la parte peggiore.

Da un secondo all'altro ha colpito l'acqua del lago provocando la rottura dei finestrini, l'attivazione degli airbag e sentendo l'umidità addosso. Reagendo immediatamente, ha tentato con successo di rimuovere la cintura tenendo gli occhi chiusi. Il lago era troppo sporco, quindi non avrebbe potuto vedere bene se li avesse aperti, tuttavia ci provò con tutte le sue forze. Aveva le vertigini, tutto il corpo le faceva male e stava iniziando a perdere ossigeno. Poteva sentire la pressione nelle orecchie e questo significava solo una cosa: stava affondando sempre più velocemente. Tuttavia, nel mezzo di quell'incubo, vide un raggio di luce attraverso il quale poteva fuggire.

Pochi minuti prima George riuscì a fermarsi in tempo, lasciandoli entrambi sani e salvi, ma quando Camila vide l'auto della bruna schizzare giù dal ponte, non fece altro che urlare. Senza pensarci, è scesa dal furgone ed è corsa verso il guardrail mentre il traffico era bloccato dopo l'incidente.

"Shannon!" urlò con il cuore spezzato. "Shannon!" gridò più forte, avvicinandosi al precipizio.

Prima di cadere anche lei, sentì delle braccia afferrarla forte finché non vide George dietro le sue lacrime. Ciò che stava accadendo non poteva essere vero, tuttavia il rumore dell'ambulanza la fece tornare alla realtà e ricordare perché si trovava lì: Karen era in pericolo.

Distava solo un paio di metri dalla fine del ponte e, quindi, dalla corrispondente uscita dove si supponeva si trovasse la Latina. La sua mente continuava a considerare entrambe le opzioni. Non sapeva se restare con Shannon o andare a cercare Karen. Era sopraffatta, ma le braccia attorno a lei riuscirono a farla sentire meglio.

"Devo andare a prendere Karen" lo guardò intensamente, con il petto contratto.

"Miss Karla..." ha provato a dire, ma l'ha vista separarsi.

 "Resta qui per me, per favore" implorò con il cuore spezzato. "Stanno già arrivando" ha indicato il cielo, riferendosi al rumore dell'ambulanza. "Torno in tempo"

Non poteva salvare la vita di Shannon guardando il lago, ma forse avrebbe potuto salvare quella di Karen, quindi corse con tutte le sue forze approfittando del traffico calmo. Le facevano male le gambe e le bruciavano i polmoni, ma doveva trovare la sua migliore amica prima che fosse troppo tardi.

Sentiva le lacrime che le scendevano forti lungo la guancia a causa del vento, proprio come riconosceva l'uscita per la casa sul lago, non perché conoscesse la strada, ma perché le auto della polizia e l'ambulanza la guidavano. Non era stata la prima ad arrivare e tutti gli agenti la guardavano sconcertati mentre ansimava sul punto di perdere quel poco d'aria che le era rimasto.

Mentre tutto girava nella sua mente, osservò tre detenuti salire sull'auto della polizia prima di prestare attenzione alla porta di quella vecchia casa che si aprì per mostrare Karen, avvolta in una coperta, che camminava aggrappata a Debbie Beveridge e ad un paramedico. Il suo corpo era seminudo e presentava troppi lividi, tuttavia, non appena il suo sguardo incontrò quello della latina più giovane, le crollò addosso.