LA TRAPPOLA

25 5 0
                                    

Sulle prime tentai di orientarmi in qualche modo.
Cercai la traccia feromonica familiare delle fusche ma riuscii soltanto a percepire vagamente, in lontananza, quella ostile delle sanguigne.
Probabilmente stavo captando il nutrito contingente già incontrato presso la caverna dei Colossi e questo mi metteva già abbastanza a disagio: non avevo nessuna intenzione di incrociare di nuovo il loro plotone di operaie e armigere!
Davanti a me l'erba cresceva rigogliosa; poteva esser quella della Grande Pianura ma poteva benissimo trattarsi di vegetazione appartenente a qualsiasi altro posto...

Un ronzìo in avvicinamento rapido mi fece alzare lo sguardo al cielo limpido; nell'aria immobile, un paio di vespe andavano a volo radente da nord a sud.
Come ho già detto, si tratta di insetti barbarici e violenti ma perlomeno non sono stupide come le mosche...
Decisi di tentare una trasmissione di emergenza verso di loro; certamente sapevano dove ci trovassimo e forse avrebbero potuto dirmelo se fossi stata gentile con loro...
Ma la mia richiesta di aiuto venne totalmente ignorata; le due vespe mi volarono sulla testa senza degnarmi di uno sguardo per poi scomparire oltre le cime degli steli d'erba!
Bastarde!
Dovevo trovare qualche altra creatura a cui chiedere informazioni.

Decidi di ripartire subito, incamminandomi verso sinistra. Era una direzione arbitraria ma era meglio muoversi e cercare qualche creatura più gentile delle vespe a cui chiedere informazioni.
Ripensai con malinconia alla farfalla cavolaja incontrata all'inizio della mia avventura... Lei avrebbe certamente saputo in che direzione andare!
Marciavo tra l'erba in compagnia della nostalgia di casa, trascinandomi appresso quell'ingombrante frammento di cono, quando le mie zampe anteriori inciamparono su qualcosa, facendomi cadere in avanti e facendomi perdere nuovamente la presa sul mio zuccheroso boccone.
Guardai a terra e vidi un sottile, resistente cavo, teso rasoterra...
Uno dei mille tiranti appiccicosi di una ragnatela!

In preda al panico iniziai a ruotare la antenne in tutte le direzioni, guardandomi attorno e preparandomi a dover respingere un agguato!
I ragni sono esseri spietati, solitari e assassini ma per mia fortuna non tutti sono abbastanza grossi e feroci da rappresentare un reale pericolo per noi fusche, e nello specifico capii quasi subito di essere incappata in una piccola trappola di terra...
Il ragno che la stava fabbricando, indaffarato al massimo e poco distante dalla mia posizione, era un ragno terricolo, un minatore, grosso a malapena come me.
Nessuna grande minaccia, quindi; ma la prudenza era comunque necessaria.
"Salve ragno!" - lo apostrofai senza avvicinarmi -"Mi chiamo Zod42 e vorrei sapere, cortesemente..."
"Taci, stupida bestia!" - rispose quello senza interrompere il suo daffare -"Non vedi che sto lavorando? Non farmi perdere tempo!..."
"Hey, calma!' - risposi -"Ho bisogno di sapere se ci troviamo sulla Grande Pianura e..."
"Imbecille stupida formica!"- ringhiò il ragno avvicinandosi all'improvviso con aria minacciosa e facendomi indietreggiare d'istinto -"Ovvio che siamo sulla Grande Pianura! Dove mai dovremmo essere!?"
La sua aggressività ingiustificata mi turbò molto e mi venne da piangere senza motivo ma ricacciai indietro le lacrime e tentai di tenergli testa.
"Tante grazie dell'informazione, maleducato"- dissi sforzandomi di assumere un tono sprezzante -"Se potessi indicarmi anche il mio formicaio potrei ricompensarti con un boccone del frammento di cono che..."
"Ma allora lo fai apposta! Non me ne frega niente del tuo stupido formicaio!"- urlò il ragno minatore saltandomi addosso per picchiarmi -"Ti ho detto di levarti dalle zampe!"

Il primo colpo andò a segno, cogliendomi alla sprovvista e il ragno mi assestò una botta tremenda alla testa; poi, rapidissimo, chiuse le sue grandi mascelle sopra una mia zampa, facendola scricchiolare!
Strillai di dolore e paura e passai al contrattacco, graffiandogli il volto con le zampe mediane.
La mia difesa ebbe successo e approfittai della sua reazione confusa per mollargli un morso su una zampa! Una volta per uno!
Il ragno indietreggiò di un paio di passi, permettendomi di rimettermi in piedi, pronta a combattere.
"Ma insomma stupida bestia, cosa vuoi da me!"- strillò inferocito -"Lasciami lavorare in pace!"
"Io non ti ho fatto niente!" - risposi -"sei tu che mi hai attaccato! Ho bisogno di informazioni e posso darti in cambio un pezzo del mio frammento che ho preso ai Colossi!..."
"Non voglio quello schifo zuccherato!"- continuò quello -"Noi ragni ci nutriamo di proteine! E se non ti togli dalle scatole mi nutrirò anche di te!..."
"E va bene!"- mi arresi -"Me ne vado! Continua pure a fabbricare la tua trappola grossolana! Ma sei proprio un disgraziato, lasciatelo dire! Che individuo é uno che picchia una femmina solo perchè gli ha fatto una domanda gentilmente!..."
Ma il ragno mi ignorava già ed era corso a riprendere il suo lavoro.
Triste specie la sua: sempre solo e sempre arrabbiato con chiunque.
Scossi la testa, dolorante e un po' spaventata.
Poi ripresi il mio frammento e proseguii verso ovest, lontano da quella stupida trappola di terra.

PIANO BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora